Le nuove annate dei vini di Cantine Barone


Giuseppe Di Fiore

Giuseppe Di Fiore

di Enrico Malgi

La viticoltura cilentana commerciale, come si sa, è datata appena una ventina d’anni e quindi sembra paradossale definire alcune aziende “storiche”. Eppure, per quanto può sembrare strano, è proprio così perché alcune di esse hanno cominciato molto prima a produrre vini, seppure in modo empirico e tradizionale, ma poi hanno contribuito negli anni successivi a formare quello spirito di appartenenza territoriale che ha determinato il salto di qualità di tutto il movimento enologico del Cilento.

Cantine Barone

Cantine Barone

Una di queste aziende è quella di Cantine Barone di Rutino, da tanti anni operante sul territorio e che dal 2004 ha voltato pagina, dandosi un assetto societario adeguato ai tempi per merito dei tre soci Barone, Di Fiore e Perrella. Dopo aver rilevato e ristrutturato la vecchia Cantina Sociale di Rutino, essi si sono affidati all’esperto enologo Vincenzo Mercurio per produrre in conversione biologica.

Vin di Cantine Barone in esposizione

Vin di Cantine Barone in esposizione

Nel mio girovagare per il Cilento alla ricerca di novità, non poteva certamente mancare una sosta alle Cantine Barone per testare le nuove annate messe da poco sul mercato.

Cantine Barone Vini nuove annate

Cantine Barone Vini nuove annate

Cantine Barone Controetichette vini nuove annate

Cantine Barone Controetichette vini nuove annate

Marsia Bianco Paestum Igp 2015.

Nuova etichetta, che riporta impresso sulla bottiglia un disegno naif di un paesaggio cilentano. Blend di moscato al 65% e saldo di malvasia e fiano. Maturazione in acciaio e vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca intorno ai dieci euro.

Nel bicchiere s’intravede un colore giallo paglierino chiaro. Al naso muschio e agrumi, delicate essenze di fiori bianchi e  macchia mediterranea. L’impatto del sorso sulla lingua è subito fresco e sapido, morbido e seducente e connotato da rimembranze fruttate e floreali. Appagante il finale leggermente dolce

Vignolella Fiano Cilento Doc 2015.

Fiano in purezza, sempre maturato in acciaio e boccia. Quattordici i gradi alcolici. Prezzo finale di dodici euro.

Colore giallo paglierino lucente, con lampi verdolini. Al naso il vino ricche sfumature floreali di ginestra e di biancospino, un piglio erbaceo ed echi fruttati di mandarino, di fico e di pesca bianca. Il fraseggio boccale è ampio e generoso, segnato da connotazioni fresche, sapide e minerali. Leggiadro e seducente il risvolto palatale che evidenzia una trama densa e fibrosa. Persistente e godibile il finale.

Una Mattina Fiano Cilento Doc 2015.

Ancora solo acciaio e vetro. Tasso alcolico di tredici gradi e mezzo. Prezzo della bottiglia in enoteca intorno ai dodici euro.

Colore paglierino. Percezioni odorose inebrianti e vinose, che rimembrano il mirto, la ginestra, il biancospino e la zagara, intrecciate a suadenze salmastre e minerali. Il palato accoglie un sorso limpido, fresco, felpato, elegante, succoso e cristallino. Slancio finale aggraziato e godibile.

Primula Rosa Paestum Igt 2015.

Solo aglianico. Criomacerazione per sei ore, fermentazione in acciaio ed affinamento in vetro. Gradazione alcolica di tredici. Prezzo di dodici euro.

Rosato non troppo carico. Timbro olfattivo tipicamente varietale, segnato da percezioni fruttate di sottobosco e di ciliegia e poi condito da tocchi di rosa appassita e da fragranze erbacee. Appena entrato in bocca il sorso blandisce il palato con un guizzo di acidità, un vezzo sapido e dinamico ed un ricamo evolutivo. La chiusura è reattiva e scorrevole, con un retrogusto lungo e piacevole.

Pietralena Aglianico Cilento Doc 2013.

Aglianico in purezza. Fermentazione in acciaio, maturazione in botte di rovere ed affinamento in vetro. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo della bottiglia in enoteca intorno ai quindici euro.

Colore rubini. Ampiezza olfattiva che sprigiona intensi aromi di piccola frutta del sottobosco, come il ribes, il mirtillo e le more e/o vezzi di prugna e di marasca. Il naso percepisce nuances speziate di noce moscata, di chiodi di garofano e di vaniglia, insieme a garbati soffi di menta, di eucalipto e di ginepro. In bocca il sorso entra deciso per farsi analizzare ed il risultato è un approccio ammaliante, pervasivo e lievemente tannico. L’incipit gustativo ha tratti sapidi, balsamici, terrosi, materici, acidi e dinamici. Vino dal carattere fiero, equilibrato ed armonico. Ritmo finale scandito da un’intrigante persistenza. Prosit!

 

Foto di Enrico Malgi

 

Sede a Rutino (Sa) – Via Giardino, 2

Tel. 0974 830463

[email protected]www.cantinebarone.it

Enologo: Vincenzo Mercurio

Ettari vitati di proprietà: 12, più conferitori

Bottiglie prodotte: 100.000

Vitigni: aglianico, piedirosso, barbera, primitivo, fiano, santa sofia, moscato e malvasia bianca