Linguine con cicale di mare e limone


La dolcezza delle cicale di mare, il carattere deciso del limone con lo sprint della buccia verde.
Non è proprio una ricetta modello ‘cotto & mangiato’. Quindi, se sono i tempi della Parodi che avete in mente, scendete prima dai tacchi e poi mettetevi all’opera con un po’ di calma ;-)


 

Ricetta di Virginia Di Falco

  • Tempo di preparazione 15 minuti
  • Tempo di cottura 30 minuti
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Ingredienti per 2 persone

  • 200 gr di linguine
  • 8 cicale di mare
  • 1 limone maturo
  • 1 limone verde
  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 2 spicchi d’aglio
  • sale qb

Preparazione

Far dorare due spicchi d’aglio in una padella con un paio di cucchiai di olio extravergine di oliva. Farvi cuocere per qualche minuto le cicale di mare, poi toglierle dalla padella e metterne da parte qualcuna (delle più piccole, magari) per guarnire il piatto.
Pulire le altre facendo attenzione a ricavarne tutta la polpa possibile.
A parte, in un tegamino con mezzo bicchiere di acqua, portare ad ebollizione i gusci delle cicale, con un pizzico di sale e gli spicchi dell’aglio dorati (che avrete tolto dalla padella) e far andare per una decina di minuti per ricavare un fumetto piuttosto denso che poi filtrerete. Nel frattempo ricavare il succo dal limone maturo ed emulsionare insieme agli altri 2 cucchiai di olio. Versare l’emulsione appena ottenuta nella padella con l’olio di cottura delle cicale; riaccendere il fornello a fuoco medio, unirvi la polpa dei crostacei e il loro fumetto, e poi qualche zesta ricavata dalla buccia del limone verde, facendo attenzione a non prendere anche la parte bianca, amarissima. Far riscaldare per un paio di minuti al massimo. Una volta cotte le linguine al chiodo, mantecare con il sughetto per un minuto. Servire con accanto una o due cicale e fare una grattugiatina finale di buccia di limone verde prima di servire.

9 Commenti

  1. Quando si pescano sono sempre di stagione!P.S.Ma le cipolle ramate di Montoro quando si raccolgono?

  2. Complimenti alla sig,ra Virginia per la ricetta che proverò senz’altro solo che quelle delle foto non sono cicale. Le vere cicale di mare (magnosa e magnosella)
    il lingua napoletana”cicala e paparella” sono altre. sono scure con il carapace durissimo come quello dell’aragosta o dell’astice e sono purtroppo in via d’estinzione
    perchè la loro carne è considerata la migliore in assoluto tra i crostacei. Quelle della foto invece sono “pannocchie” in lingua napoletana “spernocchie”.
    Buonissime soprattutto crude appena pescate ee in questa ricetta sono vere protagoniste. Comunque sig,ra Di Falco non se ne prroccupi più di tanto. Il buon Lello Tornatore deve infatti ancora imparare la differenza tra una”pezzogna” ed un volgarissimo anche se ottimo pagro.

    1. Le pannocchie sono quelle di mais, questo crostaceo si chiama “Canocchia” in veneto “Canocie”……sulla cicala o magnosia ci siamo

  3. hai ragione Lello, sapessi le volte che si era pensato di venire da te…poi come sempre succede, gli impegni i casini..ma verremo. Verremo senz’altro. Intanto pero le pezzogne le ho mangiate io. Buonissime.

  4. Ho letto la ricetta e mi e’ piaciuta. L’ho provata, eseguendola pedissequamente, e non mi e’ piaciuta: l’eccessiva acidita’ ammazzava la fragranza delle canocchie e del loro fumetto.
    L’ho riprovata, limitandomi ad aggiungere a zeste e buccia grattuggiata, giusto per non stravolgerla, un cucchiaino da te di succo di limone: perfetta

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