Maria Orsini Natale, Don Alfonso 1890. Avagliano Editore


pp.123, 42 euro

Due artisti si incontrano tra le erbe mediterranee e l’azzurro illuminato dall’abbraccio mancato di Capri e Punta Campanella. Il Vesuvio incombe, e la scrittrice racconta lo spirito di Alfonso e Livia, la grande cornice innovativa della cucina partenopea. Il segreto è andare in senso antiorario. Qual è la priorità del condursi bene in armonia con la natura? Adr: “Bisogna rispettarne i tempi, attendere e raccogliere con pazienza, non si possono mangiare peperoni tutto l’anno: non serre, dunque, ma aria, luce e sole”. L’attesa fonte del piacere, l’attesa è piacere annunciato, l’attesa è il piacere. Solo chi gode il piacere dell’attesa può fare cultura e vedere quel che tutti hanno sotto gli occhi ma non riescono a distinguere. La genialità si dispiega in 25 piatti di autore, dal classicissimo Vesuvio di rigatoni agli spaghetti allo scoglio di mare, dai bucatini con totani e pomodorini ale linguine con le maruzze. Venticinque primi in versi fotografati, la semplice complessità dei sapori classici alleggeriti nella presentazione, la nuova stagione verde di Alfonso libero da ansie e chef indiscusso di tutti gli chef della Terra delle Sirene, la terra più bella del mondo. La terra più buona del mondo. Da regalare a chi stimiamo.