Martinella Etna Rosso 2010 dop | Voto 87/100, winner a Radici del Sud


Martinella Etna Rosso Dop 2010 Vivera

Vivera

Uve: Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio

Fascia di prezzo:

Fermentazione e maturazione: Acciaio e legno

Vista 5/5 – Naso 26/30 – Palato 26/30 – Non omologazione 30/35

L’Etna se ne sta lì buono, buono (sic!) rispettoso e/o protettivo in un certo senso, quando non brontola eccessivamente come invece sta capitando in questi giorni, a guardare un po’ più giù la macchia multiforme e colorata di Linguaglossa, un vivace agglomerato urbano posizionato sul versante nord-orientale del vulcano a 550 metri di altezza e situato proprio al centro del Parco etneo. Qui nella florida campagna circostante insiste una proprietà di 12 ettari di vigneti e uliveti coltivati con metodo biologico appartenente ad Antonino Vivera ed alla sua famiglia: la moglie Armida ed i figli Omar, Eugenio e Loredana.  Essi possiedono poi altre proprietà per complessivi 45 ettari tra Corleone ad ovest e Chiaramonte Gulfi a sud, tracciando così un perfetto ed ipotetico triangolo isoscele all’interno della Trinacria. E proprio al centro dei filari di Linguaglossa troneggia la nuova cantina, quasi nascosta agli occhi dei passanti che, mentre salgono sui ripidi pendii, solo per un attimo distolgono la loro attenzione dal magnifico paesaggio intorno a loro e dalla maestosità selvaggia del vulcano. Qui si coltivano i classici vitigni etnei: i rossi Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio ed il bianco Carricante, su un suolo tipicamente vulcanico e solforoso, in un ambiente connotato da forti escursioni termiche e spazzato spesso da correnti fredde e ventose.

Il Martinella Etna Rosso Dop 2010, confezionato con Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, ha conquistato la prima posizione decretata della giuria internazionale nella categoria della propria tipologia all’ultima edizione di Radici del Sud.

La vendemmia è stata effettuata nella seconda metà di ottobre, poiché l’uva, anche in ragione delle particolari condizioni ambientali in cui è immersa, matura tardivamente. Dopo la fermentazione e la macerazione a temperatura controllata per dieci giorni, il vino è stato affinato in barriques di rovere francese per un anno e poi elevato in boccia per altri sei mesi. La gradazione alcolica è arrivata a toccare i 13° C.

L’aspetto cromatico del vino che scruto nel bicchiere è tipicamente varietale: una tonalità di rosso rubino scarico e scarsamente fitto, con riflessi luminosi ai lati, perché, come si sa, i Nerello sono privi di antociani acilati che danno più colore e sono molto diversi dal più famoso Nero d’Avola. Diciamo che essi rappresentano gli “altri vini” siciliani. L’impatto olfattivo è penetrante come un maglio che s’incunea nel ferro cocente per modellarlo e svela subito affascinanti vezzi minerali e speziati, effluvi di tabacco e di vaniglia, con un bagliore fruttato di tamarindo e di lampone e poi ancora sentori di liquirizia, percezioni floreali di violetta e rosa canina. In bocca il vino è più elegante che potente ed è poi succoso, reattivo, morbido, equilibrato, complesso, dinamico e floreale. I tannini hanno deciso di fare sciopero e restano a guardare fuori dai cancelli. E questo mi fa venire in mente che quando si parla di vini rossi siciliani e meridionali in genere si pensa che siano tutti corposi, strutturati, alcolici e tannici. Ed invece non è sempre così, come nel caso di questo vino etneo, che nella sua semplicità organolettica si dimostra godibilmente bevibile, leggero e naturale. E’ poi proteso verso una sapidità mineralizzante decisamente intensa ed è connotato da una pimpante acidità che lo rende gradevolmente fresco. Possiede poi un’energia terrosa e focosa come magma che esce dal sottosuolo, che ricorda la matrice vulcanica in cui le uve sono nate e sono state svezzate come neonato, perché la linfa vitale che hanno succhiato dalla terra è simile al latte materno. Il finale è armonico e persistente. Vino interessante, da abbinare a risotto con funghi, carni bianche, formaggi semi-stagionati e prosciutto e lardo di suino dei Nebrodi. Prosit!

 

Questa scheda è di Enrico Malgi

 

Sede a Linguaglossa (Ct) – Via Milo, 12 – Contrada Martinella

Tel. 095 643837 – Fax 095 647942

[email protected]www.vivera.it

Prezzo in enoteca: 16,00 euro

Enologi: Giovanni Mastrogiovanni ed Irene Vaccaro

Ettari di proprietà: 45

Vitigni: Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Cabernet Sauvignon, Carricante, Chardonnay, Catarratto ed Inzolia.