Melito Irpino, Trattoria Di Pietro


Crescenzo Di Pietro, Enzo per tutti

La famiglia di Enzo Di Pietro, attuale patron della trattoria, sta qui ai fornelli dagli anni Trenta. Baluardo della tradizione locale e della filosofia Slow Food (vede confermata la chiocciola da diversi anni), resiste resiste resiste in un centro storico rovinato dall’edilizia peggiore del post terremoto e contro ogni omologazione del gusto. Non è facile fare osteria in un momento in cui si aggrediti da agriturismi spesso improvvisati e dal cambio delle abitudini a pranzo. Ma il nome costruito negli anni ha il suo peso, la clientela è fidelizzata e quando si viene qui si sa esattamente cosa si trova.
Una tappa obbligata quando siete in giro per l’Irpinia, non lontano dall’uscita di Grottaminarda della Napoli-Bari. E’ il grano del rosario gastronomico irpino affermatosi tra i gourmet fuori provincia negli anni ’90 che parte ad Avellino con Martella, prosegue ad Atripalda con Zi Pasqualina e Ariano Irpino con la Pignata: mestiere, solidità, tradizione, qualche divertimento, buon prezzo.

Se dunque cercate una cucina casalinga vera, niente ricette inventate ma piatti diversi dal solito grazie ad erbe, erbette e verdure selvatiche che li colorano e profumano di nuovo, allora venite qui. Quaranta chilometri a nord est di Avellino, accompagnati dal silenzio e dalla bellezza severa di enormi distese di grano della Valle dell’Ufita, luogo di spazi che si aprono e di grandi biodiversità.

Trattoria Di Pietro. La sala

La visita qui vale per le ricette tradizionali eseguite in modo semplice, una cucina familiare. Molto rigorosa sulla materia prima, carne, orto e baccalà. Tra l’altro siamo in un riferimento per numerosi presidi Slow Food e formaggi di territorio.

Trattoria Di Pietro. La tavola

Una sala curata il giusto, circa 80 coperti ben distribuiti, la memoria vivida e vigile nelle foto d’antan alle pareti così come nel ricettario di famiglia.

Trattoria Di Pietro. Gli antipasti

La premessa è che qui è d’obbligo la minestra maritata, un piatto da ordinare se non l’avete mai provata perché siamo in una delle rarae esecuzioni della ristorazione pubblica di una grande e profonda tradizione campana.
Noi si comincia con il più classico degli antipasti: salumi (di maiale nero casertano), latticini locali, frittate e torte rustiche a base di verdure e ortaggi, melanzane arrostite e memorabili bruschette con pomodorini profumati, origano di montagna e un fantastico olio di varietà ogliarola.

Trattoria Di Pietro. Pane e olio

Molto buoni e dal sapore deciso i fiori di zucca in pastella, irrobustiti dal pecorino, fritti alla perfezione.

Trattoria Di Pietro. I fiori di zucca in pastella

Abbiamo provato due primi piatti, due must del menu di stagione di Enzo: i fusilli con la ciambottella estiva (pomodori e peperoni) e i cecatielli (una sorta di gnocchetti di farina e acqua) conditi con talli e fiori di zucca, praticamente l’estate nel piatto.

Trattoria Di Pietro. I fusilli con ciambottella estiva

Trattoria Di Pietro. Cecatelli con talli e fiori di zucca

In sala si viene seguiti e accuditi, Enzo non aspetta altro che una vostra richiesta o curiosità per esaudirla, come quando spiega l’origine e la tipicità dei prodotti utilizzati in cucina come ad esempio il puleo, la menta selvatica che cresce spontanea dalle sue parti e che dà un tocco deciso di freschezza e sapore a molte delle ricette. Lo aiutano i figli Pasquale e Anita e, soprattutto, ad occuparsi della cucina c’è la moglie Teresa.

Trattoria Di Pietro. Agnello laticauda con erbette aromatiche

Tra i secondi piatti, pollo o coniglio alla cacciatora, vitello o maiale alla brace e un ottimo agnello laticauda profumato con le erbette selvatiche. Profumato ma non addomesticato: il sapore c’è tutto e gli amanti del genere restano soddisfatti.

Trattoria Di Pietro. Talli di zucca con peperoni cruschi

Trattoria Di Pietro. Fagiolini al pomodoro

Fagiolini, peperoncini verdi, melanzane, patate al forno o fritte ci ricordano la meravigliosa varietà stagionale della Campania, da secoli vegetariana per necessità. Noi abbiamo provato un piatto che da solo vale il viaggio: talli di zucca ripassati in padella con peperoni cruschi, un bell’esercizio di gusto e memoria per i palati di città.
La carta dei vini è ferma agli anni ’90, quando tutto girava a dovere. Perciò oltre ai Taurasi troverete anche buone occasioni in Toscana e Piemonte: ma di fatto oggi i vini che girano solo l’Aglianico Irpinia doc, qualche bianco di territorio e un po’ di rosato. Persino qui i vini strutturati sono fermi, ed è tutto dire.

Trattoria Di Pietro. Torta alla nocciola

Trattoria Di Pietro. Frutta di stagione

Trattoria Di Pietro. I distillati

Si chiude per i più golosi con una torta alla nocciola o croccante alla mandorla, per i più esigenti con una ricca proposta di formaggi, pecorino Carmasciano in testa, naturalmente. Un servizio attento e professionale e un conto sui 35 euro.

Quattro chiacchiere con Enzo Di Pietro

Trattoria Di Pietro
Corso Italia 8
Melito Irpino
Tel. 0825.472010
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso il mercoledi

Un commento

  1. un posticino che consiglio, qui tutto è all’altezza. non è gran lusso, questo no. ma c’è tutto quello di cui avete bisogno per un pranzo di lavoro, per una cena strutturata, per un break di percorso, o soltanto per bere un aglianico serio.

I commenti sono chiusi.