Miles Cilento Aglianico Dop 2012 Cantine Barone Vino arrivato secondo a Radici del Sud 2016


Miles Cilento Aglianico Dop 2012 Barone

Miles Cilento Aglianico Dop 2012 Barone

di Enrico Malgi

Negli ultimi anni i vini cilentani stanno finalmente riscuotendo un grosso e meritato successo in Italia e/o all’estero, perché le vendite procedono a gonfie vele ed i riconoscimenti arrivati sono molteplici e prestigiosi.

Controetichetta Miles Cilento Aglianico Dop 2012 Barone

Controetichetta Miles Cilento Aglianico Dop 2012 Barone

Il polso della situazione è stato tastato all’ultima edizione di Radici del Sud, dove hanno debuttato due importanti aziende del Cilento: San Salvatore 1988 e Cantine Barone. Ebbene subito hanno conquistato due rilevanti premi: San Salvatore ha conseguito il primo posto assoluto col Fiano Trentenare 2015 (detentore anche dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso 2017) e Barone ha piazzato al secondo posto assoluto il MIles Cilento Aglianico Dop 2012, così come ha sentenziato la giuria dei Giornalisti.

La storica e biologica azienda di Rutino di Giuseppe Di Fiore, Francesco Barone e Perella nel corso degli anni ha fatto scuola, diventando un modello ed un esempio da seguire per tutto il comprensorio del Cilento, per organizzazione societaria, funzionalità, marketing e produzione vitivinicola. Curati da Vincenzo Mercurio, i vini di Barone sono sempre affidabili e segnati da un ottimo rapporto qualità-prezzo.

Il Miles Cilento Aglianico Dop 2012 è maturato tre anni in botti grandi di rovere e poi è stato affinato in vetro per altri dieci mesi. Il millesimo ha risentito del caldo stagionale, per cui la gradazione alcolica è salita fino ai quindici gradi e mezzo. Prezzo finale in enoteca intorno ai 15,00 euro.

Colore scuro, unghia purpurea. Il bouquet mette in mostra un ampio spettro aromatico, in cui converge un caleidoscopio di odorose ed appaganti sensazioni: drupe rosse e nere; leggeri refoli mediterranei; sentori di esotiche e raffinate spezie; umori terziari terrosi, tostati, balsamici, mentolati, tartufati, minerali ed idrocarburici, frutto di un legno ben dosato. L’aderente palato misura un sorso avvolgente e caldo e connotato da una trama tannica fitta e carnosa, pareggiata da una buona acidità. Tratto polposo e tonico. Gusto profondo ed ammaliante. Percezione tattile voluminosa ed integra. Retrogusto persistente e godibile, di un vino che avrà ancora lunga vita davanti a sé e che teme pochi confronti nella sua tipologia. Carne arrosto e pecorino in abbondanza. Prosit!

 

Sede a Rutino (Sa) – Via Giardino, 2

Tel. 0974 830463 – [email protected]www.cantinebarone.it

Enologo: Vincenzo Mercurio

Ettari di proprietà: 12, più conferitori – Bottiglie prodotte: 100.000

Vitigni: aglianico, piedirosso, fiano, santa sofia, moscato e malvasia

 

2 Commenti

  1. Parafrasando gli inglesi amo ripetere”GOD SAVE AGLIANICO”.Con l’arrivo di Vincenzo c’è stata la svolta decisiva:già bravi adesso virano decisamente verso l’eccellenza.PS.Il Selim di Bruno doveva chiamarsi Miles(sappiamo che ama il jazz ed era un chiaro riferimento al famoso Devis),ma Francesco aveva già registrato il nome per cui é stato costretto ad invertire il nome ottenendo comunque il solito risultato di giocare su più significati come ad esempio con il Perella.FM.

  2. Ciao Francesco, come ho già sottolineato e che tu ribadisci, le aziende cilentane stanno vivendo davvero un momento magico. Accanto a quelle storiche come De Conciliis, Barone, Rotolo, Maffini, Marino, Polito, Verrone e Botti per fortuna ne sono sorte altre altrettanto valide e competitive e che stanno riscuotendo grande successo. Ad maiora!

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