Montervergine, Irpinia. Ora et Labora, Inaugurato il ristorante dell’Abbazia benedettina


Abazia di Montevergine, il taglio della torta augurale per il ristorante: a farlo è l'Abate, Padre Beda Umberto Paluzzi

di Daniele Moschella

Inaugurato il ristorante dei padri benedettini
Sabato taglio del nastro e benedizione. Sale eleganti, ma sobrie. Gastronomia già segnalata da Slow Food e ottimi vini
Ora et labora, è questa la Regola benedettina.

Attualizzarla, renderla in un contesto moderno significa aprire il santuario alla comunità. Sembra rispondere a questa esigenza l’apertura del ristorante dei Padri benedettini di Montevergine. Sabato la sobria cerimonia di inaugurazione. Taglio del nastro e benedizione affidati all’Abate di Montevergine, Padre Beda Umberto Paluzzi. Presente l’intera comunità benedettina di Montevergine.

Tra le autorità ha preso parte alla cerimonia il consigliere regionale, onorevole Pietro Foglia. E, inoltre, il neo commissario dell’Asl Avellino, Sergio Florio.
Sale eleganti, senza sfarzi e senza orpelli. Materiali poveri, su tutti il legno che si apprezza nei belle traviature dei soffitti. E poi arredi lineari, semplici, ma capaci di comunicare grande calore. Il ristorante, dunque, articolato su più sale e con una suggestiva cantina – dalla quale sono emerse le fondazioni dell’antico santuario – che trasmettono un senso forte di ospitalità.

E poi la cucina, ovviamente, che ha già ottenuto la segnalazione di Slow Food. Belli, infine, i pezzi di maiolica per i servizi di piatti.
La cucina spazia dai sapori tradizionali di casa nostra, materie prime rigorosamente locali, ricette semplici, come di casa, ma non senza incorrere nella tentazione di strizzare l’occhio ad una ricercatezza tutta moderna, ma non per questo cedendo al manierismo, a quel tecnicismo che oggi fa moda, e ottimo vino, anche questo prodotto dai Padri Benedettini, un’altra iniziativa presentata ufficialmente lo scorso anno presso l’Abbazia del Loreto e che ha già ottenuto grandi riconoscimenti.
Padre Beda Umberto Paluzzi, al momento del taglio del nastro, ha sottolineato l’auspicio, quello di un servizio – il riferimento è alla ristorazione – che possa essere attività che renda ancora più ricca la presenza presso il santuario di Montevergine.
Le sale si prestano anche a piccole cerimonie. Per informazioni ci si può rivolgere direttamente al santuario oppure consultare il sito internet del santuario
Dunque, il santuario di Montevergine si apre alla comunità. Lo fa rendendo patrimonio del santuario quel tessuto ricco di eccellenze che in questo angolo di Partenio trova una delle sue punte più avanzate.
E’ questo il senso di un territorio che mette a sistema le proprie peculiarità.
E se il santuario di Montevergine è località mariana capace di esercitare grandissima devozione, da oggi l’offerta si arricchisce di una ristorazione di qualità. In un ambiente elegante e sobrio. Un piccolo florilegio, un esaustivo compendio di quella che è l’Irpinia delle eccellenze. Da non perdere.

3 Commenti

  1. Il Santuario di Monte Vergine,è un posto che vale la pena visitare almeno una volta nella vita,ritornerò volentieri dopo l’estate,così potrò sedermi e provare la loro cucina,una giornata e sempre ben spesa in quel luogo,ed a quelle latitudini.

  2. @GM Ti rispondo da qua. In passato ci sono già stato a Montevergine, anche se non funzionava ancora la cantina. Cmq si potrebbe organizzare un happening con Lello che sta a due passi, con Luciano e tutti gli amici disponibili, proprio come hai suggerito tu: confessione, Santa Messa, comunione, benedizione, pranzo, bevuta, panariello con ciociole e torrone e scarpinata finale in discesa per digerire. Ovviamente, anche tu devi partercipare ai riti religiosi. Ti sta bene? Fammi sapere. Abbracci.

  3. ospitalità eccellente! cucina 10 e lode. Dopo un’abbondante frittura di pesce nessun problema di gonfiore di stomaco come abitualmente mi succede. Complimenti ai cuochi

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