Napoli, Il Cuoppo. La frittura perfetta a Spaccanapoli


Luigi Zocchi, Il Cuoppo a San Biagio dei Librai

Hanno scoperto l’acqua calda i fratelli Sangiovanni. Nel senso che aprire un localino di fritti e chiamarlo «Il Cuoppo», emblema del cibo da strada proprio a Spaccanapoli, cuore dello street food cittadino, sembrerebbe un’ovvietà.
Invece in quella che è la strada delle pizzerie storiche, dove persino Sofia Loren ha fritto un paio di pezzi durante le riprese del celeberrimo film L’Oro di Napoli, da gennaio 2014 ha aperto una friggitoria che propone cuoppi (il cono di carta paglia) con dentro di tutto e di piu’.

Uno dei cuoppi fritti (FOTO: www.ilcuoppo.it)

Da quello tradizionale con dentro zeppoline di pasta cresciuta, melanzane, zucchine, fiori di zucca, polenta e frittatine di pasta; a quello di pesce (va detto che è surgelato, anche se di ottima qualità); dagli arancini e crocchè di patate (fatti davvero con le patate!), ai cuoppi dolci, ad alcune novità più sfiziose. Tra queste, il limonciotto: un arancino ai gamberi e limone, con il riso cotto nel brodo di pesce e condito con limone e zafferano.

Il Cuoppo a San Bagio dei Librai: patate e crocchè

Imperdibile poi il cuoppo di patate, non surgelate, qualità rossa campana, tagliate grosse, croccanti fuori e morbide all’interno, molto buone.

Il Cuoppo a San Biagio dei Librai: alcune proposte

Luigi Zocchi aspetta i clienti, prende le comande e, ovviamente, frigge al momento.
I cuoppi vanno dai 2 ai 5 euro, a seconda della scelta.

E’ un’attività in franchising, con una campagna di comunicazione integrata fatta molto bene ed è in pieno sviluppo: sono in programma altre aperture a Napoli e poi uno a Roma e un altro a Londra.
Consigliato a tutti gli appassionati di fritti che preferiscono occupare tutto il loro tempo tra le botteghe artigiane dei presepi e i monumenti dei Decumani, senza privarsi di una pausa sfiziosa.

Via San Biagio dei Librai, 23
Tel. 348.0264114 – Sempre aperto
www.ilcuoppo.it

3 Commenti

  1. Bello il cuoppo,ma quella salsa rossa che troneggia sulle patatine sara di certo quella famosa industriale amercana e non certo il mitico “ragù”napoletano che si sà predilige i ziti o altra pasta corta.D’altra parte quella stessa salsa in compagnia di maionese l’ho vista guarnire le pannocchie (spighe) abbrustolite in vedita nei banchetti del lungomare napoletano.I guai della globalizzazione!

  2. L’articolista deve essere molto giovane e comunque male informato:Sofia Loren non girò a Spaccanapoli la scena del fritto ne” L’oro di Napoli” bensì a Materdei, esattamente a 150 metri dalla “Pizzeria Starita. Ma poi questa friggitoria non ha aperto al Vomero e chiuso subito dopo per scarsa fortuna o altro?

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