Nerìo 2009 Nardò Rosso doc Riserva | Voto 87/100, winner a Radici del Sud


Nerìo Nardò Doc Riserva 2009 Schola Sarmenti

Schola Sarmenti

Uve: Negroamaro e Malvasia nera di Lecce

Fascia di prezzo: 14,00 euro in enoteca

Fermentazione e maturazione: Acciaio e legno

Vista 5/5 – Naso 26/30 – Palato 26/30 – Non omologazione: 30/35

 

Il Salento e la sua storia, la sua gente gentile ed accogliente, i suoi lindi e bianchi paeselli, il suo mare cristallino, la sua sete, il suo sole cocente, il suo vento, i suoi odori particolari, le sue vecchie vigne di alberelli contorti, il suo terreno rossiccio come i courts del Roland Garros di Parigi. Generazioni di contadini scuriti dal sole e con visi intagliati dall’accetta, che da duemila anni hanno avuto un intimo rapporto con la madre terra e la vite. Alla sera ritornano a casa stanchi e fradici di sudore, eppure si sentono appagati, fieri e felici, perché sanno di aver compiuto per intero il loro compito specifico: quello di trasmettere alle generazioni future il loro sapere e la loro cultura. Sono modelli viventi di un mondo antico eppure ancora tanto giovane, che resta aggrappato alle sacre tradizioni territoriali e teso alla continua riscoperta di un domani migliore!

L’azienda vinicola Schola Sarmenti di Nardò, che opera nel pieno Salento leccese, da tanti anni si è dedicata alla valorizzazione, alla salvaguardia e al rilancio del territorio e della viticoltura locale, adattando il metodo di allevamento della vite all’ambiente circostante, facendo ricorso ad un sistema di coltivazione prettamente biologico. La produzione è ampia e variegata e contempla quasi esclusivamente l’uso di vitigni locali.

Il Nerìo Nardò Rosso Doc Riserva 2009, è un’etichetta di Negroamaro e piccola percentuale di Malvasia Nera di Lecce oltremodo pregevole, tanto è vero che è stata dichiarata vincitrice nella sua specifica tipologia alla recente manifestazione di Radici del Sud da parte della giuria internazione e ha conseguito il secondo posto da parte di quella nazionale.

Dopo la fermentazione e la sosta in acciaio, il vino invecchia per otto mesi in tonneau di quercia francese e poi viene elevato per altri otto mesi in bottiglia. L’alcolicità arriva a segnare 13 gradi e mezzo.

Colorazione di un rubino scuro con riflessi granata. Sensazioni olfattive densamente intense, ricche e polposamente fruttate di ciliegia e di prugna e florealmente accentuate di violetta. Una folta emissione speziata dai tratti orientali s’impadronisce poi delle narici e li coccola come un proprio figlio con piacevoli e sostanziosi effluvi. In bocca emergono toni caldi ma allo stesso tempo morbidi e carezzevoli, per via di una trama tannica felpata e per niente allappante e del tasso alcolometrico relativamente moderato e fruibile. La fruttuosità dell’amarena e del sottobosco s’intrecciano poi con sviluppi razionalmente speziati di noce moscata, di cannella e di pepe nero e/o con quelli tostati e vanigliati. Il vino si presenta sul palato con un profilo austero e rigoroso, come un pretino che ha appena ricevuto la consacrazione. E’ dinamico, asciutto, rotondo, fresco, espansivo, armonico, tabaccoso, equilibrato e corposo. Il finale è indomitamente persistente, gradevolmente lungo e lievemente amaricante. Da abbinare a piatti saporiti e robusti, come le orecchiette al ragù, il castrato in umido con patate, il brasato di manzo e formaggi mediamente stagionati.  Gran bel vino dal prezzo invitante. Prosit!

 

Questa scheda è di Enrico Malgi

 

Sede a Nardò (Le) – Via Generale Cantore, 37

Tel. e Fax: 0833 567247 – Cell. 349 2333783

[email protected]www.scholasarmenti.it

Proprietario: Marra Luigi Carlo

Enologo: Benedetto Lorusso

Ettari vitati di proprietà: 41, più 13 in affitto

Bottiglie prodotte: 240.000

Vitigni: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera, Fiano e Chardonnay.

2 Commenti

  1. Bella azienda e bei vini. Un Salento raccontato nei calici. Ci tornero’ ad agosto e non manchero’ di andarli a trovare per degustare i loro vini e concedermi una serata nel wine bar aziendale.

  2. Mimmo è tutta la Puglia enoica, ma in modo partcolare il Salento che frequento di più e che mi affascina maggiormente, che è esplosa nel ultimi tempi con una produzione di alta qualità. Penso anche che i potenziali margini di miglioramento della viticoltura pugliese siano ancora in fase evolutiva. E’ ancora tutto in mondo da scoprire!
    Abbracci.

I commenti sono chiusi.