November rain…di visite al LucianoPignataro Wineblog: 10.736 al giorno (+27,6%) e 654mila pagina lette


Il wine blog a novembre

Continua senza sosta il trend di crescita di questo blog con 228mila visitatori unici (+23,4%) a novembre e soprattutto il positivo calo della media di rimbalzo, ossia la navigazione dentro il sito, passata dal 71% del 2012 al 58% di quest’anno. Un valore cioè sotto quel 60% che gli esperti giudica positivo. Infatti il balzo percentuale più alto rispetto al novembre 2012 è proprio il numero di pagine viste: +38%.

Inoltre anche questo mese continuiamo ad essere ben posizionati sulle classifiche specializzate, siamo stabilmente nei primi cento di blogbabel , quella sicuramente più attendibile perché più vecchia e stabilizzata, su oltre 38mila blog in lingua italiana.

Insomma, c’è da essere soddisfatti: grazie a questo sito “sudista” come ci ha simpaticamente sfottuto su Repubblica il collega e amico Scuteri, il Mezzogiorno un tempo ignorato dal cartaceo può raccontarsi in piena libertà e senza condizionamenti pubblicitari conquistando interesse e nuovi spazi.
Il Sud ma non solo: pochi blog come il nostro hanno tante recensioni su Roma e, dopo gli amici di Passione Gourmet su Parigi e la Francia.

Del resto la prima città per letture è Roma, seguita da Napoli e da Milano.
Questo ci spinge ad allargare i nostri interessi come già stiamo facendo, a partire dal vino.

A proposito di pubblicità: rivendichiamo con orgoglio il rapporto con Vinoclic come unica concessionaria che ci libera da ogni condizionamento: a loro infatti rimandiamo anche le proposte che ci arrivano in continuazione direttamente. Ci possiamo permettere di non fare sponsor post e di non inseguire l’affannosa ricerca di banner.
Crediamo che la crisi di idee di altri siti derivi proprio dal fatto che ormai somigliano stancamente a quel mondo cartaceo che hanno tanto criticato, a questo punto solo per prendersi un po’ di pubblicità.

Il bello della rete è la libertà e noi continuiamo ad essere liberi divertendoci come matti.
Forse per questo siamo così seguiti, amati, insultati ma anche rispettati.