Papale Primitivo di Manduria DOP 2008 Linea Oro | Voto: 87/100


L'azienda Vigne & Vini

VARVAGLIONE VIGNE & VINI

UVA: PRIMITIVO
FASCIA DI PREZZO: 28,00-30,00 EURO
FERMENTAZIONE E MATURAZIONE: ACCIAIO E LEGNO

VISTA: 5/5 – NASO 26/30 – PALATO 26/30 – NON OMOLOGAZIONE: 30/35

Forse mi ripeterò, sicuramente l’avrò detto altre mille volte, ma non fa niente lo voglio ancora ribadire per l’ennesima volta, in modo che il mio pensiero risulti chiaro e preciso: nessun’altra regione dell’Italia meridionale e insulare possiede almeno tre vitigni autoctoni a bacca rossa di così eccellente portata qualitativa come la Puglia, cioè Primitivo, Negroamaro e Nero di Troia. Anzi, a pensarci bene, probabilmente con questa affermazione pecco per difetto perché, per quanto scavi nella mia mente, non riesco proprio a individuare altri territori nazionali che possono vantare una produzione rossista nel complesso così quantitativamente e qualitativamente superiore. E a questo punto mi voglio spingere ancora più in là: ritengo che il Primitivo e l’Aglianico siano i due vitigni, sempre a bacca rossa s’intende, che in questo momento meglio rappresentano la produzione apicale di tutto il Mezzogiorno.

Ritornando ai tre succitati vini pugliesi,
devo ammette che è proprio il Primitivo, vero Genius Loci, il mio favorito e che rappresenta il portabandiera della viticoltura regionale. Per lungo tempo è stato il “tagliatore” per eccellenza degli esili vinelli nordici; sempre molto alcolico, potente, robusto, strutturato, ma nello stesso tempo campione di eleganza, di equilibrio e intriso di spiccati profumi di frutta rossa. Dopo questo preambolo, non stupisce, quindi, se sono alle prese con l’ennesima bottiglia di Primitivo da degustare e valutare. Si tratta del Primitivo di Manduria dop 2008 Papale linea oro 2008 dell’azienda Varvaglione Vigne & Vini di Leporano (TA). I titolari Cosimo e Maria Teresa Varvaglione hanno approntato una valida ed efficiente equipe di esperti collaboratori, dinamica e ben motivata, che s’ispira all’antica tradizione familiare, con alle spalle tre generazioni di viticoltori. Il binomio vigna-cantina qui funziona davvero perché, secondo la filosofia aziendale, un buon vino nasce prima di tutto in campagna e raggiunge il suo traguardo ottimale solo se viene curato in maniera costante ed assidua anche in cantina. A questo riguardo, il territorio ed il clima del Tarantino aiutano molto. La fertile proprietà aziendale, delimitata dai classici muretti a secco a somiglianza dei clos borgognoni e champagnoni, produce in abbondanza frutta e cereali, ma soprattutto olivi e viti.

Il nome del vino Papale, che coinvolge altre due etichette, si fa risalire alla vicenda di Papa Benedetto XIII, nato a Gravina di Puglia nel XVII secolo,
il quale voleva sempre sulla sua tavola una coppa di vino rosso di ottima qualità della sua terra. La sua famiglia di origine, gli Orsini, non gli faceva mai mancare quello migliore che era ottenuto dalle uve prodotte in un vigneto presso Leporano. Da qui poi il nome della contrada è diventato in suo onore “Papale”.

La bottaia

Scruto nel bicchiere l’acceso e profondo colore rubino, con riflessi granata. Il bouquet è ampio, intenso, avvolgente e tipicamente varietale: denso di frutta rossa di bosco a go-go, soprattutto mora, ribes e fragola e con pronunciate sfumature di mandorla, nocciola e liquirizia. La bocca è piena, satura, rotonda, con un tannino già quasi totalmente ammorbidito. I 14° C di alcolicità sono bilanciati dall’ottima acidità. Chiude con piacevoli tessiture speziate che ci ricordano i dieci mesi trascorsi dal vino in barrique e poi godibili note di confettura di ciliegie e pervasive sensazioni di frutta rossa matura. Servire intorno ai 18 gradi, in abbinamento a tagliatelle con il ragù di cinghiale, spiedini di carne ai ferri e pecorino stagionato. Prosit!

Questa scheda è di Enrico Malgi

Sede a Leporano (TA) – Via Amendola, 36 – Tel. 099 5332254 – Fax 099 5334116 – 320 8393418 – [email protected]www.vigneevini.com – Ettari di proprietà: 20, più 100 in affitto. Bottiglie prodotte: 700.000 – Enologo: Salvatore Digiacomo, con la collaborazione di Cosimo Varvaglione – Vitigni: Primitivo, Negroamaro, Malvasia Nera, Aglianico, Verdeca, Falanghina e Chardonnay.