Parigi, Patisserie Pierre Hermé. La boutique del dolce


Macarons in vetrina, Pierre Hermé

Rue Bonaparte, 72
Rue de Vaugirard, 185
www.pierreherme.com
Tokyo, Quartiere d’Aoyama

Pierre Hermé, le patissier più a’ la page di Parigi, in questo periodo. Il negozio sembra una gioielleria.

Pierre Hermé

Le vetrine che piacciono a me: un macaron in bella mostra, dicesi uno, sopra un monte di arance.Trasmette l’essere prezioso, anche solo per una golosità.

Pierre Hermé

All’interno di tutto e di più. Macarons per tutti i gusti, alla papaya, al mango, ai due cioccolati. Uno sballo totale. Il macaron di Herme si differenzia dagli altri per una morbidezza inconsueta della base. Gli altri sono tutti più, per intenderci, con effetto meringa. Inutile parlare della qualità eterea dei vari ripieni. Grandi.
Ma straordinaria la millefoglie, che Hermè’ chiama deuxmille-feuilles, tanto per capirci sulla leggerezza dello strato di sfoglia.

Pierre Hermé, i macarons

Inenarrabile quella al cioccolato. Si parte con sportina , che andra’ riposta con cura ed attenzione in valigia vista l’impossibilità di passare il vaglio dei cerberi aereoportuali

Pierre Hermé, i cioccolatini

Golosi di tutta Italia, ecco come può diventare una pasticceria, quanta dolcezza in tanta eleganza, quanta eleganza in quella dolcezza.

Giancarlo Maffi

15 Commenti

  1. Certo che alla domenica dopo pranzo, proporre ai reduci di una pastarella umida dell’Esselunga, questo popò di roba, appare quantomeno provocatorio ( e qui immagino il Maffi farsi una risata di sottecchi).
    Mi piacciono i macarons, dirò che mi piacciono quasi per solidarietà, visto che spesso in Italia sono considerati e relegati al ruolo di pasticcino, di quelli che stanno impilati sul vassoio e che nessuno prende rispetto a bignoline, cannolini e simili. Bistrattati tanto più se colorati.
    Urge creare un Club Macarons, con relativa mappa del privilegio, a scovare dimenticati e reietti giacimenti.
    Ne ho mangiati decenti a Milano, so che ne fanno di ottimi a Chambery (Cavoletto dixit), ma quella scatola azzurra di Hermé, con la dozzina variopinta, è una bellezza per gli occhi, per il palato e per la tasca, visto che verranno via a 4 o 5 eurozzi cadauno.
    Comunque il motto è già pronto, creato dal Maffi nell’epilogo: eleganza nella dolcezza.

    1. Fabrizio, non disperare. Il Maffi adesso ci distrugge psicologicamente ma poi in tarda primavera e estate ci delizierà con i suoi super piatti all’ombra del gazebo sulle colline versiliesi…

      I macarons di Hermé dovrebbero costare sui 2 euro cadauno e confermo che quelli di Chambery (mangiati un paio di anni fa ma non ricordo i nomi delle pasticcerie, Pernot ? praticamente sono ovunque) non sono da meno :-) buono anche quello servito nella petite patisserie de L’Atmosphere di Le Bourget; non sopporto invece i mashmellows.

      1. Non sapevo fossi stato all’Atmosphere au Lac du Bourget: è un mio chiodo fisso (nel senso che mi piacerebbe andarci), ivi comprendendo anche i macarons di Chambery. Urge resoconto ;-)
        Quanto alle colline versiliesi … non sono ammesse le infradito e i risotti scotti, quindi sarà difficile..;-))

        1. le infradito possono andare ( del resto un fabrizio con tacchi 14 mi lascerebbe basito). i risotti li faccio io, quindi…. il problema è un altro: devo stare ben attento a chi invitare. ultimamente ho commesso errori , anche gravi, per generosità caratteriali.

          ma diciamo che voi due siete abbastanza testati e quindi siete non solo ben accetti ma OBBLIGATI a venire. piuttosto inizio ad avere dubbi sul tenutario del blog, dopo le sue offensive affermazioni sul mio presunto stomaco delicato.
          dunque iniziamo a contarci: a parte i soliti del gruppo versiliano, abbiamo scarpato ,ciomei, eggi con il branzino, pignataro spero almeno con la piscitelli, i franceschini (ultima chiamata)
          la signorina del post sull’enoteca marcucci…..

          1. Ah, Nausicaa dalle bianche braccia… già ma voi che non avete avuto modo di leggere…cosa ne sapete? Rimembranze.

  2. Se dovesse mettere soggezione la boutique écrin a St Germain des Prés, si può sempre far rotta su Rue de Vaugirard (attenzione alla d finale e al fatto che si tratta della Rue e non del Boulevard che è parallelo a qualche centinaio di metri) con un atteggiamento meno da gioielleria e colori più vivaci. Il contenuto non cambia e resta sempre su vette paradisiache :-)

  3. Ma toglimi una curiosità, Giancarlo, ti sei messo di casa a Parigi o fai il pendolare enogastronomico da parte del “mandante” Luciano Pignataro? In ambedue i casi sicuramente tornerai ingrassato in Italia, con quel po’po’ che ci scrivi e si fai vedere…
    Ciao Lello

    1. no no ho fatto una quattro giorni bella tosta ma sto centellinando gli interventi. ne manca uno ,ormai . a breve. a proposito: sto per venire in campania. ci incontriamo , per un bicchiere?

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