Pasticcio Caggianese, torta di formaggi e carni tipica del Vallo di Diano


Grotto Pizzeria Castello, il pasticcio caggianese

Grotto Pizzeria Castello, il pasticcio caggianese

Il pasticcio è il re della cucina caggianese. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi. Qualcuno dice che i signori napoletani che venivano in estate a soggiornare al fresco della montagna hanno portato questa ricetta di origine francese e hanno adattato gli ingredienti ai prodotti locali, infatti alcuni lo chiamano ancora sartù.

Lasciatemelo dire: è volgarissimo chiamarlo pizza chiena……

 

 

 

Ricetta di Milena Cafaro

  • Tempo di preparazione 50 minuti
  • Tempo di cottura 3 ore
  • 3.6/5Vota questa ricetta

Ingredienti per 25 persone

  • Ingredienti per 25 fette
  • Per il ripieno:
  • 1 kg di carne macinata di vitello
  • 2 kg di caciocavallo senza sale
  • 2 kg di caciocavallo di media stagionatura
  • 500 g di toma
  • 500 g di formaggio vaccino
  • 150 g di formaggio pecorino
  • 200 g di pane raffermo
  • 150-200 g di prosciutto crudo
  • 2 bicchieri di latte
  • uova qb
  • Per la sfoglia:
  • 500 g di farina
  • 200 g di sugna
  • 4 uova
  • un pizzico di sale

Preparazione

Si prepara la sfoglia cercando di ottenere un impasto piuttosto duro. Se le uova non bastano si aggiunge dell’acqua fredda.

In un grosso recipiente si grattuggiano tutti i formaggi. Si taglia a dadini il prosciutto e si unisce con la carne macinata e il pane all’impasto, dopo averlo messo a bagno nel latte e ben strizzato. Si usano poi le uova per amalgamare il tutto, rompendole in un piatto uno alla volta perché, attenzione, l’impasto deve risultare duro.

Si passa la sugna attorno alla teglia e si riveste con la sfoglia ben spessa (lo spessore di una moneta). Si versa il ripieno nella teglia e con una parte della pasta avanzata si preparano delle strisce della stessa lunghezza della teglia che serviranno per creare un fitto intreccio di pasta sulla superficie.

Si inforna a temperatura media (3 ore di cottura circa). Si serve caldissimo tagliato a fette, dopo averlo capovolto.