Il borsino dei pizzaioli napoletani: chi sale, chi scende e chi è stabile


Ecco, mancava da giugno il nostro personale borsino dei pizzaioli napoletani. Un gioco, non prendetelo troppo sul serio, per cercare di cogliere le tendenze degli ultimi mesi della pizza a Napoli.

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Gino Sorbillo

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Gino Sorbillo

A Milano l’apertura è stato un successo tanto è vero che Visintin ne ha parlato male. Antica Pizza Fritta a piazza Trieste e Trento annuncia una serie di aperture a raffica, la prossima proprio adiacente alla storica sede di via dei Tribunali. Insomma, Gino Sorbillo si conferma il più dinamico di tutti in questo momento.

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Franco Pepe
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Franco Pepe – foto di Luca Fontana

Uscito indenne dalla triste esperienza milanese con Princi, è richiesto ovunque. Il primo a fare un discorso sulle farine senza cadere nella retorica salutista ma centrando il discorso sulla qualità dell’agricoltura e delle materie prime di territorio.

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Guglielmo Vuolo

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Stefania e Guglielmo Vuolo

A Eccellenze Campane è una granitica certezza. Le sue jam session di farina e pomodoro sono uniche a Napoli, ha scelto di rispondere con il lavoro quotidiano all’umiliazione dovuta alle censure di Report.

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Gianfranco Iervolino

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Gianfranco Iervolino

A Palazzo Vialdo è stato un ritorno atteso da tutti. Finalmente è possibile mangiare le sue pizze all’uscita dell’autostrada senza troppe curve. Un pizzaiolo umile che studia e fa ricerca come pochi, ci sono le premesse per una cavalcata trionfale.

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Enzo Coccia

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Enzo Coccia

A Parigi il suo fritto con il soffritto ha sballato. Ma sale perché ha rifiutato la proposta di de Laurentis di aprire una catena di pizzerie negli Stati Uniti piantando tutto qui a Napoli. Il suo sogno invece è a Sant’Agata e mostra di non essere fesso. Il Paradiso lì, l’inferno è a Los Angeles:-)

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I Fratelli Salvo

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Salvatore e Francesco Salvo

I due fratelli sono una garanzia di stabilità e di affidabilità nelle esibizioni come nei grandi numeri.

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Ciro Salvo di 50 Kalò

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Ciro Salvo – foto di Dora Sorrentino

Anche Ciro Salvo a 50 Kalò continua imperterrito il suo lavoro e a garantire alta qualità alle sue pizze.

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Attilio Bacchetti
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Pizzeria da Attilio. Attilio Bachetti con la mamma e la moglie

Una pizza tradizionale che no nstrilla, una sicurezza nel cuore della Pignasecca da completare con il panzarotto gigante.

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Maria Cacialli
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Maria Cacialli

Maria ai Tribunali continua l’opera del papà Ernesto, è suo il locale intitolato al Presidente.

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Oliva

Ciro Oliva tra X e Iovene

Bravo, bravissimo, ma questa foto con chi attacca la farina 00 e la tradizione napoletana, una eccellenza che distingue l’arte italiana in tutto il mondo e che è prevista dal disciplinare Stg, non si può vedere. La visibilità per la visibilità è un boomerang, ma questo sembra difficile da comprendere in Italia. Il sorriso di Ciro, poco più di vent’anni, è sincero, ma quello del Gatto e la Volpe dell’integrale? E perché accompagnare X in altre pizzerie, ad una delle quali è stata proposta una consulenza?

 

19 Commenti

  1. Vuolo assolutamente scende.
    Alla vecchia sede la pizza, provata solo una volta, era gommosa ed anonima; poi, all’inizio della sua avventura ad Eccellenze Campane la pizza lo trovata ottima e ci andavo una volta a settimana.
    Ad un mese fa, dopo altre quattro delusioni in diversi mesi, ho deciso di non andare più.
    Mi dispiace per il fatto che il giornalista gli abbia domandato:” Tu lo pulisci il forno?” e lui abbia risposto”No”.
    Se si è artigiani, anche ottimi artigiani, ma per lavorare non si è andati a scuola e si manca di cultura, uno scotto si paga.
    Con tutta la stima per chi lavora.

  2. In linea di massimo hai ragione Black, il punto è che è stato tagliato. Come tutti in quella puntata. Un giornalista non può decidere cosa far dire e cosa no. Se lo facessi sul giornale sarei pieno di querele

  3. Carissimo Pignataro bellissima questa pagina dedicata ai pizzaioli.
    Ma ci tengo a dire: Ciro Oliva numero 1 !!!!
    Pizzerie concorrenti abbiate “paura” di Lui

  4. Non credo quella di Oliva sia fame di fama.a 20 anni spesso si pecca di superficialità,sono errori da commettere è che fanno crescere.

  5. Tutto rispetto per dei mostri sacri della pizza ( Sorbillo, Pepe,iervolino,salvo,Coccia ) ecc. Ma carissimo Dott. Pignataro una critica me la dovete concedere , da pizzaiolo mi sento veramente offeso vedere in ogni vostra classifica ( che sia un gioco o no ) Ciro Oliva . Ci metterà pure tanta voglia tanta bravura , ma pubblicizzarlo cosi non è giusto ! in giro ci sono veramente tanti pizzaioli più bravi , forse per loro sfortuna non appartengono a qualche associazione . Chiedo scusa per la critica , ma cercate di allargare di più il cerchio !!!

  6. sempre e sempre i soliti raccomandati. caro Luciano guardati, anzi vai a gustare altre realtà, pizzerie come carmniello a secondigliano,cafasso a fuorigrotta e tanti tanti altri maestri pizzaioli made in Naples cosi potrai veramente stilare una classifica reale……

  7. E le pizzeria della provincia? Tipo cuorvo pasquale rossi, Vincenzo di fiore, i susta la napoletana?!!! Grandi pizzaioli parola mia che giro tanto .sera da Luciano Di genova

  8. A mio dire, manca all’appello la migliore pizzeria di Napoli (in coabitazione con Michele a Forcella), Pellone a via Nazionale.Per quanto riguarda la figlia del Presidente, credo che faccia la pizza peggiore di tutta Napoli centro, molto ma molto più meritevole di essere classificata (ed è tra il Presidente e Sorbillo),la pizzeria Vesi, dove mi hanno servito sempre un ottima pizza.

  9. A mio modestissimo parere ci mancano pizzerie di altissimo livello in questo borsino come Di Napoli a Fuorigrotta,Di Matteo ai Tribunali,Mattozzi a via Filangieri,Gorizia al Vomero e Pellone a via Nazionale.E poi sono quasi d’accordo con Salvatore sul giudizio sulla Figlia del Presidente.A mio dire non è la peggiore solo perché c’è di peggio.

  10. E di rosario della cantina del gallo si continua a non parlare, assurdo…il fatto di non far parte di una associaz6 che rappresenti questo locale storico chissà quanto lo penalizza…buona sera a tutti!

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