Teresa Iorio, la bella favola della diciannovesima figlia di Ernesto


Teresa Iorio

Teresa Iorio

Pizzeria Le Figlie di Iorio
Via Conte Olivares
Tel. 081. 5520490

di Tommaso Esposito

Ecco, prima o poi tutto quadra. E così Teresa Iorio stravince il XIV Trofeo Caputo diventando Campionessa Mondiale di Pizza per il 2015. Ha superato la prova passando oltre, molto oltre, i cinquecento pizzaiuoli partecipanti alla gara. Perché tutto quadra allora? Perché Teresa Iorio oggi è in carne e ossa la vera pizzaiola napoletana, quella che diventa non solo un punto di riferimento per chiunque voglia assaggiare la pizza napoletana così come descritta e codificata da una tradizione artigianale ultra bicentenaria, ma incarna pure il senso della modernità scegliendo una farina eccellente e prodotti campani di qualità, lavorando soprattutto sull’ impasto, alitandovi dentro quello spirito che nel forno dà l’anima alla pizza e la rende leggera, soffice, unica.

Teresa Iorio - vincitrice XIV Trofeo Caputo -  premiata da Antimo e Carmine Caputo - foto di Stefano Renna

Teresa Iorio – vincitrice XIV Trofeo Caputo – premiata da Antimo e Carmine Caputo – foto di Stefano Renna

E poi Teresa Iorio è figlia d’arte in senso vero. Il papà Ernesto Iorio è stato il Principe della Posteggia, l’arte di rallegrare con la musica e la canzone i momenti più bella della vita: dal fidanzamento, al matrimonio, ai banchetti. Cibo e musica napoletana, un territorio tutto da scoprire che manco a fare apposta proprio nella Pizzeria Delle Figlie Di Iorio in Via Conte Olivares al Borgo Orefici a Napoli si materializza. Valentina Stella, la cantante che oggi domina la scena della canzone partenopea in tutto il mondo, è la sorella di Teresa. Anche Alessandra canta. Una famiglia numerosa, venti sono i figli di Ernesto Iorio. Teresa ha scelto la cucina e la pizza per esprimere il suo talento, ma anche la sua vitalità, la sua grande passione per le cose più buone e più belle di questa città. I conti tornano sì, perché i personaggi come Teresa sono a tutto tondo, stanno già scolpiti e presenti nella storia della cultura popolare napoletana. Da sempre. Non sono pampuglie, per restare nel tema. Sono invece persone che danno innanzitutto l’anima al loro mestiere senza fermarsi mai, senza cedere alle lusinghe di un successo conquistato al di fuori di ogni sacrificio, senza lavorare ogni giorno a contatto con la gente, fronteggiando le difficoltà e le crisi che possono ostacolare il cammino.

Teresa Iorio

Teresa Iorio

È proprio la sorella Valentina, la cantante, che ricorda in una sua intervista che non è stato facile per loro vivere in una famiglia numerosa in cui il fratello maggiore aveva quaranta anni e i più piccoli, fra cui lei, stavano appena nascendo. La palma della vittoria di certo non cambierà il lavoro di Teresa. Si andrà dritto alla meta, ancora una volta con la consapevolezza che rappresentare a un livello così alto la tradizione della pizza napoletana nel mondo non deve soltanto inorgoglire. Deve innanzitutto far continuare ad esprimere il meglio di sé lavorando sodo, meglio di prima. Questo non spaventa affatto Teresa. E poi c’è pure quella canzone, ‘A pizza ‘e Napule, scritta da Giuseppe Micheli e Giuseppina Carlucci nel 1953 per partecipare al Festivàl, che ce lo ricorda: “‘A pizza oi pizzaiola, chella che piace a me la fai tu sola. ‘A nforni, ‘a sforni comme te pare a te, ‘a pizza ‘e Napule chella che piace a me”.

2 Commenti

  1. SEI UNICA NEL TUO FARE LA PIZZA NAPOLETANA MERTI ED È GIUSTO CHE MANTIENI IL TRONO COMPLIMENTI A TE RERESA UN BACIO GINO……

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