Poseidon Primitivo Paestum Igp 2013 | Voto 84/100


Poseidon Primitivo Paestum Igp 2013 I Vini del Cavaliere

I Vini del Cavaliere – Cuomo
Uva: primitivo
Fascia di prezzo: 10,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Vista 5/5 – Naso 25/30 – Palato 25/30 – Non omologazione 29/30

Nel Cilento si producono varie tipologie di vini utilizzando in modo preponderante il fiano e l’aglianico. I risultati sono spesso eccellenti, ma certamente le varietà di bottiglie che se ne ricavano sono insufficienti a soddisfare tutte le esigenze dei consumatori. E così  da qualche tempo si sta tentando di percorrere vie alternative altrettanto valide. Dopo l’ottimo successo del Piedirosso Ficonera dell’azienda San Giovanni di Ida e Mario Corrado, ecco che viene proposto sul mercato il primo primitivo cilentano in purezza da parte dell’azienda I Vini del Cavaliere di Giovanni Cuomo, nel comprensorio di Capaccio-Paestum. Una novità assoluta per questo territorio, se si escludono minime quantità di primitivo usate in blend da Botti col rosso base e col rosato Riflesso, da Casebianche con il Dellemore, da Tenuta del Fasanella con l’Auso (50%) e da De Conciliis con il Bacioilcielo, ma il vino di Giovanni, che io sappia, fino adesso è l’unico che è prodotto col primitivo al 100%.

La bottiglia, con la sua nuova etichetta,  in commercio da poche settimane, è Poseidon Primitivo Paestum Igp 2013. L’uva è coltivata proprio davanti la cantina e l’abitazione dei coniugi Cuomo nell’assolata piana di Capaccio, alle pendici del monte Calpazio e poco distante dal mare. Per analogia il territorio ricorda quello della Puglia meridionale: per il clima, per la posizione geografica e per le caratteristiche del terreno, anche qui di natura sabbioso-calcareo.

Il vino, dopo la fermentazione e la macerazione in acciaio, è stato affinato in barriques di rovere di secondo passaggio per tre mesi e poi in boccia per altri due mesi. Il tasso alcolometrico è di 14 gradi centigradi.

Controetichetta Poseidon Primitivo Paestum Igp 2013 I Vini del Cavaliere

Ovviamente il colore che si intravede nel bicchiere mostra tutta la sua giovinezza: più porpora che rubino e con riflessi violacei di contorno e poca concentrazione. Il profilo aromatico presenta boisè di more, ribes e mirtillo come da copione, seguite poi da odorose sensazioni floreali, da significativi incavi speziati e da profonde percezioni erbacee. In bocca il tannino è abbastanza ruvido, ma già masticabile e da addomesticare con cibo appropriato. Il sorso sulla lingua è fluido, fine, pulito, fresco, beverino e non eccessivamente alcolico. Il vino è connotato da un pregevole frutto e da un gusto pervasivo giocato più sull’eleganza e la morbidezza che sulla potenza e la corposità. Finale godibile. In conclusione direi che il Poseidon è un primitivo diverso dai fratelli pugliesi e casertani, tenendo anche conto che si tratta di un vino molto giovane ancora in rodaggio ed in piena fase di spinta. Sono convinto però che in futuro migliorerà notevolmente. Per adesso diamogli fiducia ed aspettiamo che evolva definitivamente. Il prezzo è conveniente. Da associare in questo momento a piatti non molto sostanziosi ed opulenti, meglio una cucina più leggera. Prosit!

Questa scheda è di Enrico Malgi

Sede a Capaccio (Sa) – Via Feudo La Pila, 16
Tel. e Fax 0828 725376 – Cell. 338 9733931
[email protected]www.vinicuomo.com
Enologo: Giovanni Cuomo
Agronomo: Sergio Romano
Ettari vitati: 4
Bottiglie prodotte: 25.000
Vitigni: aglianico, primitivo, barbera, sangiovese, cabernet sauvignon, fiano e moscato.

2 Commenti

  1. Leggo con piacere i suoi articoli e spesso mi ritrovo con i suoi commenti!!
    Il primitivo mi ha colpito piu’ degli altri prodotti dell’azienda sopracitata. Proprio ieri ho avuto modo di assaggiarlo.
    Il colore intenso, la complessita’ e la consistenza , parti dure e morbide quasi equilibrate , ottimo rapporto qualita’- prezzo !
    Lo preferisco a molti altri in commercio …..ad un prezzo superiore.
    Un vino pronto…Riordinerei anche la 2^ bt….. la sua vinosita’ non stanca.
    Saluti
    Veronica

  2. Gentile sig.ra Veronica la ringrazio per il suo preciso e competente intervento, anche perché questo mi fornisce l’occasione per ribadire l’assoluta necessità per la viticoltura cilentana di percorrere vie alternative all’abusato binomio aglianico-fiano. Ben venga, quindi, la sperimentazione di vitigni di provenienza extraterritoriale, che non fanno altro che accrescere la pluralità dell’offerta cilentana e, spesso, come accade, anche la proposta di un prodotto di alta qualità, come nella fattispecie. Segue sempre i report su questo blog, mi raccomando.

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