Prima verticale storica di caprettone del Vesuvio: Natì 2007, 08, 09, 10, 11, 12 di Sorrentino


La famiglia Sorrentino, Luciano Pignataro, Nicoletta Gargiulo, Marina Alaimo, Carmine Valentino, Gabriele Massa, Antonella Monaco

di Marina Alaimo

La famiglia Sorrentino si è impegnata sensibilmente a mantenere nei propri vigneti le uve tipiche del Vesuvio ed a concedere loro la capacità di esprimere al meglio questo territorio così singolare. Il caprettone è l’uva a bacca bianca che ha sempre predominato in quest’area, troppo spesso confusa con la coda di volpe nonostante le differenze ampelografiche e varietali siano notevoli. E questo aspetto viene sapientemente illustrato dall’ampelografa Antonella Monaco.  Per quanto riguarda l’aspetto morfologico, il caprettone presenta l’acino del germoglio eretto fino ad un certo punto, poi si incurva leggermente all’estremità. E’ tormentoso (peloso), rossiccio e a foglioline intere.

Caprettone del Vesuvio

 

Coda di Volpe

Mentre la coda di volpe ha un apice curvo, glabro, rosso ramato lucido e brillante, con foglioline fortemente lobate. La foglia adulta del caprettone si presenta tonda, di colore verde scuro, poco lobata e con il tipico picciolo rosso e molto lungo. E’ molto incisa e mostra 5 – 7 lobi; ha denti del margine molto marcati e alette al seno peziolare. Passando all’aspetto del grappolo, il caprettone si manifesta semplice, di forma conico piramidale, con bacca grossa, leggermente ellissoidale e  buccia spessa e pruinosa. Il grappolo della coda di volpe ha forma decisamente diversa, con molte ali alle prime ramificazioni ed è cilindrico nella parte finale. L’acino è piccolo, leggermente ovale, con buccia sottile e di colore rosa – grigiastro. Ritornando al caprettone igt pompeiano Natì, l’azienda Sorrentino ha condotto un lungo studio nella ricerca dei metodi di allevamento e vinificazione che potessero garantire l’alta qualità del vino e la capacità di migliorare la sua evoluzione nel tempo.

la sala

A condurre la verticale è Nicoletta Gargiulo presidente AIS Campania.

Nicoletta Gargiulo

Si parte dalla 2007, prima annata in produzione caratterizzata dall’idea di partenza di praticare una certa macerazione delle uve con il mosto per arricchire il corredo aromatico del vino essendo il caprettone un’uva neutra. Veste un bel colore oro brillante. Il naso è integro con apertura leggermente tostata seguita dai sentori di erbe mediterranee, ha i colori maturi e dolciastri  dell’albicocca e  della mimosa. Il sorso mantiene una buona scorrevolezza spinta soprattutto dalla salinità decisa e da una freschezza discreta; chiude con una leggera e piacevole sensazione amara.

la verticale di caprettone del Vesuvio, il tavolo relatori

Anche il millesimo 2008 conserva una bella vivacità di colore, pieno nella sua doratura e, come nell’annata successiva e precedente, si pratica una macerazione delle uve con il mosto per incrementare il corredo olfattivo.  Manifesta profumi più caldi e dolciastri rispetto alla precedente ed è comunque molto interessante. Ha toni fumè in apertura, disegna tratti di scorza di arancia candita seguiti dai toni eleganti di anice stellato e di camomilla secca. Il sorso è pieno, scorrevole e vivace, con tonalità calde ben sostenute dai lunghi tratti sapidi  e dalla media acidità. La 2009 è molto intrigante e profonda. Il tempo di macerazione delle bucce con il mosto è stato ridotto ed i profumi si ampliano e si allungano. Il carattere minerale si tende delicatamente sule note di erbe mediterranee, sui fruttati di albicocca e i tenui colori fumè. Il sorso sa sedurre lungamente nella sua pienezza e ricchezza di sapori che scivolano sul corpo sinuoso del vino sostenuto da una freschezza integra e delicata e dai toni sapidi tinti di buccia di arancia.

la verticale di caprettone del Vesuvio

Con l’annata 2010 si sceglie di ridurre ulteriormente i tempi di  macerazione delle bucce per favorire l’acidità del vino e di sperimentare l’uso della barrique sia durante la fermentazione che per l’affinamento, mirando a conferire maggiore complessità che possa concedere poi una buona evoluzione nel tempo. I profumi sono sottili e giovani nei toni di fiorellini bianchi di campo e di agrumi. Il sorso è agile e di spinta freschezza , sapido e chiude con i sapori di mandorla amara.

I toni di fiori di arancio spiccano nell’annata 2011, e’ sottile e leggiadra con caratteri tipicamente giovani.

il vigneto Sorrentino

I profumi nel millesimo 2012 sono vivaci e giovani, si allungando maggiormente con frutta decisa di mela, fiori di arancio e sottili accenti di spezia dolce. Il sorso è agile e di buona freschezza. Rende sicuramente più interessante il vino la scelta di abbandonare l’uso del legno ed è molto attenta la selezione uva –vino sulle masse fiore , scelte che consentono  al territorio di emergere con vigore durante la degustazione. Il vino è reso elegante in tutti i suoi aspetti dall’armonia di profumi e sapori. Al naso ha toni delicatamente fumè, è minerale con note gioiose di piccoli firoi di campo e di erbe mediterranee tinte di rosmarino e salvia. In bocca scorre veloce, è succoso e agrumanto, di vivace freschezza.

 

Sorrentino Vini è in via Casciello 5 Boscotrecase (NA). Tel. 081 8588004 – www.sorrentinovini.com