Re Noire 2010 Primitivo di Manduria Dop | Voto 86/100


vigneti agricola pliniana

CANTINE PLINIANA

Uva: primitivo

Fascia di prezzo: da 18,00 – 20,00 euro

Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Vista 5/5 – Naso 25/30 – Palato 26/30 – Non omologazione 30/35


Ancora un’altra cantina sociale pugliese da prendere a modello per la valorizzazione dei vitigni autoctoni e l’affermazione sul mercato di vini di alta qualità venduti a prezzi molto contenuti. La Cantine Pliniana, con sede a Manduria antica città della dodecapoli messapica, è una cooperativa di produttori fondata nel 1964 su iniziativa di un gruppo di soci, con lo scopo principale di accorciare il più possibile la filiera e dare maggiore rilevanza alla promozione dei vitigni locali. A tutt’oggi l’azienda può contare su più di 800 conferitori che coltivano 1.500 ettari di vigneti, i cui vitigni sono allevati per lo più con il classico e caratteristico sistema ad alberello. I due terzi di essi interessano la produzione varietale del Primitivo, com’è giusto che sia, con vecchi ceppi che a volte superano gli 80 anni.    

Cantine Pliniana nel corso degli ultimi anni ha saputo compiere enormi progressi innovativi e produttivi ed oggi è un complesso aziendale moderno e tecnologicamente avanzato e che, nel suo processo di crescita, ha sempre operato nel pieno rispetto delle tradizioni territoriali. E poi le particolari condizioni climatiche, l’ubertosità del terreno, la cura messa in atto dai coltivatori, le stesse varietà ampelografiche selezionate e le basse rese per ettaro, costituiscono il trend ideale per la realizzazione di eccellenti vini.

grappoli di primitivo

Di tutta la produzione aziendale, il top è certamente il Re Noire, confezionato con il Primitivo di Manduria in purezza. L’annata presa in esame si riferisce alla vendemmia 2010, di cui sono state messe in commercio 20.000 bottiglie. Dopo la consueta fermentazione, il vino ha sostato cinque mesi in contenitori di acciaio ed ha proseguito la maturazione in barrique di rovere francese per ulteriori cinque mesi, per completare poi il ciclo definitivo con altri quattro mesi di elevazione in bottiglia. La gradazione alcolica è di 15,5. Il colore nel bicchiere è cromaticamente rubino scuro e profondo, con lampi purpurei sull’unghia. Al naso regala profumi intensi ed avvolgenti di piccoli frutti rossi di bosco, come il ribes, la mora e il mirtillo, seguiti da odorose sensazioni di cioccolato, vaniglia e liquirizia.

Chiesa Madre di Manduria

In sottofondo si avvertono anche note di confetture di amarene e di prugne. Appena il sorso fa il suo debutto in bocca si percepisce subito una vampata di calore che avviluppa tutto il palato, per via dell’elevata alcolicità, ma immediatamente viene bilanciata da una buona dose di acidità. In questo aiuta anche l’ottima trama tannica che è già bella morbida e setosa. Ritornano poi le percezioni di frutti di bosco, insieme a sfumature floreali di violetta. E’ un vino che nel complesso si dimostra corposo, rotondo, strutturato, speziato e potente. Sul finale, poi, risaltano ancora note fruttate e vegetali che appagano la beva. Un ottimo vino senz’altro, da abbinare alla classica carne in pignatta pugliese, un formaggio pecorino stagionato, oppure a spiedini di cinghiale alla brace. Prosit!

 

Questa scheda è di Enrico Malgi

 

Sede a Manduria (TA) – Via Circonvallazione Taranto-Lecce, 159 –

Tel. 0999 794273 – Fax 0999 734233 – [email protected]

www.cantinepliniana.it

Presidente: Giovanni Dinoi – Enologo: Cosimo Spina –

Ettari vitati: 1.500 – Bottiglie prodotte: 300.000

Vitigni: primitivo, negroamaro, malvasia nera, sangiovese, chardonnay, malvasia bianca, fiano, moscato e sauvignon blanc.


 

 

 

10 Commenti

  1. Caro sig. Posa,
    prendo atto che, dopo un prolungato silenzio ed una perdurante assenza da questi schermi, lei ha ripreso a leggere i miei servizi. E questo, le assicuro, mi fa molto piacere, nonostante in passato lei abbia manifestato una poco favorevole critica nei miei confronti, spesso evidenziata con una certa vis polemica. Ma, tutto sommato, mi sta bene così mi creda, non la biasimo affatto. Mi corre l’obbligo, comunque, di darle un’esauriente risposta in merito al prezzo della bottiglia in questione. Nella fattispecie si tratta, come lei sicuramente avrà letto, del vino top aziendale e di un prodotto di ottima qualità e che, quindi, eccezionalmente ha i suoi costi. Parlando di prezzi contenuti, com’è facile evincere, mi riferivo al complesso generale della produzione, che prevede soprattutto vini venduti a prezzi molto bassi e vantaggiosi. Lei è libero di comprarsi la Ferrari o la 500! A proposito, se questo la può confortare, non possiedo elevate risorse economiche, anzi tutt’altro e le bottiglie di vino, soprattutto quelle di aziende non recensite, le compro regolarmente e sacrosantemente in enoteca! Anch’io, poi (qui si vede che lei è disattento), recensisco trattorie e ristoranti che praticano prezzi molto contenuti, ma questo non c’entra niente, trattandosi di cose totalmente diverse.
    Con immutata stima la saluto molto cordialmente e la prego: continui a leggere tutti i servizi su questo blog.

  2. Caro Maxim, come sicuramente saprai, “tutto è relativo”, così come diceva anche quel signore minuto con i baffoni (molto più folti dei miei)!!! Pagare un vino della fattezza del Re Noire intorno ai venti euro non è affatto un delitto, soprattutto se consideriamo che a questi livelli si beve per un’emozione, non perchè si ha sete!!! Chiedi a tal Romualdo Scotto di Carlo oppure ad una Botte di nome Enrico…;-)) Per quanto riguarda gli acquisti di vino del “dott. Malgi”, ti posso assicurare che i vini effettivamente li compra. Tutt’al più gli regalano …le percoche!!! ;-)))

    1. Verissimo, Lello, la discussione sui prezzi, come ama ripetere chi ci ospita, è sempre molto relativa.
      Un vino quotidiano oggi più che mai non può certo costare 20 euro. Ma come lo stesso Malgi ha più volte dimostrato, è possibile bere benissimo anche a prezzi contenuti. E’ possibile però fare l’esperienza di un bel vino o di un bel ristorante però a prezzi che -fatti di debiti raffronti- non sono impossibili.
      Le emozioni che poi regalano taluni vini cilentani sono impagabili… ;-)

  3. Ecco qui un altro storico “latitante” che si rifà vivo dopo tanto tempo. Che onore e che piacere per me! A quel che leggo siete in due è vero? Quel tal “signore” direbbe appunto che due erano…;-)))))))))))))))). A proposito, vedi che io compro anche le percoche, certamente non per utilizzarle cone credi tu. E poi qui stiamo parlando di vini pugliesi che è tutt’altra cosa…

  4. Egr. dott. Malgi
    Se a paleser intento denigratorio verso la sua persona, la mia asserzione volge, peste mi colga. Nutro ampia stima e simpatia nella di Lui persona. Vieppù l’intento ad aprir questione su taluni criteri di valutazione monetaria circa una bottiglia di vino od un pasto da ristoratore. In fondo trattasi di prodotti finali provenienti da comun nobile lavoro di contadino…..
    Ad maiora

  5. Grazie Romualdo. Tu si che ne capisci…
    Caro sig. Posa, noto con compiacimento che ella si dedica con molto profitto all’arte poetica. Continui così, mi raccomando.
    Mi dispiace per lei, comunque, perché a quel che leggo, ella continua imperterrito ad accomoagnarsi ad un certo sospettabile personaggio, per cui ci perde di dignità…;-)))))))))))))))))
    Cordiali saluti.

  6. … una sola puntualizzazione che nulla ha a che fare con la piacevole discussione tra enofili, l ‘immagine proposta non è la Chiesa Madre, ma la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli …
    prosit a tutti, meglio se con un buon calice di Primitivo di Manduria, il mio preferito è un altro …

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