San Michele di Serino, Basso


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Si potrebbe celebrare l’ascesa di questa azienda partendo dalle cifre astronomiche legate al fatturato, dai numeri della produzione e dalle aree raggiunte nel mondo con suoi numerosi marchi. Ma nessuno crederebbe che le olive trasformate poi in olio, vengono ogni giorno ancora raccolte a mano dagli alberi, fatte maturare naturalmente e, senza aver subito alcun trattamento chimico, alla fine vengono sottoposte a spremitura a freddo. L’olio è semplicemente il risultato di una macinazione ottenuta in un frantoio in pietra. Prima di essere imbottigliato viene stoccato in cisterne di acciaio inossidabile per una capacità complessiva di 540mila chili. Le olive lavorate nell’azienda Basso provengono soprattutto dal Cilento e da altre zone della Campania, ma anche dalla Puglia, Bitonto e Andria. Nuovi investimenti tuttora in corso mirano all’acquisto di terreni di Ravece e di frantoi più moderni. A breve sul mercato una nuova gamma di prodotti denocciolati monovarietali. Al termine del circuito di produzione l’offerta si differenzia in olio extravergine di oliva, oli aromatizzati (al limone, al tartufo, peperoncino, rosmarino, origano e aglio), olio di sansa di oliva e oli di semi (mais, arachide, soia, girasole e vinacciolo). E ancora nelle qualità di olio 100% italiano con certificazione su tutta la filiera, tre dop (Colline Salernitane, Lamezia Terme e Terra di Bari), oli biologici dotati della rara certificazione necessaria per gli Usa, oli fruttati monovarietali, olio mosto, oli mediterranei miscelati con Grecia, Italia, Spagna e Turchia. Le vendite si suddividono nell’85% per l’olio extravergine, per il 2% tra gli oli di semi e il resto tra le varie produzioni. Nel 1904 quando l’azienda nasce è una piccola realtà che produce e commercializza solo olio extra vergine di oliva: 4 generazioni si sono rincorse una dopo l’altra nei 4 ampliamenti, mantenendo una crescita costante di 25 milioni di euro ogni anno. Solo nel 1986 la famiglia Basso decide di lanciarsi sul mercato estero: <Ho cominciato come operaio – racconta il responsabile Fedele Basso – finita la scuola i miei amici giocavano a pallone. Io e mio fratello no. Rimanevamo in azienda a lavorare. Mi sono iscritto ad agraria e a 23 anni mi sono laureato. Nell’83 ho assunto la direzione dell’impresa. Allora il fatturato era pari ad 1 miliardo di lire. Oggi siamo a 50. Ho fatto scelte rischiose – racconta – Nell’85 sono partito senza meta per gli Stati Uniti con 100 cartoni di olio. Non ho dormito 10 notti. Adesso le nostre spedizioni oltreoceano sono di 1 milione di cartoni ogni anno. E solo lì, posso dire di esserci stato 150 volte>. Nel ’95 la ditta, che copre circa 4mila metri quadri, si stabilizza a San Michele di Serino dove grazie al nuovo stabilimento dotato di 6 linee produttive computerizzate con alto controllo di qualità, riesce a sostenere una capacità produttiva di circa 1000 quintali ogni giorni. Nel ‘98 viene implementato il sistema HACCP e il sistema qualità secondo le norme ISO 9002. Poi il boom delle vendite: le esportazioni verso 70 paesi del mondo, costituiscono l’85% dell’intero fatturato annuo. Sul mercato l’azienda si afferma con marchio proprio e con marchi privati. I paesi maggiormente coinvolti sono ancora oggi il Canada e gli Stati Uniti (per il 40% delle esportazioni), seguiti da Europa con particolare interesse per le aree della Gran Bretagna e della Germania, il Giappone e l’Australia. L’olio Basso è prima marca in Cile, Polonia e Taiwan. Tra i paesi più interessanti è stato conquistato il mercato dell’isola di Silon e la Lituania. Spedizioni anche in America Latina e Africa. Trai clienti più prestigiosi la Panasonic in Giappone. Al momento la sede di San Michele è l’unica al mondo. Le scelte legate alla selezione del personale tendono di solito a preferire ragazzi senza esperienza che dopo un’accurata formazione vengono dipartiti nei vari settori di competenza. Possibilità per le scuole, fin dalla prima elementare, di effettuare visite guidate. All’interno alcuni consulenti seguiranno i ragazzi nell’attività didattica.