Sannio, svolta storica per le doc


di Pasquale Carlo

Il presidente della Camera di Commercio di Benevento, Gennaro Masiello

La conferenza stampa alla Camera di Commercio di Benevento
Nella sala consiliare della Camera di Commercio beneventana si toccava con mano la consapevolezza di partecipare ad un incontro storico. A dare appuntamento al mondo delle istituzioni e dell’informazione è stato il consorzio di tutela vini <Samnium> per presentare le proposte di modifica dei disciplinari di produzione a Doc e Igt dei vini della provincia di Benevento.
Ad aprire l’incontro Tonino Ciabrelli che, a nome del presidente della Camera di Commercio (assente per motivi familiari), salutava i presenti e presentava il tavolo dei lavori chiamato ad illustrare gli aspetti relativi a queste proposte che rappresentano, ha dichiarato, il frutto di un “seme” piantato nel lontano 1997. A seguire l’intervento del vice presidente del consorzio di tutela, Libero Rillo che senza mezzi termini ha dichiarato: “Per la prima volta il consorzio ha fatto il suo compito e rispetto il proprio ruolo. Le modifiche, così come pensate, potranno e dovranno rappresentare un punto di partenza di importanti azioni, anche dal punto di vista della promozione”.

Una docg e due doc
Ad illustrare le novità è stato Nicola Matarazzo, direttore del consorzio. Dopo un excursus su legislazioni e modifiche previste da evidenziato il piano di proposte così sintetizzato: modifica del disciplinare ‘Aglianico del Taburno’ con la richiesta di Denominazione di Origine Controllata e Garantita (Dop); modifica del disciplinare ‘Sannio Doc (Dop)’; disciplinare per la nuova denominazione ‘Falanghina del Sannio Doc (Dop)’; modifica del disciplinare ‘Beneventano Igt (Igp).
Per quanto concerne il disciplinare ‘Aglianico del Taburno Docg’ prevista l’unica categoria ‘vino tranquillo’ e le seguenti tipologie: ‘rosso’, ‘rosato’ e ‘rosso riserva’. Poi la novità più importante, il nuovo disciplinare della ‘Sannio Doc’: un’unica Doc per l’intero territorio provinciale con la previsione di quattro sottozone: ‘Solopaca’ e ‘Solopaca classico’; ‘Taburno’; ‘Guardiolo’ o ‘Guardia Sanframondi’; ‘Sant’Agata dei Goti’ o ‘Sant’Agata de’ Goti’. In altre parole le denominazioni delle vecchie quattro Doc passano ad indicare le sottozone o menzioni geografiche aggiuntive. Per questa Doc previste le categorie: ‘vino tranquillo’, ‘vino frizzante’; ‘vino spumante di qualità’; vino ottenuto da uve passite’.

Le tipologie
E segue il lungo elenco di tipologie (41) previste: bianco; bianco frizzante; rosso; rosso superiore; rosso riserva; rosso frizzante; rosato; rosato frizzante; novello; aglianico; coda di volpe; coda di volpe passito; coda di volpe spumante; fiano; fiano passito; fiano spumante; greco; greco passito; greco spumante; moscato; aglianico riserva; aglianico passito; aglianico novello; aglianico spumante; aglianico rosato; aglianico spumante rosato o rosé; aglianico-piedirosso; aglianico-piedirosso rosato; barbera; barbera passito; barbera spumante; moscato passito; moscato spumante; piedirosso; piedirosso passito; piedirosso spumante; sciascinoso; sciascinoso passito; sciascinoso spumante; spumante; spumante metodo classico.
Tutto questo con un risultato importante, come illustrato da Maurizio Bosco, dell’Ufficio Vitivinicolo Coldiretti Nazionale: “In giro per l’Italia – ha dichiarato – lavori del genere non se ne contano tanti. La soddisfazione più grande, poi, è quella di incrementare, in questo modo, la tutela dei vitigni autctoni del territorio sannita”. E siamo all’altra importante novità, quella della ‘Falanghina del Sannio Doc’ (con la tipologia che è stata eliminata dalla ‘Sannio Doc’). Anche in questo caso previste le stesse quattro sottozone e le categoria: ‘vino tranquillo’; ‘vino spumante di qualità’; e ‘vino ottenuto da uve passite’. Cinque le tipologie: ‘Falanghina del Sannio’; ‘Falanghina del Sannio spumante’; ‘Falanghina del Sannio spumante metodo classico’; ‘Falanghina del Sannio vendemmia tardiva’; ‘Falanghina del Sannio passito’. Ed anche in questo caso è stata l’illustrazione di Bosco a far cogliere con immediatezza l’importanza di questa scelta: “La scelta di ‘Falanghina del Sannio’ non giunge a caso ma dietro attente valutazioni. Sul mercato la denominazione ‘Sannio’ è il nome che più qualifica il prodotto visto che conta ben 30 mila ettolitri rispetto ai 45 mila totali”.

Benevento igt
In ultimo va specificato il disciplinare ‘Beneventano Igt’, con le categorie: ‘vino tranquillo’; ‘vino frizzante’; ‘vino ottenuto da uve passite’. In merito previste le tipologie: ‘Bianco’; ‘Rosso, anche novello’; ‘Rosato’. A seguire l’indicazione del vitigno: aglianico, barbera, cabernet sauvignon, chardonnay, coda di volpe, falanghina, fiano, greco, malvasia (bianca di Candia), merlot, moscato bianco, piedi rosso, sangiovese, sciascinoso.

A seguire gli interventi di Michele Manzo (responsabile Ismecert), Carmine Valentino (assessore provinciale all’Agricoltura), Antonio Irlando (dirigente Regione Campania Settore interventi produzione agricola), Domizio Pigna (presidente del consorzio ‘Samnium’) Francesco Massaro (dirigente Stapa Cepica) ed altri che hanno posto interessanti quesiti sul tavolo e soprattutto chiesto delucidazioni in merito all’iter che seguirà.
Già prima di loro Bosco aveva illustrato che il termine per presentare il quadro delle modifiche è fissato al 31 luglio; a seguire Irlando ha illustrato il necessario passaggio provinciale e la successiva istruttoria regionale prima dell’invio all’Ufficio Nazionale. Di particolare interesse è stato l’intervento di Manzo che, dopo aver sottolineato l’importanza dell’iniziativa (ha parlato con chiarezza dicendo che all’avvio del percorso credeva poco al raggiungimento di un simile traguardo), ha fatto emergere spunti importanti sottolineando in particolar modo che si tratta di modifiche “garantiscono” anche i diritti acquisiti (il riferimento è ai rapporti instaurati in termini di disciplinari e normative del mondo vitivinicolo extrasannita).
Un’ultima analisi va fatta sull’importanza che queste modifiche apporteranno anche dal punto di vista della promozione e della comunicazione (aspetti ripresi in diversi monti nel corso dei vari interventi). Del resto, lo stesso Luciano nell’anticipare l’incontro, ha già scritto: “Ora sarà più facile per tutti promuoversi e uscire dalle secche di una confusione in cui era davvero difficile entrare nel merito a meno di non essere operatori del settore. Sannio, come Sanniti, il nome di una delle province più pulite e tranquille d’Italia”.