Santa Chiara 2006 Valle del Crati igt


TENUTA TERRE NOBILI

Uva: greco e chardonnay (20%)
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio

All’ospitalità calabrese si aggiunge la passione. Così Lidia Matera ama far degustare i propri vini con alcune delle sue preparazioni. Oltre che esperta agronoma, la proprietaria della Tenuta Terre Nobili a Montalto Uffugo, siamo alle porte di Cosenza, è infatti amante della cucina. Così questo bianco mi viene presentato in abbinamento ad una purea di ceci con il suo olio, uno dei piatti unificanti del Mediterraneo, l’ho trovato da Bari a Damasco dove è antipasto fisso, da Tripoli a Istanbul. Conoscendo bene l’enologo, parlo di Mario Ercolino, avevo pochi dubbi sulla piacevole sontuosità del Santa Chiara, come pure dei due rossi, il Cariglio e l’Alarico, avevo solo paura di ritrovare troppo Chardonnay, uva che poco amo fuori dalle zone tradizionali eccezion fatta per quello di Tasca d’Almerita. Al naso come in bocca, è un vino elegante, fine, ricco di frutta estiva ben matura, in piena corrispondenza olfatto e gusto, mentre al palato la personalità è davvero molto forte, con una nota minerale sullo sfondo. Ben strutturato, grasso, sapido, la beva è appagante e rinfrancante, un 2006 da incorniciare. Nonostante la presenza dell’uva internazionale, che nelle prossime versioni dovrebbe comunque essere ridotta, il Santa Chiara esprime una buona tipicità di territorio e soprattutto racconta bene l’agricoltura eroica, certificata biologica, di Lidia che ha lasciato Bologna per riprendere la proprietà acquistata dal padre Ennio prematuramente scomparso. Il microclima collinare della Valle del Crati è molto diverso da quello di tipo quasi africano di Cirò sullo Jonio, si alternano l’influenza del Pollino e del mare Tirreno, ci sono buone escursioni termiche su queste colline ventilate dove la vigna è fra i 250 e i 350 metri di altezza. La proprietà è di 36 ettari su corpo unico divisa fra olivi e viti, la cantina completamente ripresa con una piccola ed elegante saletta di degustazione in attesa di partire con l’agriturismo. Questo bianco canta dunque la voglia di ben lavorare esprimendo un territorio eccezionale, forse l’ultimo ancora inesplorato dal punto di vista vitivinicolo in Italia, e che, scrive bene Roberto Gatti nel suo www.winetaste.it commentando i vini di Lidia, ha una frutta davvero fantastica alla quale ogni legno appare superfluo. Lo berremo sulle zuppe di legumi, il Silano non stagionato, sui piatti di mare strutturati, su un bel tarallo napoletano.

Sede a Montalto Uffugo, via Carglialto. Tel e fax 0984.934005. [email protected] Enologo: Mario Ercolino. Ettari: 36 di proprietà di cui 12 vitati. Bottiglie prodotte: 15.000. Vitigni: greco, chardonnay, nerello mascalese, magliocco, merlot.