Santa Maria a Colle (Lu), Trattoria Falaschi


Istantanee senza fotocamera.

Di Lido Vannucchi.

Trattoria Falaschi Santa Maria a Colle (Lucca).

Pensieri sul cibo.

 

Oggi sono stato a pranzo dal Falaschi, vecchia trattoria con frutta e verdura e negozio di alimentari annesso, vini propri, in quel di Santa Maria Colle, il posto mi è stato consigliato dall’amico fraterno Fabio Pracchia, i suoi consigli valgono pillole di saggezza. Oggi, avevo bisogno di rimanere un po’ solo con me stesso, la morte della sorella di Chiara mi ha scioccato, mi ha fatto riflettere, avevo bisogno di fare un reset, allora quale luogo migliore, i Falaschi sono li da tre generazioni, non hanno supponenza hanno una clientela molto variegata il posto è carino 10 posti interni e 15 esterni.

Di questo esercizio commerciale molto ne aveva parlato Mario Tobino, era, ed è molto frequentato come oggi dai suoi vecchi pazienti, uomini dal “pensiero diverso” parcheggiati lì a Maggiano, vecchia casa di cura per malattie mentali che ancora oggi ospita un’umanità diversamente pensante. Ho pranzato solo al mio tavolo in ferro anni 60 sotto una bellissima pergola, con operai della strada, operai di una officina limitrofa e avventori della casa di Maggiano. Ho parlato con loro mi sono rapportato, li ho osservati, il passo lento, la parola che spesso fatica ad uscire, lo sguardo perso nel vuoto e l’immancabile sigaretta freneticamente fumata…. poche parole ma tanti complimenti a quei piatti, tanta gioia di mangiare un piattone di pomodori e cipolla e tanto tanto aceto. Ho visto gente “infelice” ma felice, è facile dare da mangiare a questi avventori, alcuni hanno fame, altri non hanno preconcetti, mangiano con gioia e voglia di sfamarsi, il cibo per loro è ancora un alimento. Per il lavoro che svolgo, fotografo di enogastronomia, spesso siedo a tavoli belli e modaioli e lì il discorso cambia. Le persone vanno per farsi vedere, per giudicare, per far vedere quanto valgono nella società, per passare 2 ore di tempo, per incontrarsi, ma purtroppo spesso molti non si siedono più per mangiare, molti pensano più all’olio che mettono nel suv che quello che ingeriscono, sono disposti a mangiare pani gommosi, fatti non si sa con quali farine, pesci finti, e uova d’oro, frutta esotica e gelati in polvere. 
Ma questa gente dove abita? Non nella casa dimenticata di Maggiano,  non sono pazienti di Mario Tobino. O forse si ? 
Ringrazio e che il cielo Li preservi. Gente pensante e cosciente, come i Falaschi, Damiano Donati del Serendepico, Andrea Maggi di Vigna Ilaria, Cristiano Tomei dell’imbuto, Angelo Torcigliani del Merlo, Michelangelo Masoni, Amelio Fantoni, Gaio Giannelli, I ragazzi dell’ Apogeo, Andrea Mattei, Roberto e Romano Franceschini, Lorenzo Viani, Maurizio Marsili, Federico dell’Orto biodinamico, e i vignaioli della Biodinamic Valley Lucchese.

Mi scuso con chi non ho nominato 
ed un saluto pure a chi era sulla retta via ed ora ne è uscito, ma aveva un suv e si preoccupava molto dell’olio del suo motore e non per quello della sua pancia. Come usa dire siamo quello che mangiamo, un caro saluto Lido.

 

 

13 Commenti

  1. ha azzerato com poche righe la moda di spiattellare cose strane che chiamano alta cucina. la sfida e’ su un piatto di spaghetti con san marzano

  2. Con un “matto” di maggiano l’anno scorso, accompagnando un medico di tua conoscenza, feci una delle chiacchierate piu’ interessanti degli ultimi anni. Una sola semplice domanda, Lido: mi puoi spiegare che sarebbe secondo te la “retta via” ?

  3. E ti pareva che appena si parla di semplicità a tavola non arrivano gli alfieri della cucina di una volta, del vuoi mettere uno spaghetto aio e oio, dello spendo poco magno tanto, della cacatina di mosca della cucina della cugina: se ne tornassero sui loro suv come al solito lasciati in terza fila.
    In queste righe, scritte tra l’altro in un momento molto difficile da sopportare e da accettare, Lido ha richiamato l’esigenza della semplicità, dell’immediatezza e della purezza del pensare, della forza trainante del sogno: come sempre c’è chi scambia semplicità per semplicismo, spontaneità per superficialità, conoscenza per noia. E dire che tra le persone citate ci sono degli assoluti visionari, gente che fa “cose strane”, gente talmente “semplice” da sublimare l’essenzialità in piatti così netti e puri da rasentare la commozione. Con semplicità. Come queste righe.

  4. Ciao Giancarlo lungi da me fare processi sommari, e giustamente come fa notare Fabrizio ho citato nomi che nei piatti mettono si ingredienti semplici e netti con molta ricerca nelle cotture, nella ricerca delle materie prime, con molta attenzione alla salute, senza perdere di vista la composizione e l’estetica, e aggiungo veramente non bisogna scambiare la semplicità per semplicismo, e la perdita della retta via sta proprio li scambiare la semplicità per semplicismo e superficialità.
    E come ho dichiarato è un pensiero, che può far riflettere ma lontano da me esprimere una verità assoluta. con affetto Lido.

  5. Bah, sara’. Ma nel calderone ci hai infornato Franceschini e l’irruente tomo di camaiore, per non parlare del SUV fortemarmino( Audi q7 bianco) con fantastica puzza giornaliera di pesce, pero’ fresco. Insomma non capisco che c’azzecchino tutti insieme.Pare, in alcuni casi, la processione della P2 della lucchesia aggiunta a qualche fanfarone appena insignito della qualifica di ” miglior chef della Versilia ( diobuono!!!!!) e ti sei dimenticato di gionata rossi che, almeno lui, ha avuto l ‘umiltà di andare in cucina da Raffaele Vitale questo inverno.

    1. C’azzecca che in Lucchesia siete tutti dei matti con grandi e piccole idee nella testa da realizzare, il più delle volte con successo. Alla fine nessuno è perfetto (e meno male che il Q7 sa di pesce bono) e non si può essere amici di tutti, pur facendo sistema. Mica come qui in Liguria dove stiamo a pettinare i capelli alle bambole :-))

  6. OOOO Maffi ma che ti sei Fumato, ortica secca altamente orticante, hai litigato col mondo intero, ma dai, tutti quelli citati, ho constato che hanno dei sani e seri principi, in maniera e modi diversi ma di nobili principi sempre si tratta. Dai fatti un giro a cena da tutti loro, e poi ne riparliamo. ciao Lido.

  7. Che c’entrano i sani e seri principi. Io li conosco i sani principi ma certo in questo periodo non li frequento troppo. Io parlo di cucina. E li vedo gente in qualche caso male assortita

  8. Parlavo di sani principi di cucina di etica del cibo. Frequenta frequenta.

  9. Lido, che fortuna averti come amico!!!!!!!!!!!!!!!!ma me un mi ci porti in questi posti?

  10. Tutti hanno il diritto di dissentire, nessuno di offendere. A chi si sente chiamato in causa caldeggio una serrata terapia psicoterapica. I commenti denigranti e isterici sono lo specchio di questa società al tracollo, subito pronta a criticare tutto e tutti senza un briciolo di prospettiva.

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