Scompare Giuseppe Paternoster, papà dell’Aglianico del Vulture


Giuseppe Paternoster

Ha attraversato la grande trasformazione, praticamente dal Dopoguerra in cui si produceva sfuso per dirigerlo al Nord e in Europa sino alla nascita della nuova cantina a Barile.
Ieri, improvvisamente, se ne è andato Giuseppe Paternoster, una delle figure chiave dell’Aglianico del Vulture.

L’avevo conosciuto nel 1995, durante il mio primo viaggio enoico a Barile, il paese albanese famoso per le sue cantine dello scescio. All’epoca la cantina di vinificazione era proprio nel centro, grandi vasche di cemento, vetroresina e qualche botte grande.
Piano piano i figli, soprattutto Vito e da qualche anno Sergio, avevano preso il timone dell’azienda ma a lui spettava l’ultima parola, attivo e vivace sino all’ultimo.
Ma al tempo stesso schivo e molto riservato.
La Paternoster, storica azienda di riferimento nel Vulture, ha cambiato pelle adeguandosi al profondo mutamento del mondo del vino acquistando terreni e producendo in proprio gran parte delle uve utilizzate per fare i vini. Una trasformazione di cui non tutti hanno colto la necessità ma che invece Giuseppe ha voluto e realizzato
Un abbraccio a tutta la famiglia alla quale siamo profondamente legati da stima e affetto.

3 Commenti

  1. E stata una delle mie prime visite didattiche, il sig. Giuseppe insieme a Vito mi accolsero come fossi stato il più importante giornalista del momento….sono questi gli uomini che hanno fatto grande i territori di vino del sud e che hanno aperto la mente a persone come me che brancolavano nel buio.
    Lo saluto col cuore colmo di gratitudine

  2. E’ per me un grande dispiacere apprendere la scomparsa di un Lucano DOC come Pino Paternoster.

  3. Sono il primogenito dei cinque figli di Giuseppe Paternoster (per tutti Pino) e mi sento di ringraziare a nome della famiglia per le belle parole espresse e il ricordo che conservate di mio papa’. Saremo all’altezza di proseguire la sua opera. Un grazie a tutti

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