Siete sicuri di scegliere bene la vostra guida di riferimento?


Lo chef Paolo Gori al lavoro - photo by Andrea Gori

di Leo Ciomei

A chi non sarà capitato fra noi maschietti di accompagnare la moglie/compagna a fare la spesa in quella triste struttura denominata centro commerciale e che una volta chiamavamo semplicemente supermercato ?  si contano sulle dita di una mano coloro che non vi sono mai andati…  Naturalmente tutti noi amiamo le piccole gastronomie o il pizzicagnolo sotto casa ed eviteremmo volentieri questi “nonluoghi” (cfr. Non-lieux, introduction à une anthropologie de la surmodernité, Marc Augé, 1992) ma esistono ancora le panetterie e gli alimentari ? ma non divaghiamo: sono qui per scrivere di altro argomento.

Gli unici libri che vendono... insieme a quelli della Parodi

Domenica scorsa, giornata triste e piovosa, complice un mancato appuntamento eno-gastronomico da Uefa Champions League, vengo cooptato dalla signora e trascinato ad acquistare mobili.  Rimasto un po’ di tempo la giornata finisce alla Coop dove, dopo aver curiosato fra il notevole assortimento di birre e la miserevole scelta di champagne, mi fiondo nel reparto libri.  Ricordavo qualche anno fa un reparto libri ricco e, se non proprio a livello di una libreria, accettabile per l’utente medio.   Adesso fanno da padrone i volumi best-seller e lo spazio dedicato alla gastronomia, ecchevvelodicoaffare, è dominato da libri di ricette.  Fra una Parodi e un MangiaRozzo, spostando il volumetto della blogger GialloZafferano, riesco a intravedere qualche guida di ristoranti…  oddio, in verità solo la Guida del GamberoRosso e quella delle Osterie SlowFood.  Niente Espresso, nè Touring nè tantomeno Identità Golose.  Deluso dalla pochezza dell’offerta vengo attirato da un notevole spiegamento chiamato “Toscana da leggere” dove figurano solo libri che parlano della mia regione. 

L'affidabilissima Sguida

Lì, inspiegabilmente, c’è una Guida ai ristoranti mai sentita che spazia in tutta Italia: Ristoranti con l’orto e ristoranti Chilometro zero – Guida a 415 ristoranti italiani buoni, genuini e vicini. Gruppo Gustavo Sapori Edizioni Ibis. 

Da Burde - banco gastronomia - photo by Andrea Gori

A me il km. 0 sta un po’ sugli zebedei ma, suvvia, non facciamo troppo gli spocchiosi e vediamo quali ristoranti vengono consigliati.  Apro sulla Toscana e come primo ristorante mi presenta Burde a Firenze, la trattoria dell’amico blogger/sommelier Andrea Gori.   Beh, facile consigliare un locale che da più di un secolo attovaglia mezza Firenze…ma ma…cosa leggo ? la trattoria non è più della famiglia Gori ? è stata acquistata da Telemaco Putzolu e da Graziano Scorteccia ma mantiene il suo stile? Questa poi!

Particolare della scheda di Burde

Mi sembra che Scorteccia sia (o era) il titolare della trattoria Tranvai in San Frediano e, fra l’altro, ho visto Andrea Gori e suo fratello Paolo, lo chef, meno di un mese fa e non mi sembrava aria di cambiamenti…  Urge sentire dalla viva voce se ci sono novità. No, come prevedevo, Burde è sempre della famiglia Gori e non c’è aria di dismissione (a meno che arrivi Farinetti con il solito pacco di milioni).  Avevo subodorato che questa Guida non fosse proprio affidabilissima sia per l’accento sulla e di Burde (Burdè… forse il recensore pensava fosse una specie di bordello ?) sia perchè voltando pagina mi trovo l’ottimo ristorante Mocajo di Guardistallo (PI) inserito nella provincia di Pistoia ! rileggendo bene poi la recensione di Burde mi accorgo che interi pezzi sono copiaincollati dalla presentazione sul sito web del locale… 

Leggere sul sito dell’editore questa spiegazione avvalora la mia dubbiosità sull’affidabilità…

Il cammino della guida è solo all’inizio, chiediamo ai titolari di altri ristoranti e ai lettori di compilare la scheda a p. 367 (scarica la scheda) e di inviarcela per segnalare locali meritevoli di essere inseriti. Ogni suggerimento (disappunto, disaccordo, precisazione) risulterà prezioso.

E pensare che tanti si sono allarmati per la (psichedelica, quello sì) recensione de La Pergola sull’ultima Guida Espresso: sì, un paio di errori di battitura e un refuso su Tonka/Wonka (probabilmente il critico D.P. non ha figli piccoli) ma sempre meglio di scrivere emerite stupidate!
Se il cartaceo come questa Sguida è così poco attendibile cosa possiamo aspettarci sul web 3.0 da dilettanti allo sbaraglio ?  sarà il caso di affidarci ancora per un po’ alle “vecchie” Guide gestite da professionisti?

P.S.  A proposito di Guide: quest’anno mi rifiuto di fare previsioni sulla Michelin.  Manca solo che dia la notizia della terza stella (in/out) in Piemonte anche la Gazzetta di Agrigento…complimenti allo chef brianzolo!

Un commento

  1. Leo e sulla stella Toscana ? Tu sempre ben informato cosa mi dici, o dobbiamo interpellare l’amico Scarpato, x la misera guida letta in una domenica sfigata che dire, giornata sbagliata guida sbagliata. Ciao lido

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