Slow Wine 2012, il taccuino di un degustatore. Scremando scremando…


Slow Wine, i tappi

Si sono appena concluse le degustazioni Slow Wine del Basso Tirreno a Tenuta Montelaura coordinate da Giancarlo Gariglio. Gaspare Pellecchia ci offre come lo scorso anno il suo taccuino con l’avvertenza ovvia e consueta, che si tratta di note personali che poi hanno trovato mediazione in una commissione di otto persone.

la rivolta sannio fiano 2010: fine lungo in bocca

furore bianco base 2010 di marisa cuomo: ben messo all’olfattiva ma quest’anno più scarso in bocca

per’eva 2010 cantine san francesco: bel bianco

tramonti bianco base 2010, san francesco: moderno, minerale

alepa riccio bianco 2009: materia eccezionale, frutta e suolo ok ma problemi di cantina

le serole 2010: bananoso ma ci sta

maresa 2010 di masseria starnali: bel naso ma anche qui carenza alla gustativa

bianchini rossetti mille880: naso fine, fresco in bocca

ravello rosso riserva 2007 di marisa cuomo: bel naso di alga, dunque minerale, in bocca troppa vaniglia

perillo taurasi 2005: vivissimo, naso di pasticceria, grosso in bocca

di prisco taurasi 2007: intensisssimo al naso, tannino potente, riconoscimenti di marasca succosa, importante ed amaro (un pochino)

caserta offre sui rossi un’olfattiva molto anni ’90: possenza tannica+legnilegnilegni.

ambruco 2009: piacevole, fresco, legnosetto

alepa riccio nero 2007: bella tipicità, bel legno, su su

sabus 2010: troppa dolcezza gustolfattiva appiattisce

gladius 2008: come sopra

santo sano di starnali 2008: buon legno

vignantica 2008 di selvanova: bel naso, bocca tosta

silva nigra aglianico 2008: bel prodottino

il silicata 2006: piacevolmente vivo, tosto e bello

passiamo al cilento (salerno), l’aglianico locale in purezza possiede forte carattere, olfattiva molto severa e riconoscibile quasi “verde”, linfatica; struttura in bocca possente, trama tannica dura, astringenza e soprattutto nota di chiusura amara dovuta al caldo (che non consente ai vinaccioli di lignificare a dovere restando, appunto, verdi, linfatici) che fa maturare l’aglianico qui prima dell’irpinia.

san giovanni rosso base (credo sia un blend) 2010: bellissimo fruttato, buon legno, bocca opulenta e grassa

misterioso di de conciliis: annata e nome a parte (incomprensibili..), bell’idea, buon naso, fruttato, e buon uso del legno, bocca coerente

aglianico di baal 2009: qui siamo al confine tra cilento e colli di salerno, ma l’aglianico sta crescendo bene, ben fatto al naso e al gusto

donnaluna aglianico 2009: ecco, ci siamo, un ritorno a una bella boccia, miglior naso cilentano al momento, bene bene, che bello!

cupersito 2009, casebianche: serio, buono

maroccia 2007 , san giovanni: bene, coerente, tipico, naso aglianicheo e cilentano insieme, più territorio di così, più ben fatto di così si muore

il naima 2005:  credo cmq si tratti di una versione libera finalmente, libera e liberata, meglio di così.. così nitido l’aglianico cilentano non lo berrete mai più, c’è la clorofilla, il volume e l’amaro, c’è il sole e c’è quel legno che occorre, insomma de conciliis va alla grande da quest’anno sui rossi (o sono io che sto riscoprendo quest’aglianico cilentano?)

ritorno ad avellino, aglianico base 2008, macchialupa: bene, pare un taurasi

taurasi 2007 di macchialupa: bene, ben messo

il greco d.t. 2010 è già ossidato, ma va una meraviglia; il fiano d.a. 2010 mantiene ancora il colore, questo in generale.

greco di tufo terrantica i favati 2010: finissimo al naso, ananans, bel corpo sinuoso e carnale, estratto ricco godurioso, sugli scudi!!

cutizzi dei feudi 2010, greco d.t. (cru): fine al naso ma “lievitoso”, ha bocca piatta, totale=>no

macchialupa greco d.t.2010:frutta esotica al naso, teso intenso fresco alla gustativa, bene bene

di prisco (che bellezza i bianchi quest’anno!) greco di tufo 2009: fine, tenue minerale, bello assai assai assai

villa diamante fiano d.a. 2009: ecco, l’essenza del fiano, senza imbottitura, un bianco per palati eleganti. stop

di prisco fiano di avellino 2010: aromatico, nocciolatoso e burrosetto

macchialupa fiano di avellino 2010: è un sorbetto alla nocciola? no, è un bel fiano

coda di volpe 2010 di di prisco: ancora un goal per questa piccola azienda

perillo, coda di volpe 2009: ok, ci sta

paski (2009?): bel naso, boccia bellissima!

gaia 2009: spezie officinali, bocca ricca straordinaria veramente hip hip hurrà

don chisciotte 2009 di zampaglione: straordinario, bocca ricca

t’ara rà 2009: un po’ troppo chiuso, oggi, ma perché?

greco musc’ 2009 di lonardo: naso speciale, chimico, finissimo coerente tipico divertente sfizioso

fiagré 2010: bel naso bella bocca

via del campo (2008): naso molto fine, si percepisce una scia di secondari però

e ..per finire.. calabria!

malaspina palizzi rosso 2008: chiuso, inserrato, ma potente all’olfattiva

magno megonio 2009: bene, naso che rompe un po’ e perciò mi piace, bocca vigorosa, calabrese fino in fondo..

gravello 2009: a me è piaciuto nel suo essere non-calabrese ma calabrese fino in fondo..

du cropio, serra sanguigna 2006: chiuso e possente

l’acino, chora rosso 2010: piacevole al naso, possente in bocca

malaspina, pellaro 2008: aromatico e succoso

Gaspare Pellecchia

ciao a tutti

alla prossima!

gaspare pellecchia

5 Commenti

  1. a distanza di diversi giorni ricordo nitidamente tutta la stecca degli aglianico/cilento rosso 2009, con grandissimo piacere:
    ecco, prendete una boccia di quelle, mettetela in frigo per una buona ora, e stappatela di sera

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