Slow Wine 2012. Tutte le Chiocciole italiane!


E alla fine il riconoscimento più atteso, assegnato alle cantine che ci piaccionio in modo particolare per come interpretano valori (organolettici, territoriali, ambientali e identitari) in sintonia con Slow Food!

Due informazioni aggiuntive per meglio far comprendere la nostra metodologia di lavoro. Questo riconoscimento è assegnato dopo una o più visite in cantina e dopo la degustazione in almeno 3 fasi diverse durante l’anno della batteria presentata da ogni singola azienda.

Siamo l’unica guida italiana che effettua tutte le visite a tappeto. Accanto alla normale scheda, redatta per tutte le aziende, nel caso della Chiocciola dedichiamo 700/800 battute per spiegare la motivazione della nostra scelta, questo perché riteniamo giusto far capire ai nostri lettori il senso di ogni singola nostra scelta in questo campo.

Altra cosa molto importante è che la Chiocciola non ha assolutamente una valenza morale, ovvero noi giudichiamo le persone, ma ci limitiamo a raccontare il loro valore e il senso delle scelte effettuate in campagna e in cantina. Questo riconoscimento non è appannaggio di aziende biologiche o biodinamiche, ma giudichiamo caso per caso in base alla sensibilità agricola espressa da ognuno dei vignaioli incontrati.

Infine, da quest’anno la Chiocciola non è abbinata con nessun altro simbolo, perché i vini di un’azienda che riceve questo riconoscimento devono per forza essere eccellenti dal punto di vista della degustazione.

E ora a voi! Buon divertimento… L’invito che ci sentiamo di fare è utilizzare questa lista nei vostri viaggi, non c’è nulla di più bello per un appassionato di visitare le cantine e di entrare in contatto diretto con i produttori. Ci piacerebbe che Slow Wine 2012 diventasse il vostro compagno di viaggio!

ABRUZZO E MOLISE

Cataldi Madonna
Emidio Pepe
Praesidium
Torre dei Beati
Valentini

ALTO ADIGE

Haderburg
Hoandlhof – Manfred Nössing
Kuenhof – Peter Pliger
Manincor
Nusserhof – Heinrich Mayr
Tenutae Lageder
Unterortl – Castel Juval

BASILICATA

Elena Fucci

CALABRIA

‘A Vita
Librandi

CAMPANIA

Antica Masseria Venditti
Colli di Lapio
Contrada Salandra
Contrade di Taurasi
Giuseppe Apicella
Luigi Tecce
San Giovanni
Sorrentino
Tenuta Cavalier Pepe
Vadiaperti

EMILIA ROMAGNA

Camillo Donati
Fattoria Zerbina
Paolo Francesconi
Vigne dei Boschi
Vittorio Graziano

FRIULI VENEZIA GIULIA

Borgo San Daniele
Bressan Mastri Vinai
Damijan Podversic
Edi Keber
Franco Terpin
Gravner
I Clivi
Kante
La Castellada
Le Due Terre
Meroi
Miani
Radikon
Ronco del Gnemiz
Vignai da Duline
Zidarich

LAZIO
Marco Carpineti
Sant’Andrea
Sergio Mottura

LIGURIA
Cascina delle Terre Rosse
Maria Donata Bianchi
Santa Caterina
Walter De Batté

LOMBARDIA
Agnes
Ar.Pe.Pe.
Fay
Il Pendio
Togni Rebaioli

MARCHE

Aurora
Bucci
Collestefano
Fattoria Coroncino
Fattoria Dezi
Fattoria La Monacesca
Fattoria San Lorenzo
Oasi degli Angeli
Pievalta

PIEMONTE

Alessandria Fratelli
Anna Maria Abbona
Antichi Vigneti di Cantalupo
Bianchi
Brovia
Ca’ del Baio
Carussin
Cascina Ca’ Rossa
Cascina Corte
Castello di Tassarolo
Cavallotto Fratelli
Dacapo
Elio Altare – Cascina Nuova
Elio Grasso
Elvio Cogno
Fiorenzo Nada
Giuseppe Rinaldi
Hilberg – Pasquero
Iuli
Le Piane
Luigi Spertino
Pecchenino
Roagna – I Paglieri
Serafino Rivella
Sottimano
Vigneti Massa

PUGLIA

Agricole Vallone
Attanasio
Giancarlo Ceci
Gianfranco Fino
I Pàstini
Paolo Petrilli
Polvanera

SARDEGNA
Capichera
Orlando Tondini
Panevino
Tenute Dettori

SICILIA

Arianna Occhipinti
Cos
Ferrandes
Girolamo Russo
Graci
I Vigneri
Marco De Bartoli
Palari
Tenuta delle Terre Nere


TOSCANA

Altura
Baricci
Boscarelli
Caiarossa
Caparsa
Castello dei Rampolla
Corzano e Paterno
Fattoi
Fattoria di Bacchereto Terre a Mano
Fattoria di Fèlsina
Fattoria Rodano
Fattoria Selvapiana
Fontodi
Frascole
I Luoghi
Il Paradiso di Manfredi
Le Chiuse
Le Cinciole
Le Macchiole
Monte Bernardi
Montenidoli
Montevertine
Poderi Sanguineto I e II
Querciabella
Riecine
Salustri
Stefano Amerighi
Tenuta di Valgiano
Val delle Corti

TRENTINO
Cesconi
Eugenio Rosi
Foradori
Francesco Poli
Giuseppe Fanti
Maso Furli
Pojer & Sandri

UMBRIA

Adanti
Antonelli San Marco
Fattoria Colleallodole
Palazzone
Paolo Bea


VALLE D’AOSTA

La Vrille
Les Crêtes


VENETO

Antolini
Ca’ Orologio
Casa Coste Piane
Corte Sant’Alda
Filippi
Fongaro
La Biancara
Le Fraghe
Leonildo Pieropan
Lorenzo Begali
Monte dall’Ora
Monte dei Ragni
Prà
Silvano Follador
Sorelle Bronca
Vigneto Due Santi
Villa Bellini

24 Commenti

  1. Eh, volevo ben dire che la chiocciola non si fosse arrampicata sui muretti di Riomaggiore…

  2. E’ solo una guida come le altre Luciano, non è ne’ una critica alla SLOW WINE nè alle altre ,è il sistema delle guide che non è credibile ormai ..aziende premiate in alcune ,sono ignorate in altre…per non parlare di quelle snobbate perche non hanno le giuste aderenze..
    come si dice a Napoli “ADDO’ SE VEDE E ADDO’ SE CECA” per i non Napoletani significa che ognuno vede quel che vuol vedere…
    Diciamo che si cerca in ogni guida di “Orientare i consumatori” a proprio uso e consumo.

    Senza nulla togliere alle scelte….ci sono parecchie cose perse….Leggeremo questa come le altre ,e ci divertiremo a fare
    i paragoni e le comparazioni…e un gioco molto divertente per chi non crede piu’ alla moda delle guide.

    I produttori sono gli unici che devono subirle…inseguendo stelle ,chiocchiole,bicchieri ,ecc.ecc.

    1. @ BRILLANTE :SACROSANTA VERITA’ solo chi tene a faccia e cuorno tenta di contraddirla
      “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati”

    1. Io non nascondo le mie opinioni e il mio pensiero.Quello che ho scritto e probabilmente anche condiviso da molti.
      Pero in questo mondo tutti criticano ma nessuno si espone.

      Non mi riferivo ne ad aziende ne a territori ne a nessuno in particolare.Solo chi e malpensante puo dire certe.

      La guida la guardero tutte ; duemilavini,Vini buoni del touring,gambero rosso…ecc.ecc.ecc..

      Le guide non hanno mai solo criteri super partes.Ognuno ha il suo metodo e il suo punto di vista….Tra un po cominceranno le critiche ,i paragoni, le corse ha definire migliore l’una rispetto al’altra..le esclusione eccellenti da una parte e dall’altra.

      Il blog di Luciano e aperto ma moderato,se non ha oscurato il commento e perche lo ha ritenuto non fazioso, ma solo un punto di vista…” caro anonimo…

      La volpe ..l’uva…non so cos’e’ … Le dico solo che alle aziende ripeto sempre che devono lavorare seriamente sulla qualita. Se hanno titolo,merito e qualita…Tutto il resto arriva comunque ..senza scorciatoie.
      Questo vale per tutto.

      ps. Acido ebbro.?? ..cambierei il nome in acino marcio…xche nn ha qualita per farsi guardare per quello che è.

      auguri alla guida Slow wine…

      1. brillantino brillantino, sei solo nero perché le tue aziende che rappresenti in giro con Luisa fanno talmente schifo che non entrano in nessuna guida. Datti al gin tonic

        1. I disturbati come “Lei” si commentano da soli…

          Lei si definisce sommelier…?

          “I SOMMELIER! li lasci stare, che Lei nn sà neanche di che parla.. “quelli veri” ci mettono la faccia e la loro professionalità ogni giorno sul campo, dando spazio a tutti quelli che il vino lo fanno con passione e amore . .non stando sui blog a millantare sotto mentite spoglie

          Purtroppo ci sono tanti come “Lei” in giro che fanno solo male al sistema.

          “disturbati” appunto… trovi di meglio da fare…

  3. COMPLETAMENTE D’ACCORDO CON PASQUALE BRILLANTE………………..MA COME SI FA CON UNA FUGACE VISITA A RENDERSI CONTO DI UNA REALTà PRODUTTRICE……………..CONOSCO DI PERSONA AZIENDE PREMIATE CHE ADDIRITTURA NON HANNO VIGNETI O HANNO POCHI VIGNETI O MAGARI COMPRANO MOSTI O VINI………………………DA APPASSIONATO MI SENTO DI DARE UN CONSIGLIO, SEGUITO L’ISTINTO ………….NON LE GUIDE………..LE GUIDE SERVONO PURAMENTE PER UNA INDICAZIONE GENERALE….GIUSTO SE SI VUOLE SPENDERE QUALCHE EURO IN PIù. DI QUESTI TEMPI……….

    1. Evviva le guide….non credo che la guida Slow Wine 2012. sia stata scritta con il copia e incolla,sono state calpestate le vigne e tante volte anche i produttori..La critica ci sta tante aziende vorrebbero essere rappresentate da questa Guida..SLOW SLOW

    2. propongo un giochino con cui io stesso mi sono divertito
      andate nelle librerie e ponete un segnetto sulle copie delle guide esposte e ritornateci anche dopo mesi ,scoprirete che le vostre guide sono ancora li che vi attendono

      1. difficile da fare ’sto giochino. In molte librerie, anche Feltrinelli, c’è una copia apposita per la consultazione: i curiosi la sfogliano in anteprima e gli stupidi ci mettono i segnetti

      2. Più che altro mettono i segnetti come questo stupido perché non sanno neanche contare

  4. Faccio i complimenti a tutti i premiati e a tutti coloro che hanno contribuito a questa guida “innovativa”.
    Volevo invitare tutti i lettori ad una riflessione.
    Personalmente non giudico le guide perché non le leggo con attenzione e non giudico neanche i metodi di giudizio delle stesse perché non mi compete.
    Ma voglio soffermarmi sul polverone mediatico che le stesse guide generano che comunque da loro un importanza che va oltre la loro utilità.
    Le vigne bisogna “camminarle” di persona, ed inoltre, il naso bisogna metterlo nel bicchiere per il rispetto di chi il vino lo fa e con la produzione dello stesso ci deve vivere.

  5. @Brillante La volpe rappresenterebbe l’azienda vitivinicola vesuviana per la quale lei lavora, l’uva le guide, e questa in particolare, alle quali non riesce ad accedere in nessun modo. Fossi in loro cambierei in fretta rappresentante. Rovina loro l’immagine.

    1. Piu che ebbro lei deve aver fuso il cervello…ma deve essere anche un poveraccio/a …xo capisco che deve essere un frustrato/a in qualche modo…nella vita…la compiango.

  6. A mio avviso la guida migliore, non fanno tanti proclami come i vinolentisti ma lavorano veramente bene, è quella dell’espresso. Ci vorrebbe un pò meno autoreferenzialità. Parlarsi un pò meno addosso.

  7. Non credo esistano guide migliori o peggiori, tutte lavorano con molta serietà, soprattutto negli ultimi anni perché ben stimolate anche dalla rete
    Esistono filosofie diverse, questo sì.
    Non contano? Bah: se ne vendono parecchie decine di migliaia di copie, le presentazioni sono sempre piene di gente, le traduzioni in inglese e tedesco sono punto di riferimento. Mi pare un po’ azzardato dire che non contano, anche a vedere le migliaia di contatti che un post con l’elenco riesce a fare. Diciamo che è il mercato italiano ad essere un po’ fermo, ma le guide restano uno strumento fondamentale. Ogni anno stiamo qui in rete a parlare di queste cose, e si parla di ciò che conta non di quello che non incide sulla realtà.
    Direi piuttosto
    1-Non sono più una voce monopolista e insindacabile come negli anni ’90
    2-Non possono più identificarsi solo ed escusivamente con a carta.

    1. Secondo me è proprio quello che nei propositi doveva essere il punto di forza di slow wine, e cioè la filosofia del vino legato al territtorio al limitato interventismo in cantina ecc, a essere venuto meno con la segnalazione di alcuni vini che non hanno mai fatto delle cose elencate la loro caratteristica principale. L’esempio del Montevetrano in Campania è lampante.

    2. si in effetti le guide sono vendute in migliaia di copie ,se già si contano quelle acquistate dalle aziende vinicole dietro calorosissimo consiglio delle varie redazioni in pacchi da dieci …..del resto è rimasto solo un giochino per voi produttori e giornalisti

  8. Credo che spesso si commetta un errore di fondo: intendere le Guide come classifiche, come graduatorie. Inrealtà la risposta è nella parola stessa “guida”, e quindi indirizzo, consiglio, passaparola. Certo si danno anche voti, si attribuiscono riconoscimenti, ma credo che lo esiga il “mercato”, stilare gruppi di merito è una sorta di investimento pubblicitario. Le Guide andrebbero lette trasversalmente, in qualche modo cercando aiuto in un percorso. Io cerco la diversità, cerco gli estremi opposti per costruire idee, mi spaventa l’idea del necessario confluire delle valutazioni in una uniformità e in una omologazione del giudizio. Proprio ieri Ernesto Gentili sottolineava, per controbattere alla frequente accusa di diversità di giudiziotra le Guide, specie quelle del mondo-vino, che ci sarebbe da preoccuparsi se così non fosse, perché esprimere valutazioni differenti non solo è importante per dimostrare un’autonomia di gusto e di filosofia enogastronomica, ma è essenziale per affermare un sempre più dimenticato sentimento di libertà e di libera scelta.

    1. perfettamente d’accordo, Fabrizio, Gentili è stato di icastica efficacia

  9. A chi “di vigne ne ha camminate”, ricercando ” la storia delle aziende , al loro modo di approcciarsi a Madre Terra, capaci di trasferirlo tal quale nnei propri vini, si valuta la coerenza delle persone e dei vini , in queste aziende il vino somiglia a chi lo fa. Viticoltura autentica, buona, sana gisuta e pulita”. domando ,in coerenza con i suddetti principi very slow@@@,ma Luigi Tecce è stato inserito in guida perchè durante le camminate in vigna avete trovato i suoi vigneti STUPEFACENTI ?
    L ERBA del vicino è sempre più buona ehm…verde!!

I commenti sono chiusi.