Slow Wine 2012. Tutte le aziende con le bottiglie


Fabio Giavedoni e Giancarlo Gariglio

Ci sono aziende che nel corso degli ultimi trent’anni hanno contribuito con il loro lavoro a riscrivere la storia del vino italiano. Grazie al loro esempio e ai vini di altissima qualità che hanno realizzato il nostro paese è riuscito a farsi conoscere a livello globale, accreditandosi agli occhi del Mondo come una delle enologie più ricche dal punto di vista dell’offerta e della qualità delle sue etichette. la lista che leggete di seguito è quella che riassume quanto detto in precdenza. Come tutte le liste va interpretata alla luce dell’epoca che stiamo vivendo e dei vini che ci sono piaciuti di più durante le nostre degustazioni. Tutte le cantine segnalate con la Bottiglia hanno almeno un vino con un riconoscimento: un Grande Vino, un Vino Slow o un Vino Quotidiano.

Abruzzo e Molise
Barba Fratelli
Masciarelli
Nicodemi
San Lorenzo
Valle Reale

Alto Adige

Abbazia di Novacella

Cantina Girlan
Cantina Terlano
J. Hofstätter
Köfererhof – Günther Kershbaumer
Peter Dipoli
Stroblhof
Waldgries – Christian Plattner

Basilicata

Musto Carmelitano

Campania

Benito Ferrara

La Sibilla
Montevetrano
Nanni Copè
Pietracupa
Tenuta San Francesco
Villa Raiano

Emilia Romagna

Drei Donà – Tenuta La Palazza

Gianfranco Paltrinieri
Monte delle Vigne
Tenimenti San Martino in Monte
Tre Monti
Villa Liverzano

Friuli Venezia Giulia

Colle Duga

Dario Raccaro
Doro Princic
Franco Toros
Isidoro Polencic
La Tunella
Le Vigne di Zamò
Lis Neris
Ronco dei Tassi
Venica & Venica
Vie di Romans
Zuani

Lazio

L’Olivella

Trappolini

Liguria

Luciano Capellini

Ottaviano Lambruschi
Terre Bianche

Lombardia

Bellavista

Bruno Verdi
Ca’ del Bosco
Cavalleri
Ferghettina
Mamete Prevostini
Monsupello
Nino Negri
Villa

Marche

Cantine Belisario

Fiorano
Gioacchino Garofoli
Moroder
Poderi Capecci San Savino
Sartarelli
Tenuta di Tavignano
Umani Ronchi
Valturio
Velenosi

Piemonte

Albino Rocca

Antoniolo
Azelia
Bartolo Mascarello
Borgogno & Figli
Bricco Rocche – Bricco Asili
Ca’ Viola
Conterno Fantino
Coppo
Domenico Clerico
E. Pira & Figli – Chiara Boschis
Enzo Boglietti
G.D. Vajra
Gaja
Giacomo Conterno
Giuseppe Mascarello e Figlio
La Colombera
La Raia
La Spinetta
Luciano Sandrone
Malvirà
Marchesi Alfieri
Marchesi di Grésy
Marziano Abbona
Massolino
Michele Chiarlo
Monchiero Carbone
Paolo Scavino
Piero Busso
Poderi Luigi Einaudi
San Fereolo
Sella
Vietti

Puglia

Azienda Monaci

Cantele
Chiaromonte
Francesco Candido
Mille Una
Rosa del Golfo
Torrevento

Sardegna

Cantina Santadi

Depperu
Ferruccio Deiana
Giovanni Battista Columbu
Pala

Sicilia

Barraco

Feudo Montoni
Gulfi
Passopisciaro
Tenuta di Castellaro
Tenuta di Fessina

Toscana

Badia a Coltibuono

Bindella
Biondi Santi Tenuta Il Greppo
Castell’in Villa
Castello del Terriccio
Castello di Ama
Castello di Monsanto
Collemassari
Dei
Fattoria di Montechiari
Grattamacco
Isole e Olena
La Cerbaiola – Salvioni
Mastrojanni
Monteraponi
Morisfarms
Petrolo
Podere Il Carnasciale
Podere Salicutti
Poggio di Sotto
Rocca di Castagnoli
San Giusto a Rentennano
Stella di Campalto
Tenuta di Trinoro
Tenuta San Guido
Tua Rita

Trentino

Cipriano Fedrizzi

Ferrari
Tenuta San Leonardo

Umbria

Castello Monte Vibiano

Perticaia
Tabarrini

Valle d’Aosta

Anselmet

Château Feuillet
Lo Triolet

Veneto

Angelo Nicolis e Figli

Balestri Valda
Ca’ Ferri
Ca’ Lustra
Ca’ Rugate
Cav. G.B. Bertani
Gini
Giuseppe Quintarelli
I Campi – Flavio Prà
Il Filò Delle Vigne
Speri
Suavia

7 Commenti

  1. “Ci sono aziende che nel corso degli ultimi trent’anni hanno contribuito con il loro lavoro a riscrivere la storia del vino italiano. Grazie al loro esempio e ai vini di altissima qualità che hanno realizzato il nostro paese è riuscito a farsi conoscere a livello globale, accreditandosi agli occhi del Mondo come una delle enologie più ricche dal punto di vista dell’offerta e della qualità delle sue etichette…”

    …E SIN QUI RABBRIVIDISCO, MI SENTO SULLE SPINE…

    “la lista che leggete di seguito è quella che riassume quanto detto in precedenza…”

    SONO PRONTO DAI, TIRAMI UN CEFFONE DI QUELLI CHE NEMMENO IL GAMBERO E L’ESPRESSO SOGNANO…

    Benito Ferrara
    La Sibilla
    Montevetrano
    Nanni Copè
    Pietracupa
    Tenuta San Francesco
    Villa Raiano

    MA NOOOOO DDAI! FORSE LA SILVIETTA, UN POCHETTINO VIGNACICOGNA, MA GLI ALTRI, FORSE MESSI ASSIEME NEMMENO CE L’ANNO TRENT’ANNI DI VENDEMMIE… SUVVIA!!

    E POI STO NANNI COPE’, APPENA DUE USCITE…. MA STIAMO SCHERZANDO? MA COME?

  2. Calabria completamente dimenticata o non è stata ritenuta degna di avere alcuna azienda premiata con bottiglia?

  3. io sono d’accordo con elecamion e non capisco la signora giulia(che mi sta simpatica) quando dice che è facile sparare a zero così.
    Elecamion (che nome curioso) non mi pare abbia sparato addosso a qualcuno.
    Le aziende “bottigliate” mi piacciono molto ma francamente la motivazione di slow wine non può valere per tutte; ma quello che più salta all’occhio è l’assenza di cantine che veramente hanno fatto e fanno la storia del nostro vino; per citarne solo qualcuna:
    valentini e pepe per l’abbruzzo; termeno e le altre cantine sociali,peter pliger,pratzner, haas, gottardi per l’alto adige; paternoster e d’angelo per la basilicata; e Mastroberardino e terra di lavoro e molettieri dove sono?; giuseppe rinaldi in piemonte non ha fatto la storia?;argiolas dove è? Gravner per dirne solo uno di friulano dove è? Ne sto dimenticando molti.
    Ma veramente chi ha fatto quella ridondante premessa alle cantine “bottigliate” pensa che tenuta san lorenzo, la tunella, tenuta san francesco, nanni copè e stella di campalto (appena nati) abbiano fatto più storia di quelli che ho citato?
    Stavolta Giavedoni e Gariglia hanno toppato: la premessa è troppo ridondante e le cantine veramente storiche mancano all’appello.
    Per carità,credo che in loro non ci sia stata partigianeria o malafede; però non posso pensare che ci sia stata ignoranza.
    Luciano, per la onestà intellettuale riconosciutagli, non può esimersi dal dire la Sua.
    grazie a luciano in anticipo.

  4. Dire ” la lista va interpretata alla luce dell’epoca che stiamo vivendo etc etc ” è una contraddizione di termini rispetto a “Ci sono aziende che nel corso degli ultimi trent’anni hanno contribuito con il loro lavoro a riscrivere la storia del vino italiano”.
    La storia è la storia; non c’entra nè il gusto vostro/nostro personale , nè l’epoca che stiamo vivendo (che è la cronaca e non la storia).
    In definitiva, mancano molte cantine storiche per poter dire che quelle citate hanno fatto la storia……

  5. D’accordo con Vincenzo. Debbo constatare che fra le cantine “storiche” mancherebbero, per esempio, Librandi (Calabria) e Tasca d’Almerita (Sicilia) per citare solo le prime che mi vengono in mente. Mentre, per esempio, gli amici di Tenuta di Fessina, pur con solo 4 anni di vita, sono in fase di fortissima ascesa, ma non credo si possano considerare “storiche” nel reale significato del termine. Forse la corretta interpretazione della lista “bottigliata” possono darla solo i due curatori o, forse, sarebbe stato meglio scrivere una premessa diversa. Senza complicarsi troppo la vita… :-)

  6. Cannada quanto è banale; però mi permetta di manifestarle comunque tutta la mia simpatia.
    Lei s’indigna per cosa, per il mio anonimato? Fa parte del gioco, quindi lo accetti o chieda all’editor di questo blog di censurarmi.
    Non credo di aver affermato nulla di inappropriato.

    Lei ha scorso la lista? Ha un minimo di cognizione di cosa stiamo discutendo o il mio anonimato le fa vedere solo rosso e basta?
    Le do un paio di argomenti su cui magari trattare una riflessione anziché “sbraitare” eccentricamente, rilegga quindi attentamente: “Grazie al loro esempio e ai vini di altissima qualità che hanno realizzato il nostro paese è riuscito a farsi conoscere a livello globale, accreditandosi agli occhi del Mondo…”

    Nessuno discute della qualità del lavoro, il merito andava valutato diversamente.

    Musto Carmelitano, per quanto una bella realtà in Basilicata è un’azienda che ha appena un paio di vendemmie alle spalle. lo stesso Nannicopè, che pure fa un buon vino (e so botte in enoteca, lo sa?), ma cosa hanno mai siginificato in appena due-tre anni agli occhi del mondo? Ma dov’erano i degustatori di fronte ai vini di Mancini? o di vestini campagnano? o della cantina di venosa a 4 euri…

    Eh già, per lei è normale mettere sullo stesso piano mostri sacri come Garofoli, Quintarelli, Conterno e… Nannicopè. Eh già, premiare Mastroberardino o Maffini per esempio era scontato….

    Ecco Cannada, argomenti su questo e lasci stare la sterile polemica sul mio anonimato.
    Piuttosto mi dica, che dice, me lo consiglia il Taurasi di Ferraro?

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