Verticale di Bosco Faiano 2006-2004-2001-1999 Taurasi docg I Capitani


di Lello Tornatore – Tenuta Montelaura

” Oheè, ragassi…non siam mica qui a contare i semini nella vinaccia!!! ” Direbbe Bersani…Perciò, non si è ancora raffreddata la nuova guida di Slow Wine, che già siamo a battere…le vigne. Ed è proprio nel corso di una di queste prime battute 2011/2012 che ci siamo ritrovati a Torre le Nocelle, nella bellissima azienda “I Capitani”della famiglia Cefalo, per una verticale di Taurasi.

Cantina I Capitani, Luciano con Ciriaco Cefalo e l’enologo Claudio Introini

Becchiamo tre annate su quattro, di quelle a 5 stelle, e cioè la 1999, la 2001 e la 2004. Per l’annata 2006, che pure era in degustazione, mi sembra che al momento non ci sia valutazione da parte della commissione, perchè la relativa Anteprima Taurasi, non ha avuto luogo. A proposito di stelle e giudizi, vorrei fare qualche riflessione dopo, alla fine del post. Giusto per inquadrare la zona, siamo sulla collina immediatamente di fronte al versante di Taurasi che guarda Montemiletto e Torre le Nocelle, appunto. L’areale è di quelli più tendenti verso la prontezza che verso la potenza e la muscolosità, vini quindi gratificanti nella beva già dopo i prescritti tre anni del disciplinare, figuriamoci poi dopo una decina di anni che annoverano i più “aged” della batteria!!!

Bosco Faiano 2006 Taurasi docg

Rosso rubino carico, vivacissimo ma impenetrabile come l’anima di una donna, imperioso nel girare nel bicchiere e con notevoli “lacrime” di glicerina che si aggrappano alle pareti stesse. Al naso tanta frutta, rossa, matura come si conviene e qualche elegante nota floreale di viola. Sul finale uno speziato ancora marcato ma non invadente. In bocca tanta ciccia sostenuta da un’acidità tagliente, tannini ancora scontrosi, ma in via di levigatura. Strano, questo millesimo ha fatto desistere molti produttori dall’imbottigliare vino atto a Taurasi, a mio avviso invece, questo vino ha notevoli potenzialità. Ma è sempre il solito gioco delle microzone, infatti mentre per alcuni in zone più basse la 2006 ha dato gli stessi cattivi risultati della ’98, con le stesse caratteristiche di surmaturazione e con le uve attaccate da crittogame, qui nell’Alta Valle del Calore le cose sono andate diversamente.

Un millesimo da tenere in grande considerazione.

Bosco Faiano 2004 Taurasi docg

L’evoluzione del colore rosso granato verso l’aranciato, già ci “telefona” quello che sentiremo nel bicchiere. Notiamo ancora una lucentezza ed una vivacità notevoli, e la luce attraversa il vino con grazia. Bella consistenza indice di notevole struttura. Le note prevalenti, già a venti centimetri del naso dal bicchiere, sono tutte incentrate su frutta rossa sotto spirito(ciliegie) e speziato. L’alcool predomina leggermente sulla freschezza che pure si avverte imperiosa e ci fa pensare ad un vino che ha ancora tanto da dire. Notevole la lunghezza in bocca per questo millesimo in cui bisognava pilotare su un’autostrada dritta a velocità sostenuta.

 

 Bosco Faiano 2001 Taurasi docg

Qui siamo al rosso granato pieno con vivacità ancora maggiore della 2004. Meno permeabile alla luce del precedente. Strano ma questo vino ci risulta un pò più indietro nell’evoluzione. E la conferma l’abbiamo già al naso : frutta matura ma non cotta, frutta secca e caffè. Al gusto la notevole freschezza tiene bene a freno l’alcool valorizzando, anche grazie ai tannini ben svolti, altri sentori di cioccolato e vaniglia. La pienezza della beva fa il paio con l’interminabile lunghezza. Sicuramente ci delizierà anche fra dieci anni.

Bosco Faiano 1999 Taurasi docgRosso rubino tendente al granato, ancora vivace, si lascia attraversare dalla luce con ritrosia. Profumo ampio, complesso ed elegante. In prima battuta tabacco, poi aprendosi disvela la rosa appassita, frutta rossa matura e spezie dolci. Freschezza di bocca ancora sostenuta, ci da una bella sensazione pseudocalorica, con un perfetto equilibrio di componenti tra durezze e morbidezze. Notevoli ci sembrano , sia la struttura che la lunghezza. I tannini vellutati ci danno la sensazione di un vino dalla stoffa aristocratica.

Bosco Faiano 1999 Taurasi docg I Capitani

E’ stata una bella esperienza, anche alla luce della revisione dei giudizi che il nuovo sistema di valutazione delle annate, inaugurato con Anteprima 2007, prevede.

 

Antonio Cefalo, Claudio Introini e Ciriaco Cefalo

Infatti, come già scritto in precedenza alcune annate che a prima disamina potrebbero sembrare negative, dopo qualche tempo si rivelano profondamente diverse. Sarebbe anche interessante andare a rivedere alcuni giudizi tranchant dati singolarmente ad alcuni vini che poi dopo pochi anni di evoluzione sono letteralmente “esplosi”.