Spalatrone 2004 Taurasi docg | Voto 88/100


Spalatrone 2004 Taurasi docg Russo

RUSSO
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Vista: 5/5. Naso 25/30. Palato: 27/30. Non omologazione: 31/35.

Come è ormai acclarato e come ben sanno i bravi venditori, il vino è una emozione da proporre in circostanze favorevoli. Come una bella e inaspettata serata tra amici a Tenuta Montelaura con i candele e cipolla, agnello alla brace e uno stinco di maiale niente male. Ed ecco qui che allora lo Spalatrone 2004 si conferma vino della nostra storia recente che puntuale si presenta nei giorni del freddo irpino.
Stavolta nella persona di Marcella Russo e dell’enologo Maurizio Caffarelli. Insieme ne godiamo tra piatti della tradizione, camino acceso e nessun voglia di tornare a casa perché lo beviamo nel cuore della notte.
Come sempre succede, il tempo si ferma, si sospende, e noi ne cogliamo una verve in bocca ancora migliorata, tanto da spingerci a migliorare il nostro punteggio facendolo passare da 87 a 88 nel giro di un anno.
Il vino è giovane ma ben formato ormai nel carattere. Nessun cedimento e tanta voglia di continuare a correre nei prossimi anni. Un rosso di carattere, come quello di Marcella, estroverso ma tosto.

Maurizio Caffarelli e Marcella Russo

Scheda del 9 gennaio 2012. Voto+1 Decisamente la 2004 è un’annata da incorniciare per il Taurasi. E’ davvero difficile trovare vini delll’areale docg che non esprimano eleganza e mineralità. Anche lo Spalatrone della famiglia Russo è stato messo a cura dimagrante dal tempo dimostrando di avere ottimi fondamentali: acidità, corpo, alcol equilibrato che consentono una buona dinamica in bocca mentre al naso si conferma una verve giovane e piacevole.
La vita questo Spalatrone prosegue così tranquilla, senza alcun segnale di cedimento.

Scheda del 17 maggio 2009. Rileggiamo questo Taurasi e ne restiamo folgorati, quasi che sia andato in direzione di un ringiovanimento anziché evolversi: sì, perché l’affinamento in bottiglia ha contribuito a smagrire un po’ la materia e a digerire le note del legno. Il risultato è che emerge tutto il carattere difficile dell’Aglianico, la indomita freschezza accentuata dall’annata, la quale si sta rivelando davvero interessante e, direi, appassionante, combinata alla mineralità del terreno che assume in questa fase il marker caratterizzante di questo rosso.
In una parola, dalla bottiglia emerge tutta la bella agricoltura di questo versante della Carazita. Il 2004 dei fratelli Russi si candida dunque a durare molto lungo nel tempo, il supporto acido, l’alcol, gli stessi tannini sostanzialmente risolti ma ben presenti nel complesso, ne fanno un vino di grande trama espressiva, un bicchiere davvero importante e non banale. Starei per dire uno dei migliori 2004 in assoluto. Inoltre, last but not least, è un vino abbinabile, nato per essere bevuto insieme al cibo. Evviva.

Assaggio del 30 dicembre 2007
. Anche questa cantina nasce per reagire al progressivo abbassamento del prezzo delle uve che rischiava di non coprire neanche le spese per sostenere il bellissimo vigneto sulla Carazita, forse la contrada più spettacolare dell’Irpinia, certamente di Taurasi. Così i fratelli, Ermanno e Ubaldo Russo, entrambi in pensione, dopo aver lavorato non poco per unificare il fondo di cinque ettari a 450 metri di altezza suddiviso originariamente in quasi trenta proprietari nel corso dei decenni, hanno costruito l’ampia cantina dove poter lavorare. In cantina c’è Maurizio Caffarelli, allievo di Moio, che ben conosce l’aglianico anche grazie alle sue precedenti esperienze in zona e sul Taburno. Lo spalatrone è il palo di castagno spaccato con l’ascia che regge il filare, usato anche nei Campi Flegrei. Lo si spacca con l’ascia e non lo si taglia con la sega perché così la fibra non si spezza e migliora la resistenza. Il Taurasi che prende questo nome così suggestivo ha grande olfatto di frutta rossa, note di caffé appena tostato, un po’ di cacao, in bocca esprime iniziale dolcezza da legno seguita subito da maschia freschezza su cui è sapientemente costruita la beva, ben lavorati anche i tannini, sino al finale che è intenso e persistente. Un gran bel vino, espressione del territorio e di un vigneto esattamente al confine fra Sant’Angelo all’Esca e Taurasi.

Sede a Taurasi, Contrada Carazita. Sede legale: Sant’Angelo all’Esca, via Monsignor Reppucci, 7
Tel. 06.3240964. Fax 06.36003223
www.cantinerussotaurasi.com
Email: [email protected]
Enologo: Maurizio Caffarelli
Bottiglie prodotte: 40.000
Ettari: 8 di proprietà
Vitigni: aglianico, greco

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