Straordinari i grillo dell’azienda agricola Fondo Antico


Marina Alaimo con Lorenza Scianna e Daniela Andinolfi

Marina Alaimo con Lorenza Scianna e Daniela Andinolfi

Si sa poco dell’uva grillo per il fatto che sia stata sempre utilizzata in uvaggio per la produzione del marsala, vino che ha fatto la fortuna del territorio trapanese che si è totalmente dedicato a questo business straordinario. Le cose però nel tempo cambiano, seguono le mode e le necessità degli stili di vita in corso – il successo rappresenta solo la punta di un iceberg, in un grafico temporale segna sempre uno spazio molto ridotto. Dopo la punta massima raggiunta può rimanere veramente poco se non si ha l’intelligenza di non crogiolarsi sugli allori del passato. Solo di recente i produttori di questo areale estremamente affascinante hanno scelto di dare una virata ai propri piani di lavoro, puntando su vini da vitigni tradizionali, vinificati in purezza e cercando di esaltarne le tipicità. In effetti questa via maestra è stata imboccata da molte aziende dell’isola della trinacria, ben consce del fatto che il mercato ormai ricerca vini che parlino dei territori di provenienza e che non gradisca più piacionerie giocate sulle rotondità e sullo spessore. Infatti la regione Sicilia sta conducendo uno studio di ricerca molto approfondito sui vitigni autoctoni mirato al recupero della biodiversità enologica e al miglioramento della qualità dei vini. Proprio da questo studio sono emerse notizie molto interessanti sull’uva grillo che ha addirittura una data di nascita ben precisa, con nome e cognome dei genitori che gli hanno dato vita. E la cosa è ben raccontata nell’articolo di Cronache di Gusto “La fantastica scoperta del grillo”, scritto da Stefania Giuffrè.

i vini di Fondo Antico

i vini di Fondo Antico

Fu il barone Antonino Mendola, agronomo ed ampelografo, a Favara verso la fine dell’Ottocento a creare l’uva grillo incrociando le due varietà zibibbo e catarratto per migliorare il corredo olfattivo del marsala. Quest’uva a bacca bianca, vinificata in purezza, sta dando vini estremamente interessanti e la giovane enologa Lorenza Scianna si è specializzata nella vinificazione del grillo. Si chiama ariddru nel trapanese e nell’antico baglio dell’azienda agricola Fondo Anrico gli è stato ritagliato uno spazio notevole, tanto da interpretarlo in tre versioni ed altrettante etichette. Tutte molto interessanti ed esaltanti nelle evoluzioni del tempo: Grillo Parlante, la versione base; Coro, da vendemmia tardiva; Baccadoro, il passito. Il ristorante Cieddì, alla continua ricerca di etichette stuzzicanti, ha dedicato una serata ai vini grillo di Fondo Antico, presentati da Lorenza Scianna e Marina Alaimo.

Sarde a beccafico su cous cous aglia grumi e pistacchio di Bronte

Sarde a beccafico su cous cous aglia grumi e pistacchio di Bronte

 

Paccheri con gamberi, melanzana affumicata, terriccio di mandorla di Noto

Paccheri con gamberi, melanzana affumicata, terriccio di mandorla di Noto

 

Tonno con caponatina di verdure del nostro Vesuviorto

Tonno con caponatina di verdure del nostro Vesuviorto

 

Cannolo profumato agli agrumi con gelato di mandarino

Cannolo profumato agli agrumi con gelato di mandarino

Sia nelle ultime annate che in quelle più indietro nel tempo i vini si sono raccontati in maniera coinvolgente dichiarando grande passione e competenza. Si è partiti con il Grillo Parlante 2014, verticale sia nei profumi che al palato, dichiara i sentori varietali dell’uva quali ginestra e pompelmo, mediterraneo nei toni del timo, floreale nella zagara; bocca di grande energia per la freschezza vivace e deciso nei toni salini.

La precisione nell’interpretare l’uva grillo ed il suo territorio viene amplificata nel millesimo 2007, splendido, esuberante nei profumi, con sottili tostature in apertura, poi dinamico nei sentori di idrocarburi, tabacco, albicocca, bergamotto. Il sorso ha un’andatura elegante, vivido nella freschezza, lungo sui toni salati. Con l’etichetta Coro Lorenza ha voluto rievocare i metodi tradizionali di vinificazione dei vignaioli di quest’area, accompagnati da mano sapiente ed appassionata. Il vino è prodotto con uve da vendemmia tardiva e fa una breve macerazione sulle bucce che gli conferiscono piena vivacità di colore e luminosità.

Lo assaggiamo nell’annata 2008, vivace nei sentori agrumati e complesso nelle note di mimosa, salvia, zafferano, vigoroso all’assaggio per la freschezza graffiante e ben calibrata.

Elegante e di grande personalità il Coro 2013, un vino da conservare con lungimiranza. Conferma l’andatura elegante della 2008, molto espressivo sia al naso che al palato. E’ spezia sottile di pepe bianco, albicocca, lavanda e cenere, nel bicchiere si fa bere con avidità mostrando materia ben sostenuta dall’acidità.

Siamo in Sicilia e non poteva mancare una versione passito del grillo: Baccadoro 2007 e 2013 sono le etichette in degustazione. Due autentici gioielli nel mondo dei passiti italiani. Molto piacevoli all’assaggio, ma anche emozionanti per i profumi che cambiano di continuo, alternando toni dolci discreti a toni di lavanda e idrocarburi. Il sorso gioca con astuzia tra dolcezze ben centrate e l’energia decisa della freschezza, ricercata con piena competenza. Anche questi due vini sono da attendere, hanno tutto il vigore e la personalità per cavalcare il tempo.

Azienda Agricola Fondo Antico ha sede in via Fiorame 54 a, Rilievo (TP). Tel. 0923 864339. www.fondoantico.it

Ristorante Cieddì sede in via Pagliano 5, Portici (NA).Tel. 081 7752502 www.ristorantecieddi.it