Synthesi 2012 Aglianico del Vulture doc Paternoster


Synthesi 2012 Aglianico del Vulture doc

Synthesi 2012 Aglianico del Vulture doc

Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio

Ci siamo tornati con un bel pranzo estivo di famiglia: bucatini ai fegatini di coniglio, melanzane spaccate, un pizzico di formaggio. E’ in queste occasioni che pensiamo all’Aglianico, quel bisogno di tannini scostumati e ficcanti che appagano il palato eccessivo di noi terroni che amiamo il sale, il piccante e l’acidità. Non ho mai capito per quali ragione di marketing sia stato dato questo nome di fantasia così difficile da scrivere, certo che il bicchiere è generoso. Un vino buono e basta, sgrassante, rinfrescante, energico, piacevole. Un piccolo grande capolavoro che in questo millesimo ci consiglia adesso di stipare le altre bottiglie.

Scheda del 22 febbraio 2016. Era un bel po’ che il nostro naso non entrava nel Vulture, in questo Vulture silente e ritroso, ripiegato su stesso. Anche un po’ frustrato per non essere riuscito a risolvere il problema di una rappresentanza adeguata alla qualità del suo vino e alla bellezza che a noi dona sempre tranquillità di spirito. Proprio quando la vita diventa affannosa, la città preme con le sue inutilità isteriche e i social aumentano la spesa dallo psichiatra, proprio quando siamo folgorati dall’inutilità di un correre senza volare, ecco allora la nostra mano cerca il collo di queste bottiglie tranquille, nelle quali sappiamo già cosa troveremo. Una porzione di frutta sommessa e avvolta da rimandi leggermente tostati e rimandi fumé, una bocca più o meno piena a seconda delle annata, questa 2012 sin troppo perfetta, ma soprattutto quei tannini non necessariamente risolti e quella freschezza che spingono a  chiamare altre persone a condividere la beva su una tavola imbamdita di cose semplici.
Nonostante le tribolazioni, Paternoster continua ad essere il benchmark territoriale di questo territorio incredibile, nel quale il tempo, nel bene come nel male, sembra non scorrere mai.
Una bottiglia quotidiana, come si diceva un tempo, fedele alle attese e spesso superiore alle aspettative proprio per questa capacità di restare unica e riconoscibile. Come sempre accade quando stappiamo un Aglianico che non vuole fare il Cabernet o, peggio, il Merlot.

Sede a Barile. Via Nazionale 86
Tel.0972.770224, fax 0972.770658
www.paternostervini.it
Enologo: Fabio Mecca
Bottiglie prodotte:150.000
Ettari: 10 di proprietà e 10 in fitto
Vitigni: aglianico, moscato, fiano

2 Commenti

  1. Sempre più deriva rossista estiva per il nostro padrone di casa.Il nome mi trova d’accordo ,come il testo fa capire e come sa chi conosce il vino perché ,nella sua semplicità
    ,c’è il giusto equilibrio del vitigno troppo spesso impostato su un fruttato eccessivo o su strutture molto importanti.FM.

  2. Cercatelo, bevetelo magari all’ ombra del Vulture vulcano atttento e presente ricco di storia, cultura, sapori, colori e profumi.
    Altro che Pokemon(nezza).
    Prosit

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