Taburno Falanghina del Sannio 2011, Fontanavecchia


La falanghina di Libero Rillo 2011, Fontanavecchia (foto di Sara Marte)

di Sara Marte

Non cercate tanto lontano. Durante le degustazioni Slow Wine la provincia di Benevento ha regalato piccoli prezzi e vini di grande qualità, beva e mestiere. La falanghina del Sannio è un punto fermo. Quella di Libero Rillo e della sua azienda agricola Fontanavecchia ha più di una declinazione. Fu la 2001, in commercio dopo sei anni e più, che con sguardo precursore, parlò di un vino pensato per resistere al tempo. Oggi c’è la Facetus, falanghina affinata in barrique, il Nudo Eroico, spumante extra dry, metodo charmat ed infine quella scelta, così, buona, pronta e giusta: il Taburno Falanghina del Sannio 2011, che si presenta con l’orgoglio della fascetta DOC e non delude. Libero Rillo, un intelligente artigiano del vino, o meglio ancora come lo definì Luciano Pignataro “figlio di contadini e contadino”è uomo che comprende visceralmente la propria terra e lavora nei suoi 14 ettari di vigneto. Di antica tradizione del vino, oggi siamo alla quarta generazione ma la moderna storia aziendale nasce con Libero e l’infaticabile papà Orazio. Angelo Pizzi è il loro enologo.

Taburno Falanghina Sannio 2011, Fontanavecchia (foto di Sara Marte)

Stappata la bottiglia, godiamo di un bel colore tipicamente paglierino, carico e luminosissimo. Naso ficcante ed ammaliante che si apre ai fiori, alle erbette ed alla frutta. Tiglio, fiori di campo, buccia di pompelmo ed erbette mediterranee ben integrate introducono al sorso. La bocca è piena e calda ed al contempo fresca, estremamente sapida ed ha uno splendido ritorno minerale. Equilibrata, è di bella pulizia e di buona tensione che fa da giusto contraltare a questo vino strutturato e ne alleggerisce la percezione pseudo calorica. Colpisce per l’apparente semplicità che gli regala una beva immediata. Termina lungo e lievemente ammandorlato. Il costo è di circa 8 euro. Tanto per aggiungere una buona notizia tutti i vini si aggirano attorno a prezzi sostenibili come l’Aglianico del Taburno 2008, il Sannio Piedirosso 2011 ed il Sannio Fiano 2011: bottiglie ben riuscite che costano anch’esse attorno agli 8 euro. Che altro aggiungere? Tiratele voi le somme di questo calcolo “low cost”.

L’azienda agricola Fontanavecchia è in via Fontanavecchia in Torrecuso (BN). Sito www.fontanavecchia.info email: [email protected] Tel 0824876275 . Uve: aglianico, piedirosso, falanghina, fiano, greco.

3 Commenti

  1. Il Sannio è la dimostrazione che vini buoni possono costare anche poco. Non sono un sostenitore del Low cost sempre e comunque. Certi vini hanno costi vivi maggiori ma quando si può e non si vuole è triste e inutile. Per i vini del sannio dei tempi d’oggi, dove la qualità la senti, paghi il giusto e sei felice! Bell’ azienda Fontanavecchia con una gamma di bei vini da scegliere. Mi piacerebbe se ne parlasse di più, anche se è stupido scriverlo proprio dove se ne parla! Buon WE a tutti!

  2. Croce e delizia il sannio del vino. Per tanti anni , alti e bassi hanno caratterizzato questo territorio spesso sottovalutato e svalutato (non uso a caso questa parola) . Però (delle volte è bello usare i però) le cose cambiano e sono sempre di più i produttori come Orazio e Libero Rillo che insieme ad Angelo formano la squadra ideale per il Sannio del vino. Avanti tutta, il nostro momento è arrivato!

  3. Non mi sorprende più di tanto il grande riscatto del Sannio. Un allungo profondo in direzione qualità e prezzi contenuti sono una grande forza a cui spero non rinuncerà mai. Fontanavecchia é una garanzia. La falanghina base é quotidiana e versatile e concordo con l’idea che sia di apparente semplicità. Una bevuta piacevole, di corpo e ricca. Ero un po’ scettico sulla Facetus perchè non capisco molto i vini bianchi di un certo tipo passati in legno, ma questa volta mi sono dovuto ricredere. E’ molto equilibrata, ben fatta e territoriale. Domani bevo Sannio! m’è venuta voglia.
    Saluti,
    Stefano

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