Taranto, birra Raffo


La birra Raffo è una birra poco conosciuta ma molto particolare. Raffo è la birra di Taranto e della Puglia da sempre, città dove è nata e si è sviluppata diventando leader incontrastata. Viene ancora oggi prodotta a Tarantoa e rimane, sicuramente, la birra più amata dai tarantini che l’hanno eletta a vero e proprio simbolo della città.

Lo stabilimento di smistaggio è vicino ad un ponte molto noto di Taranto trattandosi di un ponte girevole che viene azionato di tanto in tanto per il passaggio di navi mentre la curva nord di calcio tarantina, ogni domenica, allo stadio, non dimentica di inneggiare alla sua birra con un ritornello che dice “Bvim Raffo e ninta chiu”.

La Raffo fu fondata nel 1919 da Vitantonio Raffo a Taranto ed è, poi, entrata, nel 1961, a far parte de gruppo Peroni. Si tratta di una lager (dunque una birra a bassa fermentazione) chiara, dal colore dorato e dal gusto moderatamente amaro ottenuto da un sapiente ed indovinato mix tra luppolo delle più pregiate varietà aromatiche e malto di ottima qualità.

La schiuma è fine ed abbastanza persistente. La Birra Raffo è piuttosto leggera (solo 4.7 gradi alcol) e proprio per queste sue caratteristiche di leggerezza ed equilibrio ben si presta ad abbinamenti gastronomici legati al mare come stuzzichini a base di moscardini, polpi, crostacei ed alici, primi piatti saporiti conditi con salse al pesce oppure un bel trancio di tonno alla griglia. Io azzarderei, essendo Taranto città delle cozze per eccellenza, finanche un abbinamento spericolato con una ricca impepata!

 La comunità tarantina presente all’estero si è data da fare per far conoscere anche oltremanica la loro birra e si mormora che  già abbia anche i suoi estimatori anglosassoni. La Raffo ha un rapporto qualità prezzo molto vantaggioso se si pensa che costa molto meno di tante birre industriali “da discount” senza alcuna tradizione nè storia! Vi invito, pertanto, a provarla se ancora non l’avete fatto o non la conoscete. Infatti, pur non essendo molto presente fuori dai confini regionali, si può ancora trovare, con una certa facilità, in Campania come in Basilicata.
Non vi resta, dunque, che assaggiarla!

                                                                                                               Fabio Cimmino