Stefano Di Marzo e il Greco di Tufo 2013 Torricino


Stefano Di Marzo, Torricino.

di Sara Marte

Tufo. Località Torricino. Stefano di Marzo. Qui il Graco di Tufo vino ha voce. La visita in azienda è sempre un’esperienza intensa. Stefano, oltre a saper fare il vino, è capace di comunicarlo con dettaglio e sincera passione. Grande attitudine bianchista per questo enologo che passa dagli splendidi Greco di Tufo all’ottimo Fiano di Avellino fino a una meravigliosa falanghina, scegliendo con cura i territori di provenienza delle sue uve ed avendo ben chiaro uno stile espressivo riconoscibile e di grandissima freschezza. Sempre meglio i rossi aziendali, un Aglianico ed un Taurasi che crescono nel tempo.  Abbiamo le vigne di Guardia Sanframondi per la falanghina, poi ancora Lapio per il fiano, ma solo per l’ultimo anno. E’ già pronto 1 ettaro e mezzo a Pratola Serra per rendere anche questa bottiglia più vicina al suo ideale di vino. Ancora un’accurata scelta per i vigneti di Montemarano per l’aglianico.

Vigna Vignale, da cui il cru di greco, Raone.

Ed infine il fascino di Tufo. Qui i 6 ettari di vigna, sparsi in questo vocato territorio sono un tripudio di specificità, complessità e studio. Meravigliosi i vigneti da cui ancora fanno capolino i comignoli delle miniere di zolfo. Da Vigna Vignale , con la sua terra gialla di zolfo viene il suo Raone . E’ un vero spettacolo questo Greco di Tufo così unico e che, proprio per rispetto, decido di degustare più avanti. Un vino così identitario merita una felice attesa. Non che sia tecnicamente pronto, poiché bisogna dare tempo al tempo per certi vini, ma scelgo il Greco di Tufo 2013 nella sua etichetta di entrata.

Greco di Tufo 2013, Torricino.

Smagliante nel suo colore luminosissimo e carico, viene dalle diverse vigne di Tufo, accomunando così le anime del greco ciccioso-voluminoso-minerale-acido. Raccolto verso fine ottobre, rimane su fecce, con continui bâtonnage,fino a Marzo e poi in bottiglia. Splendido il naso elegante e pulito: Toni di albicocca, anice, macchia mediterranee ed un impatto minerale tipico e sostanzioso. Il palato è di grande verticalità e struttura ha sorso tagliente, tonico ed insieme avvolgente, gustoso, sapido, quasi salino. Lunga la persistenza. Bellissima questa bottiglia così rappresentativa del territorio e con uno slancio in più regalato dalla visione consapevole e decisa di Stefano Di Marzo. Giratelo nel bicchiere, attendete le sue evoluzioni, bevetelo, godetene nella completezza di un gran bel Greco di Tufo che porta in sé l’anima fiera di questa terra incredibile. Lo pagherete circa 14 euro ed in retro etichetta leggerete – Abbinamenti: col pesce ci fa l’amore- . Nient’altro da aggiungere!

L’azienda Torricino è in Località Torricino ,5 , Tufo (AV).Sito: www.torricino.it Bottiglie prodotte: 40.000. Enologo: Stefano Di Marzo. Uve: aglianico, greco, fiano, falanghina.  Si producono anche Olio da varietà Leccino e Grappa.

2 Commenti

  1. Vitigno difficile che Stefano è riuscito a domare in modo soddisfacente:in cantina ho vecchie annate che parlano da sole.Ripensandoci,mi trova pienamente d’accordo l’espressione di Marta quando afferma che in questo vino vengono riassunte un po’ tutte le anime di un intero territorio.Viva la Campania che,come ama ripetere un giornalista guidaiolo,è sopratutto terra di grandi bianchi.FM.

  2. Un Rosso vestito in “abito bianco”: mi associo al commento “ciccioso-voluminoso” per struttura, ampiezza e lunghezza, senza mai perdere di finezza ed eleganza. Al piacere di goderlo oggi, si adatta anche al tempo, tanto alla distanza e agli anni ha ottima forza e capacità di migliorarsi. Complimenti Stefano e famiglia Di Marzo!

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