Tramonti bianco 2007 Costa d’Amalfi doc


Tramonti bianco 2007 Costa d'Amalfi doc

I giorni della colatura di alici: Cetara festeggia il suo prodotto simbolo, un cult per i gourmet, una tradizione irrinunciabile per gli abitanti. Il prodotto che l’ha rilanciata grazie al Presidio Slow Food e alla intelligenza gastronomia dei suoi ristoratori, non a caso tutti presenti nelle guide specializzate, come in nessun altro paese d’Italia accade. La colatura si usa per la pasta, è il condimento dei giorni di magro, il segno del cenone della Vigilia, terribilmente trendy ora che va di moda il crudo perché rende saporiti gli sciapiti pesci dell’Atlantico, richiamo irresistibile per i turisti giapponesi. Con i piatti a base di colatura, siano gli spaghetti o, come usa, la verdura e le patate, è obbligatorio il bianco secondo l’abbinamento che i sommelier definiscono per assonanza, ossia sapido con sapido, dolce con dolce e via discorrendo. Sapida e fumé l’antica salsa ottenuta dall’essiccazione delle alici, sapidi alcuni bianchi della Costiera Amalfitana, ristorati dallo iodio e dal maestrale. Per questa settimana vi proponiamo il bianco base di Apicella, un blend di uve biancazita, biancatenera, pepella e quant’altro si trova in questa isola biotipica di non facile accesso. In fondo, vi parliamo del primo bianco imbottigliato a Tramonti, la grande riserva agricola della Costiera. Peppino iniziò a etichettarlo per i suoi compaesani emigrati al Nord per evitare la fame nel Dopoguerra: in tanti avevano aperto le pizzerie e il nostro bravo viticoltore, impegnato con lo sfuso, pensò bene di mandare queste cartoline ai suoi amici appena rientrato, anche lui, dal Nord. Poi venne la doc, il successo del vino, e poi ancora la grande moda dei vitigni autoctoni. Adesso in cantina c’è Prisco, ha studiato Enologia in Piemonte, e ci regala un bianco forse un po’ meno ruspante di quello a cui eravamo abituati, ma di grande finezza ed eleganza, come deve essere un vino cresciuto nel freddo delle gole di Tramonti continuamente battute dal vento del Nord. Un affare per gli appassionati a cui regalo il solito consiglio: non bevetelo subito, aspettate almeno un anno per farlo assestare e maturare. Le vostre tasche saranno ristorate quanto il palato perchè il prezzo è di quelli davvero accessibile al ristorante e in enoteca. Bianchi della Costiera per il bianco mangiare della Colatura di Alici, due segnali di una filiera capace di andare bene e di attirare visitatori e curiosi anche in questi mesi invernali, quando esprime al meglio la sua anima inquieta tra le rocce e il mare mosso, i boschi di castagno e i sentieri degli dei proibiti agli umani.