Vigna Adriana 2000 Frascati superiore doc


CASTEL DE PAOLIS

Uva: malvasia (65%), trebbiano giallo (10%), bombino bianco, viognier
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio

I vini capaci di sfidare il tempo riportano indietro le lancette dell’orologio ma senza il clamore mediatico che ha accompagnato la loro uscita e consentono così una valutazione piena e matura. Il Vigna Adriana è stato l’ultimo squillo di tromba del Frascati prima di essere sommerso dall’alluvione di Falanghina, Greco e in parte anche Fiano che hanno conquistato insieme ai bianchi altoatesini l’importante piazza di Roma. Purtroppo il grande sforzo di qualità voluto da Giulio Santarelli non ha saputo sviluppare volume attorno e il Lazio inizia ad imporsi all’attenzione della fascia alta degli appassionati piuttosto per altri vitigni autoctoni (cesanese, passerina, bellone, fieno bianco) mentre negli anni fine anche la composizione del Vigna Adriana è cambiata nel tempo con l’introduzione di sauvignon piuttosto che bombino e l’eliminazione del trebbiano. Una svolta che purtroppo riguarda un po’ tutta l’impostazione dei vigneti laziali quasi esclusivamente poggiata sulle uve internazionali e crediamo per questo alla fine poco convincente caratterialmente. Resta però, come i palazzi che seguono uno stile circoscritto nel tempo, la testimonianza di una fase particolare: a sette anni di distanza il Vigna Adriana appare assolutamente integro, intenso e persistente, un giallo oro brillante con netti sentori agrumati, frutta matura evoluta mentre in bocca l’ingresso è piacevolmente fresco, gradevole, più incisivo all’inizio piuttosto che alla fine della beva perché le componenti in buon equilibrio nascondono un limite al quale la vendemmia 2000 non ci ha mai per la verità abituati: una certa magrezza che depotenzia il vino con il passare dei secondi e che secondo me dipende probabilmente dalla presenza del trebbiano e del bombino che per loro natura si presentano sempre molto gracili. Aldilà di questa condizione fisiologica, siamo però in presenza davvero di un gran bel bianco, capace di stupirci per la sua allegra longevità da cui sono escluse tracce sia pur minimo di ossidato, con tanta frutta ancora ben integra in bocca, capace di affrontare anche piatti ben strutturati come una ricciola con patate e gamberi gratinati al forno preparata alla Pergola di Capaccio  dove tra l’altro abbiamo beccato questa bottiglia ancora in carta. Una chicca di memoria che regaliamo ai nostri lettori, consigliando loro di serbare questi vini, all’epoca appena un po’ costosi ma oggi sicuramente più convenienti e competitivi sui prezzi, per spiazzare gli amici.

Sede a Grottaferrata (Roma), via Val De Paolis. Tel. 06.9413648, fax 06.94316025. www.casteldepaolis.it. Ettari: 11 di proprietà. Bottiglie prodotte: 75.000. Uve: cabernet, merlot, syrah, cesanese, montepulciano, moscato rosa, malvasia puntinata, viognier, sauvignon