Vigna della Congregazione 2008 Fiano di Avellino docg


Vigna della Congregazione 2008 Villa diamante

Vigna della Congregazione 2008 (Foto Alessandro Russo)

Capita a volte che possa saltare la foto di un piatto, ma raramente succede con una bottiglia di vino. A me è successo ieri quando Gianni Piezzo ha stappato l’ultima bottiglia di Vigna della Congregazione 2008 e rubiamo l’immagine ad Alessandro Russo delle Tre Arcate. La situazione culturale finalmente è cambiata, e adesso alla Torre del Saracino e nei ristoranti top la clientela chiede vini bianchi italiani invecchiati che stano diventando merce rara e preziosa perché sono davvero in pochi quelli che ci hanno creduto commercialmente tra produttori e ristoratori. Una battaglia iniziata ai tempi della Cantinella e che finalmente, dopo vent’anni, è diventata patrimonio comune. Fiano e Verdicchio sono in pole per fare grandi esperienze e noi ci divertiamo un bel po’: il Fiano di Antoine Gaita arriva dopo il Verdicchio Gaiospino di Fattoria Coroncino 2013, ancora giovane, lo Jera 2010 di Borgo Paglianetto, sconvolgente, il Greco di Tufo di Benito Ferrara 2012 e 2006, eccezionale.

Torre del Saracino: Vini Bianchi invecchiati

Torre del Saracino: i vini Bianchi invecchiati (Foto Adele Elisabett Granieri)

Ma con quel Fiano artigianale, che provammo l’ultima volta in una verticale a casa di Diamante e Antoine nel 2011, si entra in un altro mondo. Viene voglia di prendere la bottiglia, andarsene sugli scogli e aspettare il tramonto. Sinora ero convinto che la 2005 fosse la migliore annata prodotta da Antoine, ma la 2008 mi ha completamente spiazzato perché corrisponde all’idea che lui aveva del vino: una materia prima opulenta e al tempo stesso snella, fresca e veloce. Note dolci di frutta ben matura al naso, di zafferano, di miele, e adesso di fumé e idrocarburi bilanciate da un palato austero, ricco di energia, grazie alla freschezza infinita di un vino che non ha il minimo cedimento di stanchezza.
Manmano che passavano i minuti questo bianco di otto anni intensificava l’olfatto e lo rendeva più preciso ed esaltantante. Un vino dopo il quale no nsi poteva far altro che passare a un rosso, come poi ci ha suggerito lo steso Gianni, precisamente con un Gevrey-Chambertin 2002 Les Evocelles Domaine de la Vougeraie che ha segnato un passaggio di testimone tra il fiano e il pinot nero assolutamente perfetto. Mi colpisce rileggere quello che ho scritto oltre cinque anni fa, ma sinceramente mentre lo scrivevo, all’epoca era l’ultimo millesimo in commercio, non pensavo sarebbe diventato così grandioso.
Un bianco di assoluto valore mondiale.

In degustazione con Diamante e Antoine

Scheda del 15 marzo 2011. La maggior parte delle persone si stupiscono in genere di quanto costi troppo un vino. Io invece resto spiazzato nel constatare quanto sia considerato poco il lavoro di grandi artigiani del Sud.
Dodici eurini franco cantina per uno dei bianchi più buoni d’Italia, capaci di resistere una intera vita in cantina se ben conservati, anche grazie all’ultimo tipo di tappo scelto da Antoine Gaita, sono francamente molto pochi. Villa Diamante è una piccola grande realtà della bella viticoltura irpina, poco meno di quattro ettari a conduzione biologica, mai più di diecimila bottiglie che escono in genere un anno e mezzo dopo la vendemmia: ecco cosa significa lavorare con serietà ad un prodotto.
Bene, tenetevi pure forte, perché secondo me il Vigna della Congregazione 2008 è uno dei migliori bianchi di tutti i tempi, sicuramente ancora inespresso, sta muovendo timidamente i primi passi anche se tra meno di un mese al Vinitaly sarà presentato il 2009. Una buona annata, sicuramente, sembra davvero una sciabola pur non rinunciando alla componente fruttata, atteggiamento tipico dei bianchi di Montefredane, sempre sapidi e molto freschi.
Il fatto è che il palato di Antoine e della moglie Diamante si è formato in una cornice francese, essendo entrambi figli di emigranti poi rientrati qui ad Avellino nella contrada Toppole, un toponimo molto diffuso nel Sud.
Ecco dunque che per i nostri l’annata di maggiore soddisfazione è la 2003, un millesimo dal quale in genere tutti sono in fuga. Ma, a nostro parere, la 2008 è in prospettiva ancora più grande, molto più grande, pronta ad una evoluzione olfattiva molto interessante e con un nerbo acido davvero fantastico. Non ho dubbi nel ritenere il Fiano la vera punta di diamante, sorry per il gioco di parole scontato, della viticoltura di eccellenza del Mezzogiorno.

MONTEFREDANE
Via Toppole, 6
www.villadiamante.eu
Ettari: 3,5 in biologico
Uva: solo fiano
Bottiglie: 10.000
Prezzo: 12 euro franco cantina

6 Commenti

  1. 10 mesi fa il vigna della congregazione 2008 (che vi ricordo provenire da una produzione quasi familiare: cinquemila bottiglie, che peraltro escono a 11,50 euri) nel suo solito mare di pregi esprimeva un pizzico di freschezza *in meno* e un po’ di agrumato *in più* (del solito).
    questo 2008 rimane per me uno tra i migliori fiano irpini che sosta sulle proprie fecce in completa assenza di travasi (a rischio e pericolo di antoine gaita..): bell’agrumato, dicevo, con nota solita minerale, una bocca più equilibrata di quanto me l’aspettassi, ma sapida, con finale lungo di parecchia frutta secca e di fumé (il suo solito, divertente fumé).
    lo dovrò ri-assaggiare allora quanto prima!

  2. Vino a volte immenso e spesso “solamente” grandissimo……ho detto tutto !!!!
    .
    Bevuto e ribevuto più volte. Sulla persona non saprei dire, manca una conoscenza diretta, ma amici seri mi confermano essere persona splendida.
    Questo post conferma decisamente il tutto.
    .
    ciao

  3. VI FACCIO GUSTARE IL MIO VINO – MALVASIA DI BOSA
    VEDIAMO SE VI PIACERA’

    |_|) … |_|)
    CINCIN….
    ….. CIAO
    BENITO
    DALLA SARDEGNA

  4. MANDO ANCHE UN SALUTO ALA MIA AMICA
    CARISSIMA .. .Anna
    ciao
    ((((((((((((***_._***)))))))))))
    ………………………………………..BUONANOTTE
    AMICO BENITO…

    1. MA GRAZIE BENITO, DEL TUO RICORDO.. :))

      MA TI RICORDO ANCHE IL VECCHIO INDIRIZZO.. OK???

      AJòòòòòòòòòòòòòò……………..!!^______*°*

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