Vini Naturali a Roma


Dall’inviata a Roma Marina Alaimo

Marina tra Ciro e Rita Picariello

Un percorso di degustazione
Non appena ho saputo dell’evento Vini Naturali a Roma ho deciso subito di non perdermelo essendo questo un campo in continua evoluzione e ricco di novità. Varco la soglia del bellissimo albergo Columbus in via Della Conciliazione intorno alle ore 11 insieme alla ormai inseparabile amica sommelier Liliana e, con una certa difficoltà, cominciamo a stilare un elenco dei vini da degustare essendo impossibile provarli tutti, saremmo entrate in coma etilico. Così mi vesto di sorridente cordialità per riuscire a carpire ai produttori le informazioni che più mi interessano e fortunatamente si sono dimostrati tutti molto disponibili a raccontare e descrivere i propri vini.
Per poter analizzare correttamente un vino sono indispensabili raccoglimento e concentrazione, elementi che mi sono totalmente mancati a causa della gran confusione dovuta alla numerosa affluenza di pubblico. Descriverò ovviamente i vini che ho ritenuto più interessanti, senza darne alcuna valutazione o punteggio che finiscono sempre per appiattire ed uniformare il vino in questione.

Prima un paio di birre
Ho iniziato il percorso con un’azienda produttrice di birre artigianali, la 32 Via Dei Birrai di Onigo di Pederobba Treviso, che utilizza malto di differenti provenienze, lieviti sapientemente scelti per ogni tipologia di birra, nessuna filtrazione o pastorizzazione in modo da conservare la ricchezza di profumi e dei sapori, ampia l’offerta delle birre in degustazione delle quali ho provato la Oppale, chiara ad alta fermentazione con aroma fruttato ed erbaceo completato da malto caramello, lieve nota amarognola e corpo rotondo, 5,5° vol. L’altra birra degustata è la Curmi, bianca molto rinfrescante, leggermente acidula, prodotta con farro italiano non maltato che ne accentua le doti dissetanti, 5,8° vol.

Poi i vini

Con Antonio Di Gruttola

Poi è l’ora di Terre Silvate 2007 dell’azienda La Distesa, Verdicchio dei Castelli di Jesi classico superiore, 13,5° vol., zona di produzione Cupra Montana San Michele, 380 metri s.l.m., vigneti esposti a sud, allevamento a guyot, piante di 30 anni, vinificazione tradizionale in acciaio, lunga fermentazione di circa sei mesi e lieviti indigeni. Giallo paglierino con riflessi dorati, molto elegante e complesso al naso, mela verde e pompelmo, camomilla e pietra focaia, morbido, fresco di lunga persistenza. Della stessa azienda Eremi Riserva, Verdicchio dei Castelli di Jesi 2006, 14,5° vol. Fermentazione in botti tonneau da lt. 500 lunga quanto la durata dell’inverno, sosta sulle fecce fini per 18 mesi, nessuna filtrazione. Giallo dorato, intenso e complesso al naso con larghe note di mandarino e frutto della passione, leggera nota fumè e di nocciola tostata, morbido, fresco e sapido. Sophia 2006 Cantina Giardino 12,44° vol, 40% greco, 30% fiano, 30% coda di volpe, età dei vigneti 30-40 anni, forma di allevamento raggiera tradizionale avellinese, raccolta manuale delle uve con selezione rigorosa dei grappoli, fermentazione e macerazione per 180 giorni in orci di terracotta di circa 200 lt. Con lieviti naturali. Pressatura manuale con torchio di legno. Affinamento di 14 mesi in barrique esauste, 12 mesi in bottiglia, nessuna aggiunta di anidride solforosa, nessuna chiarifica o filtrazione. Giallo dorato tendente all’ambra, frutta matura pera e ananas, miele d’acacia e fichi bianchi, nocciola tostata, di lunga persistenza gusto-olfattiva. Azienda agricola Klinec con agriturismo, attiva dal 1918, agricoltura biodinamica, sita nel Collio goriziano. Belaquela 2004, 40% chardonnay, 30% tocai, 30% ribolla, zona di produzione Medana. Ogni varietà d’uva viene vinificata separatamente, fermentazione sulle bucce da 4 a 10 giorni in vasche di cemento, termina la fermentazione sulle fecce fini in botti di acacia e gelso, dopo 12 mesi i tre vini vengono assemblati e maturano altri 12 masi in grandi botti di acacia, segue la svinatura e decantazione naturale in acciaio per 5 mesi. Giallo paglierino con riflessi dorati, al naso molto intenso e complesso, sentori agrumati, di pietra focaia e sottile balsamicità di salvia e menta tipica del tocai, morbido, fresco e sapido.
Malvazija 2006 – 14% vol. Piante di 35 anni, 14 giorni di macerazione sulle bucce in vasche di cemento, termina la fermentazione in grandi botti di acacia, sosta 12 mesi sulle fecce. Olfatto voluttuoso con accattivante mineralità, sentori di albicocca passita, fresco, sapido dal carattere deciso e di incredibile finezza: L’azienda produce anche uno strepitoso Verduc e Pinot grigio. Fiano 2006 Ciro Picariello 13,5% vol. Della vigna si occupa personalmente Ciro, zona di produzione Summonte (650 metri s.l.m.) e Montefredane ( 450 metri s.l.m.), terreno argilloso di natura vulcanica, allevamento guyot, rese per ettaro 60 q., raccolta fine ottobre.In cantina lieviti indigeni, fermentazione in acciaio per 60 giorni, affinamento su fecce fini per 10 mesi, tre mesi in bottiglia. Giallo paglierino carico, al naso è ricco di frutta e fiori, mela verde, tiglio e camomilla, nocciola e leggera nota fumè. Morbido, sapido e fresco, elegante mineralità ricco di corpo. Cerasuolo 2007 Emidio Pepe, eccellente rosato, piacevolmente fruttato di lampone e fragola con sotiili sentori floreali di geranio, morbido e fresco, leggera tannicità. In oltre l’azienda Pepe ha manifestato grande generosità mettendo a disposizione dei visitatori una verticale di Montepulciano d’Abruzzo strepitosa 2005, 2003, 2000, 1983, 1977 e degustarla è stata un’esperienza unica. è stato impossibile comunicare con i produttori in quanto assediati totalmente dal pubblico entusiasta al massimo dei loro vini.
Per chiudere cito solo gli altri vini che ho trovato particolarmente interessanti: Mounbè 2006 Cascina degli Ulivi Barbera del Piemonte 14% vol, Moscato D’Asti 2008 di Vittorio Bera 12% vol, Gran Lareyn 2007 Loacker 13,5% vol, Mufis 2007 di Marco Sora ( tocai 40%, picolit 40%, moscato 20%) dolce, botritizzato, 14% vol, Granato 2006 igt Vigneti delle Dolomiti Rosso di Foradori teroldego 100% 13% vol.