Vitamenia Rosato 2011 Campania Igp | Voto 85/100


Patrizia Malanga con Enrico Malgi

LE VIGNE DI RAITO

Uve: piedirosso e aglianico
Fascia di prezzo: 13,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Vista 5/5 – Naso 25/30 – Palato 25/30 – Non omologazione 30/35


Nella prima scena della famosa commedia di Eduardo De Filippo “Natale in casa Cupiello”, il protagonista Luca appena sveglio beve un sorso di caffè e poi si rivolge alla moglie dicendo: “Cuncé ‘o cafè nun o sai ffà, nun è pe’ tte”. Similmente, quando si fa un vino rosé impiegando un vitigno a bacca rossa in purezza troppo tannico e corposo, si potrebbe parafrasare appunto: “Nun è pe’ ttè”. Perché bisogna saper scegliere uve rosse adatte che siano particolarmente ricche di aromi e di acidità, per aumentare la sensazione di freschezza senza incidere troppo sulla struttura. E a questo proposito è anche indispensabile un contatto con le bucce non molto prolungato, così gli antociani non rilasciano troppe sostanze coloranti. E in Italia esistono pochi vitigni autoctoni che si prestano alla bisogna per la piena riuscita di un buon rosato: Negroamaro, Montepulciano, Groppello, Lagrein Kretzer, Schiava e pochi altri. Se invece si vuole combinare un blend allora le cose cambiano completamente. Un classico assemblaggio per la produzione di un ottimo rosato campano è quello che vede duettare insieme, come Totò e la sua spalla preferita Mario Castellani, il Piedirosso e l’Aglianico, con prevalenza percentualizzata del primo, mentre il secondo funge da supporto strutturale.

Anche in tutta la Costiera Amalfitana, esclusa Tramonti dove il Piedirosso e l’Aglianico vengono utilizzati con parsimonia laddove si preferisce scegliere il Tintore, lo Sciascinoso e a volte il localissimo carneade e poco alcolico Moscio, usa optare per il classico e scontato mix. Nel mio recente viaggio nella Divina Costiera, accompagnato sempre dal disponibilissimo Mario Mazzitelli, mi sono imbattuto in una bottiglia di rosato veramente eccellente: Vitamenia 2011 dell’azienda Le Vigne di Raito. Proprietà giovane e minimalista, con pochi ettari coltivati a vigneto sulla ripida collina della frazione di Vietri sul Mare, appartenenti alla “frizzante”, bella e attiva Patrizia Malanga e suo marito. Il luogo, per chi viene da Salerno, è all’inizio del tortuoso percorso mozzafiato che si apre sulla vastità del golfo omonimo e che si snoda lungo la stretta arteria che mena a località famose in tutto il mondo. Dall’alto della dimora di Patrizia si gode uno spettacolo meraviglioso. L’incanto del suggestivo panorama sottostante rapisce tutto l’essere: il cuore, la vista e la mente, perché qui la natura recita a soggetto con piglio sicuro, accarezzando il blu del cielo, che si confonde con il cobalto del mare e la macchia verde smeraldo della vigna. Patrizia, con un tipico cappello di paglia in testa per proteggersi dai caldi raggi solari, ci accoglie con squisita ospitalità e gentilezza.

vigneto le vigne di raito

Ci fa scarpinare freneticamente tra le rigogliose vigne e poi ci invita a pranzo sulla spettacolare terrazza. Ci fa prima assaggiare il rosso Ragis e poi a sorpresa ad un certo punto dice: “Adesso provate questo vino nuovo che proprio in questi giorni è stato messo in commercio: il Vitamenia rosato 2011. Sono poche bottiglie di un blend di Piedirosso all’80% e saldo di Aglianico, che dopo la consueta fermentazione in acciaio è stato affinato per sei mesi in tonneaux di rovere francese e due mesi di elevazione in bottiglia. E’ poco alcolico, fa appena 12 gradi C.
Dopo mi direte cosa ne pensate”. Detto fatto, dopo aver degustato il vino io e Mario ci scambiamo un’occhiata d’intesa e poi lui mi lascia il compito della valutazione.

panorama di vietri sul mare

Colore rosa cerasuolo vivo e brillante. Al naso si sprigionano profumi delicati e fragranti, con nuances floreali di petali di rosa e viola e sfumature fruttate di ciliegia e fragoline di bosco. La bocca coglie subito una marcata acidità che rinfresca il palato, insieme ad un succoso ed intenso gusto morbido e ben delineato e ad una buona persistenza.

raito

Il finale è godibilmente fruttato, sapido e con rilanciati richiami di agrumi e piccoli frutti di bosco. In sostanza, dico a Patrizia che si tratta di un ottimo vino, pensato certamente per stare insieme con gli amici. Io direi di abbinarlo a minestre, zuppa di pesce, insalata di polpo e gamberetti, carne bianca, formaggi morbidi, pizza e affettati. E allora vai così e prosit!

Questa scheda è di Enrico Malgi


Foto di Mario Mazzitelli

Sede a Vietri sul Mare – Via San Vito, 9 – Frazione Raito.Tel. e Fax: 089 233428 – Cell.: 328 8651452

[email protected]www.levignediraito.com Enologo: Gennaro Reale

Ettari vitati: 2,5

Bottiglie prodotte: 4.000

Vitigni: Aglianico e Piedirosso