Vitigno Italia 2009, i crus dell’Appennino Meridionale


di Michela Guadagno

Raffaele Beato, direttore dellOsservatorio dell'Appennino Meridionale

Spettacolare la vista del castello sul mare increspato dal vento e dal sole, la quinta edizione di Vitigno Italia ha superato le aspettative anche sull’aspetto meteorologico, Napoli riconquista così il suo primato iconografico, tra le barche a vela del Circolo Savoia e gli alberghi Vesuvio ed Excelsior sul lungomare.
Il patron Chicco De Pasquale interviene al seminario all’Hotel Excelsior su Le radici del vino: i crus dell’Appennino, a cura dell’Osservatorio dell’Appennino Meridionale, auspicando una diretta e strutturata collaborazione tra Vitigno Italia e l’Osservatorio nella prossima edizione del 2010.
Introduce il Aurelio Tommasetti, ordinario di Economia Aziendale dell’Università degli Studi di Salerno e Presidente dell’Osservatorio, illustrando i programmi di prospettiva dell’Osservatorio tra l’Università di Salerno e la Regione Campania. Gli fa eco il Raffaele Beato, project manager dell’Osservatorio Appennino Meridionale/Unisa Regione Campania, che presenta l’indagine condotta sui crus dell’Appennino, illustrando le singole tipologie selezionate, e che cosa si intende per impronta digitale del vino secondo le analisi del Centro Ricerche agroalimentari dell’Università di Salerno, spiegando nei dettagli i 17 crus esaminati nelle zone del Vesuvio, della Costa d’Amalfi e dell’Irpinia. Ha annunciato inoltre l’avvio di un nuovo monitoraggio per il 2009/2010 sul Sannio Beneventano e i territori vitati della provincia di Caserta.
Pino Savoia per l’Ais Campania conduce la degustazione tecnica dei cinque vini presentati

Asprinio d’Aversa 2008 delle Cantine Grotta del Sole indicando nella coltivazione ad alberata e nella versione ferma, un vino da entrèe che esprime nelle note citrine la giusta acidità per la spumantizzazione.
Ravello bianco Vigna Grotta Piana 2008 di Ettore Sammarco, con le caratteristiche peculiari della sottozona doc Costa d’Amalfi, di fiori di zàgara ed erbe mediterranee.
Greco di Tufo Loggia della Serra 2008 di Terredora Di Paolo, dalle note minerali sostenuta dall’acidità a conferma della longevità del vitigno.
Tintore Borgo di Gete 2008 di Gigino Reale, l’uva tintore dal colore inchiostro, intenso naso di frutta e humus e corrispondenza naso-bocca nel tannino fitto.
Giardini Arimei dei Fratelli Muratori da uve stramature, sensazioni di scorzette d’arancio candite, frutta mielata, fico del Cilento ricoperto di cioccolato, dulcis in fundo.