Wine Business: dal marketing all’abbinamento cibo-vino


Winebusiness

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Di Rosa De Angelis

Nell’era della globalizzazione, produrre un buon vino non basta. Per aiutare le aziende vitivinicole a crescere, servono capacità imprenditoriali, manageriali, figure professionali in grado di usare le leve del marketing per promuovere i brand campani, fuori dalla Regione, soprattutto guardando ai mercati esteri.

Alla fatica contadina e al lavoro in cantina vanno abbinate competenze e capacità di fare business. È per questo che è nato il Corso di Wine Business, ormai giunto alla sua quinta edizione, che si rivolge agli operatori attualmente impegnati nel comparto o potenzialmente interessati a lavorare nel mondo del vino ai fini della gestione dell’impresa vitivinicola e dei progetti wine-based, e cioè a tutto l’indotto legato al settore vitivinicolo, così come ai docenti interessati alle materie economico-aziendali afferenti al comparto.

La Campania felix riserva ancora grandi sorprese nell’agroalimentare in genere, e in molti casi il settore vitivinicolo è la punta di diamante di un’economia che beneficia anche dell’interesse crescente dei mercati esteri per il Made in Italy. A questa visione moderna del business legato al vino si ispira il Corso di Perfezionamento Universitario e Aggiornamento Culturale in “Wine Business”, in collaborazione tra il Dipartimento di Farmacia e il Dipartimento di Scienze Aziendali – Management & Innovation Systems, nella cornice del Campus dell’Università degli studi di Salerno. L’obiettivo è formare figure professionali esperte in economia, amministrazione, management, marketing e comunicazione delle iniziative imprenditoriali nel comparto vitivinicolo.

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“Il comparto vitivinicolo è una risorsa di punta del nostro territorio. – spiega Giuseppe Festa, direttore del Corso di Wine Business – Nel 2015 l’Istat ci dice che la produzione italiana ha superato i 48 milioni di ettolitri, quindi confermerebbe il nostro Paese come primo al mondo. Va bene incrementare la produzione, perché questo ci permette di attivare economie di scala e di esperienza, ma produrre solo non basta. Se da un punto di vista macroeconomico abbiamo dei volumi di produzione decisamente notevoli, però paghiamo il fatto che al nostro vino viene riconosciuto meno valore aggiunto; rispetto ad esempio al vino francese ci viene riconosciuto un prezzo inferiore”.

I numeri ci dicono che bisogna puntare sull’export, in crescita anche in Campania nel settore agroalimentare. “C’è una sorta di distonia tra il calo dei consumi domestici registrato negli anni e i volumi di produzione.- spiega il professore Festa – Sicuramente l’internazionalizzazione non è una sfida facile, andare all’estero però è l’unica strada. Molti piccoli produttori oggi decidono di mettersi insieme per ammortizzare costi e condividere servizi. Le regioni italiane che esportano di più all’estero, statisticamente, sono anche quelle che possiedono il maggior numero di consorzi di tutela”.

Inoltre secondo Festa: “Se vogliamo vendere il vino in Cina, in India, in Russia, in Brasile, in Germania, dovremmo conoscere meglio quella gastronomia per avere maggior successo su quei mercati”. Su questa strada la novità didattica della Quinta Edizione del Corso e cioè: l’analisi, a cura della Condotta Slow Food Salerno, delle principali caratteristiche delle più importanti e più diffuse cucine-gastronomie del mondo, allo scopo di agevolare l’abbinamento cibo-vino secondo le tecniche AIS e di conseguenza facilitare i percorsi d’internazionalizzazione delle vendite dei vini italiani.

Anche per la Quinta Edizione è confermato l’accesso a laureati (che conseguiranno il titolo di Corso di Perfezionamento Universitario) e diplomati (che conseguiranno il titolo di Corso di Aggiornamento Culturale), purché in possesso di adeguata esperienza nel mondo del vino. Il corso sarà svolto in collaborazione con numerosi e importanti partner, tra cui l’Osservatorio dell’Appennino Meridionale (Consorzio tra Regione Campania e Università degli Studi di Salerno), AIS – Associazione Italiana Sommelier – Campania, Associazione Nazionale Città del Vino, Provincia di Avellino, Consorzio Tutela Vini d’Irpinia, Sannio Consorzio Tutela Vini, Consorzio Vita Salernum Vites, Movimento Turismo del Vino Campania, AssoEnologi Campania, Vitigno Italia, Miriade & Partners e numerosi altri enti istituzionali del mondo del vino a livello nazionale e internazionale, tra cui l’EuroMed Research Business Institute con il Wine Business Research Interest Committee.

 

Il Corso comincerà il prossimo 13 maggio. La domanda di pre-iscrizione dovrà essere prodotta nel rispetto dei termini e dei criteri indicati nel bando e dovrà pervenire entro le ore 12 del prossimo 29 aprile. Info: [email protected]www.winebusiness.unisa.itwww.facebook.com/winebusiness.