Domanda: ma se il Dom Perignon arriva al supermercato perchè mai i produttori italiani lo ritengono ancora un pubblico di serie B? E perchè fa scandalo il panettone di Gennaro Esposito


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Champagne e panettoni artigianali al supermercato, precisamente al Sole 365, che da tempo ha aperto i suoi scaffali ai prodotti di fascia alta, tra cui il panettone di Gennaro Esposito che ha suscitato qualche (inutile) polemica.

Sempre nello stesso supermercato, becchiamo Dom Perignon 2010 venduto a 160 euro, qualche Ruinart e vini di produttori importanti come Ceretto e Franz Haas.

Il Covid sta definitivamente accelerando molti cambiamenti nella rete di vendita, e lo champagne è uno di questi.
Nonostante ciò, molti produttori italiani, paralizzati dalla chiusura del settore Horeca, continuano a considerare disdicevole la presenza dei propri vini di fascia alta nei supermercati.
A nostro giudizio si tratta di un pregiudizio di tipo medioevale. O pensiamo che Dom Perignon perde prestigio perchè approda al supermercato?

Il nostro punto di vista è che sarebbe bene che la Gdo si aprisse anche alla fascia alta e che la mente dei produttori si modernizzasse perchè è del tutto evidente che ciò che ha funzionato sinora ha mostrato oggi seri punti di criticità.
Questo vuol dire la fine dei negozi specializzati? Niente affatto. La differenza è che non dovranno più fingere di esserlo, ma diventarlo veramente (parlo per generalizzazione ovviamente) e quindi fare qualcosa che la Gdo non potrà mai realizzare: ossia scouting di novità e di chicche di territorio, nazionali e internazionali.
La tendenza è questa, basta con questa storia della ‘doppia linea’ con gli stessi vini dentro :-)

 

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10 Commenti

  1. …”i negozi specializzati.. dovranno quindi fare qualcosa che la Gdo non potrà mai realizzare: ossia scouting di novità e di chicche di territorio, nazionali e internazionali”. Ma mi spiegate a che pro, se dopo qualche anno che l’enoteca ha scovato la chicca e che questa è diventata appetibile arriva fresco fresco il supermercato e la mette sui propri scaffali, applicando ovviamente la propria politica dei prezzi? Insisto, l’ho già scritto nel post del panettone di Esposito: ma perché questo cazzo di scouting non se lo fa la Grande distribuzione? Perché la GDO deve sfruttare impunemente e gratis gli investimenti, le competenze, la passione di quei poveri fessi dei negozi specializzati? E perché questo blog incita la GDO a farlo ancora di più? I produttori sono ovviamente tentati dal tenere i piedi in due staffe e spesso si inventano le scuse più assurde (no, non glielo abbiamo venduto noi, è una triangolazione, viene da San Marino, etc) ma io credo che se esistesse una coscienza di categoria essi dovrebbero essere messi con le spalle al muro: o di qua o di là!

  2. No, allora, già che chef si mettano a fare i panettoni, a parer mio è cosa discutibile, come pure che sui loro siti vendano ormai di tutto e prezzi esagerati, tipo pomodori o biscotti (o bomboloni surgelati industriali) normalissimi a 10 volte il loro valore di mercato. Qualcuno può dire “si, ma se c’è chi se lo compra”. Ok, ma resta il mio diritto di biasimarlo. Quanto ai vini di fascia alta nei supermercati, io non sono d’accordo per almeno 3 motivi 1) le enoteche poi che devono vendere? visto che i supermercati escono a prezzi sempre migliori e quali introiti possono fare da piccole nicchie come etichette che nessuno conosce e nessuno compra. E ildanno che si fa ai ristoranti, dove il cliente trova lo stesos vino del super al prezzo triplicato? 2 ) Il supermercato è per definizione un luogo per famiglie e certi prezzi fuori mercato, sono uno schiaffo alle difficoltà di tanti. 3) Dom Perignom produce 5milioni di bottiglie, Montevetrano 30mila, perchè entrambi nella GDO? Alcuni prodotti di pregio, necessitano di essere raccontati, presentati, la magia del loro acquisto è anche questo. Possiamo pensare di trovare una cravatta di marinella al supermercato? No. Perchè dobbiamo pensare di trovare un vino fatto con la stessa cura? Sul fatto che poi gli Chef siano ormai macchinette da soldi francamente io ne ho le tasche piene. Niko Romito vende una bomba surgelata a 3.5 euro, con grassi di bamboo….. Ripeto, ci deve ssere in tutte le cose una etica, e il metro di misura non può essere solo il denaro. Marinella ha avuto proposte milionarie da tutto il mondo, ha rifiutato e la sua magia è anche questa. Io un vino da oltre 50 euro al super non lo compro, anche perchè subentrano problemi di conservazione, dalla temperatura, al fatto che ha subito mille scuotimenti. In ultimo, ma pensate davvero che la gente che frequenta i super comprino questi fuoriclasse? Alcuni super da noi, avevano il sommelier in corsia, figura eliminata presto, per manifesta inutilità. Altri prodotti costosi, fanno bella mostra di sè sullo scaffale a prendere polvere.Insomma, tranne qualcosa, il resto neanche commercialmente è una manovra valida.

  3. Conad Spazio al Gusto a Napoli già li vende.nel reparto vini sono anni che lavorano sommelier Ais

  4. Ma dalla foto del Barolo Ceretto (per la precisione dall’etichetta del codice a barre) avete visto da dove vengono quelle bottiglie? Ecco quello che volevo dire quando dicevo che non esiste una coscienza di categoria!

  5. Sono anni che la gdo ha a scaffale prodotti di marchi famosi (spesso privi dei ricarichi che applicano i negozi specializzati) alcuni produttori appena lo scoprono negano il prodotto impedendone la distribuzione (lo so per certo almeno per coop centroitalia). Chissá forse hanno paura che le classi meno agiate possano contaminare l’allure… estremizzo: il manovale possa stappare un sassicaia o la segretaria fare aglio olio e peperoncino con gli spaghettoro…

  6. Se tutti i così detti vini di alta gamma sono così famosi è grazie anche al lavoro di divulgazione da parte di enoteche specializzate e altri professionisti non da 2 giorni ma bensì 30/50anni. La fatica nella ricerca e i costi sostenuti da quelle persone che a volte vengono considerate “palancai” non avrebbero prezzo, per fortuna che hanno tutti in comune un solo fattore: la passione! Oggi si trovano nei supermercati i prodotti affermati, i prodotti che da anni hanno cavalcato la cresta della qualità e notorietà, la gdo non fa altro che ricerca di mercato e analizza i prodotti a marchio più richiesti, dopodiché inizia la guerra dell’euro fatta da persone che di tasca loro non ci mettono nemmeno 1 centesimo, anzi, probabilmente talmente tirchi e assetati di regali che farebbero qualsiasi cosa per una bottiglia omaggiata. Oltre a questo c’è chi ha il coraggio di chiamare Sommelier gli addetti al riempimento degli scaffali solamente perché hanno fatto un corso a pagamento e portano una spilletta al petto. Ma di cosa stiamo parlando! L’enoteca non potrà mai competete con la gdo nel prezzo, soltanto nel rapporto personale può essere più competitiva. Articoli come questi servono soltanto a sollevare polvere e dare fastidio inutile a chiunque del settore, la tastiera potrebbe essere usata per motivi più utili.

  7. Dom Perignon ha una produzione a 6 zeri , pertanto solo coi canali tradizionali faticherebbe, . e comunque Ceretto ed Haas hanno trovato la giusta collocazione.

  8. Mi trova perfettamente d’accordo… Viaggio spesso in Francia, dove non è affatto raro trovare bottiglie di Petrus o Chateau D’Yquem nei supermercati… Ed è assolutamente normale.

  9. A me capita invece di trovare bottiglie in enoteca con prezzi uguali o inferiori alla GDO, oppure trovare bottiglie al supermarket di annate vecchie e impolverate sintomo che il prodotto non ha mercato oppure bottiglie di annate più’ recenti davanti e dietro quelle piu’ vecchie sintomo che gli addetti del rifornimento non capiscono molto di vino…Quindi va bene la concorrenza ma il cliente deve fare attenzione altrimenti affidarsi alle enoteche che possono consigliare al meglio.

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