Guida Slow Food 2010: le migliori birre artigianali italiane


L’eccellenza della produzione artigianale italiana dalla prima all’ultima bottiglia

Cresce il numero di birrifici visitati, 275: 44% in più della scorsa edizione

Trecento microbirrifici visitati, 179 produttori selezionati, oltre mille birre elencate, 629 assaggiate e valutate, 55 riconoscimenti attribuiti: La Guida alle Birre d’Italia 2011 mantiene le promesse e si conferma l’unica approfondita raccolta della migliore produzione birraia italiana.

«Questa edizione – afferma Marco Bolasco, direttore editoriale di Slow Food Editore – ha comportato un lavoro monumentale. Abbiamo cercato di mettere ordine nella gioiosa confusione che ancora regna in questo settore, riscritta da capo a piedi dopo due anni dall’ultima edizione», per delineare un panorama birraio nostrano completamente nuovo in un contesto mondiale in continua evoluzione. E se il fenomeno dell’artigianato birraio si può considerare di portata planetaria, quello che è accaduto in Italia non è accaduto da nessun’altra parte: la crescita del settore nel nostro Paese rappresenta un unicum gastronomico che in tanti ci invidiano.

Cresce il numero dei birrifici scoperti e visitati: per l’edizione precedente ne erano stati presi in considerazione 191, questa ne conta 275, il 44% in più. Oltre i numeri, la Guida alle Birre d’Italia 2011 si contraddistingue per le scelte redazionali: se la degustazione rimane un momento necessario e fondamentale per la redazione, è la visita al birrificio che ha fatto la differenza, così come spiega Luca Giaccone, curatore della Guida: «Quest’anno abbiamo visitato tutti i birrifici selezionati, conviti che conoscere da vicino i produttori sia fondamentale per costruire una guida che li rappresenti, forte del dialogo tra chi racconta e chi produce. La conoscenza diretta dei birrifici e dei produttori è un valore aggiunto fondamentale nella redazione a cui non abbiamo voluto rinunciare. Pensiamo di aver bisogno del loro aiuto per crescere su alcuni temi, ma anche di poter essere per loro uno stimolo, un punto di vista altro che aiuta a migliorare». Un approccio di redazione unico, possibile solo grazie alla rete associativa Slow Food.

Alla realizzazione hanno partecipato più di quaranta collaboratori che al termine delle degustazioni hanno attribuito le cinque stelle, simbolo sinonimo di eccellenza, a 55 birre: «Sicuramente possiamo affermare che il quadro generale è più che positivo, il mondo della birra artigianale è in grande espansione: cresce il numero di aziende che consolidano dimensione e importanza e i prodotti guadagnano in stabilità» conferma Giaccone.

In Campania la birra Noscia del birrificio Maltovivo a Ponte (Bn) si aggiudica il massimo riconoscimento.

Un’altra novità dell’edizione 2011 è la chiocciolina simbolo di Slow Food posta a fianco di alcuni birrifici, per contraddistinguere quelle aziende più vicine ai temi dell’associazione, attente alle tematiche ambientali, e che hanno dimostrato di avere a cuore, per quanto possibile nel mondo della birra, alla territorialità. Inoltre quest’anno la Guida è arricchita da due preziosi testi introduttivi che, oltre a chiarire i principi di redazione, delineano un quadro approfondito dei metodi di produzione e i diversi stili birrai. Un percorso alla scoperta della birra di qualità pensato per accompagnare e crescere i consumatori più consapevoli.

Curatore Luca Giaccone
Titolo Guida alle birre d’Italia 2011
Prezzo 15,00 €

Slow Food Press Office Via della Mendicità Istruita 14, 12042 Bra (Cn) + 39 0172 419615/ 45/ 53 

[email protected]

Le 5 stelle d’Italia

Piemonte
Chocarrubica – Grado Plato, Chieri (To)
Draco – Montegioco, Montegioco (Al)
Elixir – Baladin, Piozzo (Cn)
Erika – Baladin, Piozzo (Cn)
Filo Forte Oro – Birra Pasturana, Pasturana (Al)
Frakè – San Paolo, Torino
Ipè – San Paolo, Torino
Isaac – Baladin, Piozzo (Cn)
Mama Kriek – Baladin, Piozzo (Cn)
Martina – Pausa Café, Saluzzo (Cn)
Mummia – Montegioco, Montegioco (Al)
Nora – Baladin, Piozzo (Cn)
Panada – Troll, Vernante (Cn)
Quarta Runa – Montegioco, Montegioco (Al)
Sticher – Grado Plato, Chieri (To)
Strada San Felice – Grado Plato, Chieri (To)
Tibir – Montegioco, Montegioco (Al)
Tosta – Pausa Café, Saluzzo (Cn)
Tosta Cuvée Acida – Pausa Café, Saluzzo (Cn)
Xyauyù – Baladin, Piozzo (Cn)


Lombardia
Amber Shock – Birrificio Italiano, Lurago Marinone (Co)
ArtigianAle – Bi-Du, Olgiate Comasco (Co)
Ghisa – Lambrate, Milano
Nubia – L’Orso Verde, Busto Arsizio (Va)
Porpora – Lambrate, Milano
Rodersch – Bi-Du, Olgiate Comasco (Co)
Scires – Birrificio Italiano, Lurago Marinone (Co)
Tipopils – Birrificio Italiano, Lurago Marinone (Co)
Wabi – L’Orso Verde, Busto Arsizio (Va)

Veneto
Admiral – 32 Via dei Birrai, Pederobba (Tv)

Liguria
Extra Brune – Maltus Faber, Genova
Triple – Maltus Faber, Genova

Emilia Romagna
BIA Golden Ale – Birrificio del Ducato, Busseto (Pr)
Divinatale – Torrechiara, Langhirano (Pr)
Panil Enhanced Final – Torrechiara, Langhirano (Pr)
Re Hop – Toccalmatto, Fidenza (Pr)
Skizoid – Toccalmatto, Fidenza (Pr)
Via Emilia – Birrificio del Ducato, Busseto (Pr)
Winterlude – Birrificio del Ducato, Busseto (Pr)

Toscana
Contessa – Amiata, Arcidosso (Gr)
La 9 – L’Olmaia, Montepulciano (Si)

Lazio
Duchessa – Birra del Borgo, Borgorose (Ri)
Enkyr – Birra del Borgo, Borgorose (Ri)
Genziana – Birra del Borgo, Borgorose (Ri)
Re Ale – Birra del Borgo, Borgorose (Ri)
Re Ale Extra – Birra del Borgo, Borgorose (Ri)
Reporter – Birra del Borgo, Borgorose (Ri)

Abruzzo
Bianca Piperita – Opperbacco, Notaresco (Te)
Blanche du Valerie – Almond ’22, Spoltore (Pe)
10 e Lode – Opperbacco, Notaresco (Te)
Maxima – Almond ’22, Spoltore (Pe)

Campania
Noscia – Maltovivo, Ponte (Bn)

Sardegna
BB 10 – Barley, Maracalagonis (Ca)
BB Evò – Barley, Maracalagonis (Ca)
Toccadibò – Barley, Maracalagonis (Ca)

38 Commenti

  1. domando…….sul sito di maltovivo dice che si produce a Capriglia Irpina……leggo invece Ponte,ma dunque, dove luppolo sta?e gli altri birrifici campani? misteri brassicoli………

      1. Forse l’errore sta nella premiazione visto che di CAMPANO nelle birre di Maltovivo non c’è più nulla.
        Una etichetta creata a Capriglia, legalmente uscita dalla sede di Ponte ma brassata in piemonte. Chi offre di più?

  2. felice di ritrovare fra le cinque stelle le mie preferite baladin, la toscana olmaia e la laziale birra del borgo .
    effettivamente una sola campana mi pare poca cosa. non ne ricordo il nome ma l’anno scorso ne bevvi una che mi piacque molto . forse contu’ mi puo’ aiutare..

        1. Urge integrazione/ripasso sul comparto brassicolo campano tra solide conferme e gradite new entry…alla sua prossima venuta allora…

        2. allora visto che Francesco ha lanciato il sasso ora arrivo io a valanga.Maltovivo non produce più ma produce e commercializza per lui Baladin.L’impianto da capriglia fu spostato a ponte ma ora anche qui a detta di molti non si fa più niente.In campania abbiamo uno dei più piccoli e premiati microbirrifici italiani ossia Il Chiostro di Nocera Inferiore a cui il Gambero rosso ha dedicato un servizio esclusivo,cosa mai fatta prima per nessuna altra azienda birraia che è uno dei pochissimi in Italia ad avere un impianto a fuoco diretto.Dei birrifici premiati alcuni di artigianale hanno solo il nome mentre suona strano che molti dei superpremiati appartengano alla stessa distribuzione ossia Baladin che tra l’altro nella sua”Selezione” vende anche pasta,olio e pomodori anche se vorrei capire che c’azzeccano con la birra.Il Birrifico il borgo, sei birre su 12 al top?e in campania nemmeno una a parte quella che chi è del settore sa che di campano ha solo la sede legale?Cosa mi verrebbe voglia di fare? farei alla De FILIPPO:DUCA ALFONSO MARIA DI SANTA AGATA dei FORNARI………………

          1. Caro Marco (mi permetto di darti del tu anche se non ci conosciamo … ancora) non mi sarei potuto esprimere meglio in merito alla questione Maltovivo. Per quanto riguarda Il Chiostro non c’è molto da aggiungere, le Birre del “Grande” Simone parlano da sole.
            Almeno sottolineiamo che nel mentre il famoso Teo lo scorso aprile presentava la sua linea Cantine Baladin (che non si protranno bere prima del 2011) l’infaticabile Della Porta ha già elaborato, brassato e imbottigliato la Ligneum!!! E fermiamici qui.

          2. caro Francesco forse ci siamo conosciuti…….all’otttavo nano,c’era Kuaska e tu ne hai scritto pure su questo sito,se non erro si presentava la memento mori…..comunque non mancherà occasione…..magari proprio da Simone :-D

  3. Manca la Puglia, non che ci debba essere per forza, però un paio di birrette serie ci sono…..la leggerò con cura e mi farò un’idea.
    .
    Ciao
    .

    1. Oltre al confermato e valido Birrificio Svevo si è affacciato anche il birrificio Gruit di Brindisi…l’ha provato?
      Altri da consigliare?
      Saluti

  4. A me piace molto anche il birrificio B94 di Lecce (che usa l’impianto del buon birrificio Birranova di Triggianello, a pochissimi chilometri da Monopoli).
    .
    No, Gruit non l’ho mai sentito. Grazie per la segnalazione.
    .
    Ciao

  5. Del Chiostro di Nocera non ne parla nessuno?nessuno lo conosce?eppure sia la fama delle birre sia il bravo maestro birraio non passano certo inosservati……… Fat-Power Simò!!!!! :-D

    1. Monica perdonami,ma non ho capito a quale coincidenza ti riferissi,poi volevo chiederti in modo un pò impertinente del perchè non metti la tua foto nell’avatar…….tu che puoi. :-))))))))

      1. Marco semplicemente perchè me ne sono dimenticata e credo si possa vivere anche senza vedere la mia faccia ovunque. Ma lo farò. Circa la coincidenza mi riferivo al fatto che ero intenta a scrivere una cosa sulla birra. Pigna è come il grande fratello, sa tutto e vede tutto … ma della carta stampata.

        1. Monica si può sicuramente vivere senza vedere il tuo bel viso dovunque, ma è un vivere un pochino meno piacevole :-)

        1. farmi male?non credo ti riferissi alla mia richiesta a Monica di far vedere il suo bellissimo viso.e allora a cosa?

        1. se la tua va a segno prevedo una epidemia di critici professionIsti ma anche no : B.—B2—- C—– R—— P—–S—– per non parlare di quelli che si occupano di vini : Z—- su tutti :-)))

  6. come al solito le lobby continuano a penalizzare la Campania come nel vino cosi nelle birre :

    il Chiostro di Nocera inferiore mastro birraio simone della porta le sue birre ormai da anni sulla cresta dell’onda e puntualmente ignorate dai guru della stampa italiana

    Birrificio Karma di Alvignano mastro birraio Mario Cipriano anche qui la stampa ignora , ma vi posso assicurare che vale la pena assaggiare la sua lemon ale e lòa cubulteria

    Birrificio Sorrento di Sorrento mastro birraio Francesco Galano fra un pò ne sentirete parlare alla grande .
    Ma Bolasco queste cose le ignora per lui conta solo Teo Musso ed i suoi derivati .

    1. Caro Gin-tonic
      io rovescerei il ragionamento: perché la Campania, e il Sud, non impara a fare lobby territoriale (che non significa essere necessariamente in affari)? Perché lo sport preferito dei produttori, dei giornalisti, dei sommelier, degli albergatori e in parte anche dei ristoratori è quello anzitutto di parlare male del proprio vicino?
      La mia esperienza di questi anni mi dice proprio questo: come qualcuno o qualcosa emerge viene attaccato. Se si forma un gruppo le persone vengono o minacciate o blandite per staccarle.
      Non esiste un consorzio degno di questo nome capace di organizzare una visita di un giornalista, le Strade del Vino sono sulla carta, le aziende sono abituate a fare promozione solo con i soldi pubblici.
      E allora, di che parliamo?
      Vogliamoricordare, tanto per gradire, Striscia la Notizia che ha visto i campani protagonisti contro i loro colleghi? O dei post “telefonati” su un sito gastronomico contro i propri “nemici”?
      Se gli altri sanno combattere e noi sappiamo solo parlare, se gli altri sono intelligenti mentre noi ci crediamo furbi, inutile lamentarsi.

      1. assolutamente d’accordo con te Luciano sulla incapacità di fare fronte comune dei produttori campani e sulla tua analisi lucida dello stato attuale del settore in campania,qui però si parla anche dell’obiettività di certe guide e del fatto che nello specifico la classifica rispecchia fedelmente la selezione di Baladin ossia le birre a lui vicine vanno avanti.Il caso poi di Maltovivo è vergognoso,figura come birra campana ma viene prodotta in Piemonte.A tutto ciò ,al fatto che i poteri forti,le lobby arrivano ad influenzare anche un giudizio che dovrebbe essere super partes dedicavo la frase DUCA ALFONSO MARIA DI SANTA AGATA DEI FORNARI……….il seguito chi vuole può aggiungerlo…….

      2. esposizione esemplare, Luciano, da far mandare a memoria a tanti produttori ma sopratutto a tanti enti di promozione…

    2. bene, finalmente vedo associato il nome della Karma a St. John e Il Chiostro: credo lo meriti…

  7. caro luciano il mio era un sassolino buttato in un oceano , e solo un grande personaggio come te che ha una visibilità incredibile nel web puo cambiare certe regole scritte ormai nei secoli …..

    1. Beh, ti ringrazio, ma non credo di avere questa forza epocale: ho solo contribuito un po’ di più a far conoscere i vini. Ma certe cose npon dipendono dai singoli

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