I nuovi vini cilentani di Albamarina

Pubblicato in: Salerno
Mario Notaroberto con le bottiglie di vino delle nuove annate

di Enrico Malgi

Il personaggio è sempre affascinante e carismatico. I capelli e la barba colore argento sono diventati nel frattempo più corti. I viaggi di andata e ritorno Lussemburgo-Cilento a bordo del superaccessoriato Suv si sono ancora più intensificati. Da una parte il business e la famiglia e dall’altra il richiamo del cuore della terra natìa, con cui ha mantenuto inalterato uno stretto legame. E poi qui c’è la sua ultima creatura, che ha personalmente plasmato e che ha fatto crescere come un bambino con tanto amore: la Società Agricola Albamarina, che gli sta dando davvero tante soddisfazioni. Mario Notaroberto si emoziona quando parla dei figli e della moglie che stanno lontano, ma la stessa cosa gli capita anche per la sua vigna ed i vini che produce.

L’azienda è collocata in media collina tra i profumi ed il verde mediterraneo di Centola e lambita dal placido fiume Lambro, laddove sorge il sole (alba), ed il blu acceso dell’incontaminato mare di Palinuro (la marina). Le spalle sono poi protette dall’imponente mole del monte Gelbison. Nei venticinque ettari di proprietà Mario ne ha destinati dieci alla viticoltura ed i restanti agli uliveti ed all’ortofrutteto. All’interno della proprietà insiste anche un suggestivo agriturismo composto da otto appartamenti, per chi vuole trascorre una splendida vacanza nel Cilento a diretto contatto con la rigogliosa ed incontaminata natura.

La produzione è di 25.000 bottiglie prodotte annualmente in cinque etichette: due vini di aglianico, due bianchi di fiano ed un rosato da aglianico. In mancanza del rosato, che deve essere ancora imbottigliato, ho degustato le altre quattro bottiglie, di cui due di nuove annate.

Primula Fiano Paestum Igp 2017. Fiano in purezza. Acciaio e vetro per la maturazione del vino. Il tasso alcolico raggiunge i quindici gradi. Prezzo finale della bottiglia tra 10 e 12,00 euro.

Colore già delineato sul giallo paglierino quasi carico, con riflessi verdolini ai lati. Bouquet esemplare per olfattivazioni rimarchevoli e compiutamente eterogenee, odorose di mela verde, di pesca bianca, di mandarino, di fico, di ginestra, di biancospino, di glicine, di timo e di salvia. Sorso caldo per l’alta alcolicità, ma subito mitigato da una bella freschezza. E poi è suadente, elegante, morbido, sapido ed agrumato. Palato ampio e disponibile per una ricettività aggraziata, tonica, scattante e succosa. Ottimo finale seducente ed appagante. Da spendere sulla classica cucina marinara del Cilento.

Valmezzana Cilento Fiano Dop 2017. Bottiglia renana come quella precedente, quasi un inedito per il Cilento. Tre mesi in acciaio e sei mesi in vetro. Il tenore alcolico è sempre di quindici gradi, perché l’annata è stata oltremodo siccitosa ed il sole ha picchiato duro. Prezzo in enoteca intorno ai 15,00 euro.

Colore giallo brillante. Profumi inebrianti che rimarcano essenze fruttate di agrumi, di pera, di fico, di ananas, di nocciola e di albicocca. Sbuffi vegetali di muschio, di felce e di menta. Fragranze floreali di ginestra e di gelsomino. L’ingresso del sorso in bocca è vibrante per acidità ed alcolicità. Confortante la scorrevole beva, segnata da una trama densa, fibrosa, reattiva e dinamica. Fraseggio elegante e morbido, ma anche complesso. Da spendere su risotto alla pescatora, mozzarella di bufala e carne bianca.

Futos Aglianico Paestum Igp 2015. Lavorato soltanto in acciaio e vetro per un anno. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale della bottiglia di 12,00 euro.

Nel bicchiere scruto un colore rosso rubino splendente, con effetti purpurei. Profilo olfattivo calibrato e seducente, con profumi di buona stoffa, in cui prevalgono toni evoluti di drupe rosse come la ciliegia, la fragola e la prugna, intrecciati poi ad una florealità scura ed ammaliante. In bocca il vino ha una trama tannica non troppo imponente e da un’alcolicità mediamente apprezzabile. Timbro terroso e vagamente selvatico. Espansione palatale bene articolata su modulazioni saline, materiche e ritmate. Rotondità finale che allunga la beva. Da preferire sui piatti della terragna cucina cilentana.

Agriddi Aglianico Campania Igt 2013. Maturazione in acciaio, in botte grande per due anni ed elevazione in bottiglia per un anno. Alcolicità di quattordici gradi. Prezzo finale sotto i 20,00 euro.

Pregevole il colore rosso granato. Note di visciole, di prugne, di mirtilli, di ribes e di mora. In appresso si fanno avanti anche deliziosi segnali speziati di pepe, di noce moscata e di zenzero, a cui si accodano sbuffi balsamici, mentolati e tabaccosi. In bocca il sorso è relativamente caldo ed austero e connotato da tannini già in parte ammorbiditi. Progressione palatale carnosa, strutturata, esuberante e grintosa, a cui fa da contraltare una sensazione di freschezza e di rotondità. Allungo finale persistente ed appagante. Serbevolezza ancora tutta da esplorare. Carne ai ferri e formaggi stagionati.

Sede a Castinatelli di Futani (Sa) – Via Piedi alle Vigne, 4
Tel. 0974 274181 – Mobile 334 6543672
Enologo: Carmine Valentino
Ettari di proprietà: 25, di cui 10 vitati
Bottiglie prodotte: 25.000
Vitigni: aglianico, aglianicone e fiano


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