Alessandro Carrozzo. L’anima più autentica dei vini salentini.

Pubblicato in: Giro di vite


di Marina Alaimo

Nella piccola frazione di Magliano nel comune di Carmiano (LE) Luigina Sozzo nel 1978 ha portato in dote al promesso sposo Pino Carrozzo la vigna di famiglia composta da alberelli di negroamaro. I due hanno fondato la propria unione su un progetto di vita strettamente legato alla amatissima terra salentina. Hanno così unito il piccolo patrimonio di entrambi, fatto di 11 ettari di vigneto e delle proprie braccia per lavorarlo. La famiglia Carrozzo produce vino già da quattro generazioni, fedeli ad una cultura contadina che vede la terra come un bene prezioso e fonte primaria di sostentamento. Ha quindi sviluppato e mantenuto nel tempo un rispetto per i propri alberelli quasi mistico.

Nell’abbracciare questo stile di lavoro non c’è alcun progetto elaborato o ideali profondi da perseguire. Semplicemente si continua ad allevare la vite seguendo in maniera molto spontanea un disciplinare di famiglia. Si interviene il meno possibile sul vigneto, addirittura non viene innaffiato nonostante il caldo importante nella stagione estiva. Eppure l’uva tra i tralci è florida e rigogliosa, mentre il manto erboso al di sotto è totalmente secco. Il terreno è argilloso calcareo, misto a pietra e sa trattenere l’umidità necessaria alle vecchie piante per sopravvivere. Il vino della famiglia Carrozzo fino al 2001, anno di nascita dell’azienda, veniva venduto sfuso. Pino ha imparato nel tempo dal padre e dal nonno sia a curare l’aspetto agricolo che a piazzare il vino nelle varie putee (osterie) del Salento dove tradizionalmente accompagna  i piatti di stracotto di cavallo, le polpette di cavallo o di maiale insieme agli immancabili salumi e formaggi. Una formula che funzionava benissimo e che non ha mi conosciuto crisi. E tantomeno oggi considerando che questa piccola azienda a conduzione familiare, senza avvalersi di una rete vendita o della consulenza di un enologo, riesce a vendere circa 60.000 bottiglie in un anno.

I prezzi contenuti, il sapore autentico e fortemente identitario dei propri vini, la fiducia raccolta con costanza nel tempo, costituiscono le carte vincenti di un progetto tanto funzionale quanto banale. Carmiano rientra nella doc Copertino ed appartiene storicamente a quella zona del Salento maggiormente vocata per la produzione di vini.

 

Siamo nella parte più larga del tacco d’Italia, dove la presenza della pietra della Murgia diminuisce in maniera importante, dando quindi spazio al terreno sul quale poter allevare la vite. I vini della famiglia Carrozzo sorprendono per la grande finezza espressa sia al naso che al palato pur mantenendo un carattere decisamente semplice. Il rosato Bonsignore  igt Salento 2011 veste il tipico colore cerasuolo intenso dei rosati salentini.

Esprime  sentori di buccia di arancia e melagrana appena accentati da un tocco di rosa. E’ snello e fresco al palato. Il prezzo in cantina comprensivo di iva è di appena 3 €. Il Bonsignore igt Salento rosso 2009 viene lavorato unicamente in acciaio riuscendo a preservare una vivace fragranza dei profumi fruttati e una estrema pulizia di bocca. Naso intenso e ciliegioso, intrigante nella sottile speziatura di pepe rosa. In bocca è sottile, ha tannini discreti mentre l’acidità è vivace. Il prezzo di cantina iva compresa è di 3 €. 

Krasì 2008 è un piacevolissimo primitivo il cui nome in greco antico vuol dire vino. Pino ha scelto questo nome in quanto sin da bambino si reca nella Grecia Salentina per vendere vino. Questa terra dove tutt’oggi si parla il greco arcaico si estende tra i comuni di Sternataia, Soleto, Zollino, Martano, Calimera, Martignano, Corigliano, d’Otranto e Melpignano e l’unica parola che il nostro vignaiolo riesce a comprendere è appunto krasì. E’ un vino che esprime il fascino di una donzella di campagna semplice e dai modi gentili. Anche questo rosso non vede l’utilizzo del legno, delinea un naso integro fatto di ciliegia croccante, violetta e sottili note speziate di chiodi di garofano.  Il sorso ha media struttura, con tannini eleganti e vibrante freschezza. Il costo è di 8 €.

 

Visto il carattere leggiadro che contraddistingue i prodotti di questa cantina, si è pensato anche ad un vino che abbia un po’ più di corpo ed è il Carminio 2009 da uve negroamaro in purezza, affinato in maniera molto discreta in barrique. Ha una buona intensità di profumi improntati tra l’amarena e le visciole che si alternano armoniosamente ai toni di violetta e pepe. Il sorso è succoso con bella lunghezza in corsa sullo slancio della freschezza. Il suo prezzo è di 6 €. A sorpresa spunta una bottiglia di Carminio 2002 accendendo vivacemente la nostra curiosità. E’ questa un’annata notoriamente difficile per il caldo eccessivo. Ma, in alcuni casi, nei tempi lunghi può spiazzare con evoluzioni intriganti.  L’armonia di profumi esprime grande profondità ed ampiezza. Fichi neri e liquirizia in apertura, poi marasca, timo e cioccolato. L’attuale moda ricorrente tra i degustatori condanna la descrizione dei vari sentori olfattivi. Ma quando è così ricca e piacevole perché ometterli? E allora continuo con rabarbaro e mallo di noce. In bocca il vino mantiene una freschezza importante con tannini di gran razza e sa coinvolgere lungamente le papille gustative.

L’azienda ha sede in via Marconi 35, fraz. Magliano Carmiano (LE). Tel. 0832 601552.

www.cantinacarrozzo.com  elenacarrozzo@libero.it

 


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