Anteprima Sagrantino di Montefalco

Pubblicato in: Verticali e orizzontali

di Antonio Di Spirito

La vitivinicoltura italiana moderna è stata “rifondata” negli anni ’90 del secolo scorso; quella precedente era tutt’altra cosa.

In Italia, invero, il vino si è sempre fatto seguendo un’antica tradizione, talvolta secolare e, in alcune regioni, plurimillenaria, e si è sempre consumato.

Il sagrantino, vitigno umbro tipico della zona di Montefalco, viene coltivato da secoli, ma non è mai assurto a posti primo piano nel panorama enoico italiano, in quanto alle sue caratteristiche: un notevole corpo ed un tannino esorbitante e non facilmente domabile. Per queste ragioni veniva utilizzato in piccole percentuali in uvaggio con il sangiovese per formare il Montefalco Rosso ed in una versione “passita”; l’appassimento aumenta la concentrazione degli zuccheri, parte dei quali rimane irrisolta dopo la fermentazione e serve a contrastare la forte astringenza dell’esuberante corredo tannico di questo vitigno.

Negli anni ’90 del secolo scorso, quando in Italia si affermò la moda della riscoperta di antichi vitigni autoctoni da vinificare in purezza, la Arnaldo Caprai crede in questo vitigno e, dopo molteplici studi e collaborazioni con varie Università Italiane, comincia a produrlo in purezza e nella versione secca.

Fino ad allora le difficoltà opposte da questo vitigno erano state insormontabili per le conoscenze acquisite, per cui se ne faceva solo una versione passita.

Molti produttori della zona intraprendono la medesima strada ed il vino si afferma sul mercato mondiale.

Pur essendo un vino materico e molto corposo e pur avendo tannini in quantità industriali, Marco Caprai, a capo di quell’azienda, è sempre stato il capostipite dei produttori montefalchesi per la continuazione di studi e sperimentazioni, sia nella coltivazione in vigna, che nelle pratiche di cantina, per migliorarne la bevibilità.

Non più di 5 anni fa abbiamo notato tutti un “alleggerimento” del corpo del vino e la presenza di tannini meno aggressivi.

Il grosso problema del sagrantino è lo sfasamento temporale tra le due maturazioni: il raggiungimento del sufficiente quantitativo zuccherino per un grado alcolico anche medio alto, avviene con molto anticipo rispetto alla maturazione fenolica; aspettare, quindi, la giusta maturazione dei tannini, significa favorire un notevole aumento della concentrazione degli zuccheri e della conseguenziale nota marmellatosa.

Un ulteriore problema nella parte zuccherina del sagrantino è la presenza importante del saccarosio, che è un disaccaride; in questi composti, formati dall’unione di glucosio e fruttosio, il legame non viene scisso dai normali lieviti, nel qual caso non verrebbero trasformati in alcool. Esistono dei lieviti che riescono prima a scindere quel legame ed a trasformare poi i due zuccheri in alcool.

Quindi si pone una scelta: un importante residuo zuccherino, oppure un aumento del tasso alcolico, in un vino meno marmellatoso. Molti vini, infatti, superano un tasso alcolico del 16%, ma in un vino dotato un corpo così poderoso e con residuo fisso impressionante tutto quell’alcool riesce giusto ad “ammorbidire” il sorso e renderlo più scorrevole.

Qualche anno fa abbiamo avvertito un notevole “alleggerimento” del corpo del sagrantino; molti viticoltori hanno cercato di ritardare la formazione degli zuccheri durante la parte finale della maturazione delle uve, proprio per ricercare una fasatura con la maturazione dei tannini. Inoltre, in alcune cantine sono state adottate fermentazioni più lente, mantenendo temperature di lavoro molto basse, per cercare di “addomesticare” e rendere più morbidi i tannini.

 

In questa edizione di “Anteprima Sagrantino” è stata presentata in anteprima l’annata 2017 del Sagrantino, ma anche le annate in commercio del “Montefalco Sagrantino”, del “Montefalco Rosso” e del “Montefalco Rosso Riserva”. Come già l’anno scorso, sono state presentate in anteprima anche le due denominazioni di vini bianchi: “Spoleto Trebbiano Spoletino” e “Montefalco Grechetto”.

In questa occasione mi occupo dei Sagrantino.

 

Anteprima Sagrantino 2017: Giudizi sulla 2017

Dopo una gelata tardiva nel mese di aprile, la primavera ha avuto un decorso regolare. Il periodo estivo è stato invece asciutto e torrido, con alcune piogge che sono riapparse nel periodo pre-vendemmiale, dando la possibilità ai vigneti di proseguire la maturazione abbastanza gradualmente, anche se in anticipo rispetto al passato. In definitiva, si è registrato un calo sensibile della quantità (- 40% sulla 2016). Senza dubbio una delle annate più calde e siccitose degli ultimi anni, che ha impegnato duramente i produttori, soprattutto nella gestione della vigna.

Ecco i miei migliori assaggi presentati in ordine alfabetico.

Adanti – Arquata

More e note balsamiche al naso; tannino intenso e levigato, buoni sapori fruttati; sorso fresco, dinamico e speziato.

 

Antonelli

Foglie di sambuco, more e prugne al naso; Il tannino è imponente, ma levigato; buona l’acidità e la speziatura, fedele compagna di intense note minerali.

 

Arnaldo Caprai – Valdimaggio

Profumi di prune con note balsamiche e mentolate; tannino intenso con sapori fruttati e speziati; note minerali e fresche.

 

Benedetti&Grigi

Intensi profumi di frutta e note iodate; tannino levigato, buoni sapori; molto fresco e speziatura in chiusura.

 

Bocale

Frutta nera e note balsamiche lo caratterizzano al naso; tannino polveroso, note fruttate e fresche, ampio di sapori e chiusura speziata.

 

Cocco Ilaria – Phonsano

Floreale di glicine e leggermente cioccolatoso al naso; tannino levigato, sorso molto fresco e fruttato, succoso e lunghissimo.

 

Fattoria Colleallodole – Colleallodole

Prugne sciroppate e note vinose al naso; sorso succoso, fresco, speziato e dinamico.

 

Lungarotti

Profumi intensamente fruttati e qualche refolo di mineralità; sorso scorrevole, fresco, con tannino levigato; molto saporito, speziato e minerale.

 

Montioni

Prugne sciroppate al naso con qualche nota balsamica; sorso dal tannino immenso, ma saporito e speziato.

 

Moretti Omero

Profumi intensi di prugne sciroppate, un po’ di pepe e qualche fogliolina di noce; sorso fresco, dinamico, asciutto, giustamente tannico, molto sapido e minerale, una nota iodata; per il resto freschezza e speziatura.

 

Plani Arche – Apoca

Note balsamiche al naso; tannino molto intenso, ma il sorso è succoso, fresco e speziato.

 

Tabarrini – Campo Alla Cerqua

prugne sciroppate e nota fumé; ha tannino intenso, il sorso è succoso, minerale, fresco e dinamico.

 

Tenuta di Saragano – Saragano

Foglie di sambuco, more e prugne al naso; Il tannino è imponente, ma levigato e dolce; buona l’acidità e la speziatura; importanti e piacevoli le note minerali.

 

Terre di San Felice – Vinum Dei

Profumi di frutta nera e note iodate; il tannino è imponente e gentile; il sorso è sapido, saporito, succoso, fresco e speziatissimo; la chiusura è piacevolmente amarognola.

 

Valdangius – Fortunato

Le none balsamiche coprono quelle di prugne sotto spirito; tannini levigati e note cioccolatose aprono a speziatura e note minerali; sorso dinamico.

 

Le annate in commercio di Sagrantino

Varie le annate attualmente in commercio e presentate in questa edizione; vanno dalla 2013 alla 2016. Ho scelto i seguenti.

 

Cocco Ilaria – Phonsano 2015

Prugna sciroppata e note balsamiche al naso; il tannino è levigato, il sorso è fresco, sapido e minerale.

 

Fattoria Colleallodole 2016

Vino poderoso e molto minerale con note di china e iodate al naso; ha un gran tannino soffice, il sorso è fruttato, speziato, scorrevole e sapido.

 

Fattoria Colsanto 2013

Nota balsamica e minerale al naso; il sorso è tannico e fresco, succoso, sapido e con una speziatura infinita.

 

La Veneranda 2016

Profumi di frutta nera e nocino; si avverte la cifra alcolica (16%), ma è molto consistente; è fruttato in bocca, ha buona freschezza, è speziato e persistente.

 

Lunelli –Carapace 2015

Note di frutta nera sciroppata e note di grafite; il tannino è levigato e fine, sorso materico e speziato.

 

Moretti Omero – Vignalunga 2016

Frutta rossa, viola e note iodate al naso; è molto tannico, ha un ottimo equilibrio armonico fra acidità, consistenza, sapidità e succosità.

 

Perticaia 2015

Naso pulito, fruttato, con piacevoli note di evoluzione al naso; sorso molto equilibrato, è speziato, ha tannini finissimi, è fresco, speziato e lungo. Appagante

 

Tabarrini – Colle Grimaldesco 2015

Frutta rossa ed importanti note minerali al naso; sorso tannico, succoso, piacevole, sapido, scorrevole e molto speziato; sorso molto equilibrato.

 

Tenuta di Saragano – Saragano 2015

Profumi di prugne, note iodate ed una leggera nota di foglia di noce; tannino gentile in un sorso fruttato, ampio di sapori e fresco; chiusura speziata e minerale.

 

Terre De La Custodia 2016

Al naso offre profumi di piccoli frutti di bosco in confettura, note di cuoio, di goudron e profumi di lavanda appassita; il sorso è regolare ed equilibrato fra tannini, alcool e freschezza.

 

Terre De’ Trinci – Ugolino 2015

Frutta nera in confettura e note balsamiche al naso; tannino imponente e levigato, sorso fruttato, asciutto, speziato e fresco.

 

Terre di San Felice 2015

il naso si riempie di profumi di frutta nera, una intensa nota minerale e si apprezza l’odore di foglie di noce appassita; il tannino è imponente, ma dolce, soffice ed a tratti secco; poi c’è un ritorno fruttato, succoso, fresco e sapido; la speziatura precede una piacevole nota amaricante in chiusura. 15% di alcool invisibile.

 

Montefalco Sagrantino DOCG Passito

Solo sei i vini in anteprima.

 

Briziarelli 2017

Profumi vinosi e piacevoli; sorso molto dolce, ma tannico e sontuoso.

 

Di Filippo 2017

In questo vino il tannino conserva ancora un pizzico di astringenza, ma la freschezza e la speziatura lo rimettono nella giusta carreggiata.

 

Fattoria Colleallodole 2017

Vino sempre piacevole al naso, sorso avvolgente, fresco e speziato.

 

Scacciadiavoli 2017

Poco esuberante al naso, è fruttato ed intenso al palato, è tannico e chiude con una piacevole speziatura.

 

Terre De La Custodia 2017

Profumi di piccoli frutti di bosco appassiti; buon tannino, anche se un po’ secco, ma si riprende con un ritorno di acidità e speziatura; è dolce, piacevole e scorrevole

 

Terre di San Felice 2017

Profumi di viola, frutti neri di bosco sciroppati e refoli di erbe aromatiche; sapori di mallo di noce, rabarbaro, fichi, il sorso è morbido e fresco, scorrevole, speziato ed equilibrato.

Nei prossimi giorni tornerò con i vini bianchi ed i Rossi di Montefalco e le Riserva.

 


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