Il fascino e la storia dei Vini Pio Cesare, la leggenda del Barolo

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Pio Cesare Alba
Via Cesare Balbo 4/6
Tel. 0173 440386 – Fax 0173 363680
direzione@piocesare.it – www.piocesare.it

Barolo ornato 2009 e Barolo Classico 2000 con parmigiana di Bra duro - chef Fulvio Pierangelin

di Marina Betto

Barolo e Barbaresco in primis ma anche un espressivo Chardonnay per ritornare al Vermouth e concludere con un Barolo Chinato una carrellata di vini che ci parlano di Piemonte, quello più affascinante e storico.  Pio Boffa  si racconta al piccolo parterre di giornalisti intervenuti alla degustazione di Barolo e Barbaresco Pio Cesare, di come abbia ricevuto da buon piemontese tradizionalista un’educazione più diretta al fare che al comunicare, oggi è affiancato da sua figlia Federica Rosy e suo nipote Cesare Benvenuto che rappresentano la quinta generazione di questa azienda fondata nel 1881 da Pio Cesare suo bisnonno che diede vita a questa attività mosso da grande passione per il vino e la sua qualità.

Siamo al centro di Alba e le vigne di proprietà, settanta ettari totali, sono dislocate in diversi comuni delle Langhe a Serralunga D’Alba,  Monforte D’Alba, Grinzane Cavour, La Morra, Novello poi a Treiso, San Rocco Seno D’Elvio, Sinio, Diano D’Alba e Trezzo Tinella. Questa dislocazione frammentata delle vigne con diversa esposizione  rientra nel concetto di stile più puramente tradizionale, nel convincimento che un buon Barolo è fatto con le uve provenienti da diversi suoli in grado di garantire più sfaccettature e ampie sfumature  al vino piuttosto che essere l’espressione di un singolo vigneto. Così si è sempre fatto fin dall’800 e così si intende proseguire nel solco tracciato dai viticoltori di Langa.

Alla Pio Cesare non si avvalgono  di lavoratori stagionali ma sempre delle stesse persone che seguono in vigna  tutto il ciclo vegetativo, che conoscono le piante una per una e le osservano in ogni fase. Le basse rese, i drastici diradamenti permettono di produrre anche in annate difficili perché  la selezione è maniacale e dalla perfetta sanità delle uve nascono vini eccelsi. All’Hotel de la Ville di Roma la degustazione, affiancata dai piatti dello chef Fulvio Pierangelini, è iniziata alla vecchia maniera piemontese con un bicchiere di Vermouth, produzione questa molto piccola ripresa nel 2016  come quella del Barolo Chinato fatta sulla base delle ricette  originali della nonna, la nipote del Fondatore.

A spiegarlo è la giovane Federica che come si faceva una volta nelle case signorili ci accoglie sorridente con questo vino aromatizzato a base Chardonnay con una miscela di 26 piante tra cui la maggiorana, la genziana, la scorza di arancio dolce e amaro, il sandalo, i fiori di sambuco il coriandolo, la cannella, il garofano, lo zenzero e il macis.

Dopo una macerazione di circa 15 giorni segue un affinamento in botti di rovere per almeno 4 mesi e l’aggiunta di caramello finale. Si consiglia di berlo senza ghiaccio e con una piccola scorza di arancia. Lo Chardonnay Langhe DOC Piodilei 2015 ( il vino con cui si fa il Vermouth) annata con cui si sono festeggiati i 30 anni è stato tra i primi prodotti nelle Langhe nel lontano 1985. Fermenta in barrique per dieci mesi e poi affina in bottiglia. Questo bianco è tra le ultime creazioni di Pio concepito sempre come un blend di uve provenienti da diversi vigneti per dare spazio a più sfumature cosa che è un po’ la firma, il credo aziendale. Molto armonico e complesso nelle sue nuance gustative non viene marchiato dalla barrique. Bianco longevo ha ancora molto tempo per esprimersi pienamente. Mosconi Barolo DOCG 2016  nasce da 10 ettari acquisiti ultimamente per il 60esimo compleanno di Pio Boffa. Vinificato in acciaio matura 30 mesi in botti di rovere e una piccola quantità in barrique per 12 mesi. Annata super la 2016 tira fuori questo Barolo goloso pieno di freschezza e tannino impalpabile. L’annata 2015 è più fruttata con chinotto e arancia in evidenza, idrocarburi e pietra focaia. Il Barbaresco IL Bricco 2010 proviene dalle uve della Cascina il Bricco nel comune di Treiso una delle prime acquisizioni della famiglia nella zona del Barbaresco come spiega Cesare in azienda dal 2000 con la passione per il vino trasmessagli dai nonni fin da piccolo. L’altitudine dei vigneti e il conseguente clima più fresco danno modo al Nebbiolo di maturare con i giusti tempi, raggiungere il giusto equilibrio tra acidità e zuccheri cosa che si riflette poi nel vino. Questo in particolare ha un respiro balsamico, di arance e bosco.

Il Barbaresco Classico 2007 proviene da 8,72 ettari di Nebbiolo tra Barbaresco e Treiso e altri 5,32 ettari tra Barbaresco e Alba precisamente da San Rocco Seno d’Elvio. Questo blend fatto sin dagli anni “70 è dritto e austero con connotazioni cenere e fumé e tannino molto presente.

Ornato Barolo DOCG 2009 nasce nel 1985 ed é il primo Cru della famiglia da uve provenienti da tre micro zone della Cascina di Ornato a Serralunga un anfiteatro tra i più prestigiosi nella zona del Barolo. Dopo la vinificazione in acciaio sosta 30 mesi in botti di rovere e una piccola parte in barrique per 12 mesi. Qui il sorso è completo, essenziale sunto di freschezza e corpo, lunghezza infinita stravince con un coscio di agnello con salsa al timo, crema di patate all’olio evo e carciofo alla romana, connubio azzardato ma riuscito grazie alla fattura del vino e alla magistrale esecuzione del piatto.

Il Barolo classico 2000 fatto con uve che provengono da cinque comuni nella zona del Barolo rappresenta il capostipite di tutti gli altri vini tanto è tradizionale. Un vino integro, ancora giovane, delicato di grande e intensa piacevolezza rappresenta lo stile, la qualità artigiana dei vini di Pio Cesare che non seguono la moda ma portano avanti la tradizione.

Per finire sempre seguendo l’uso piemontese ecco il Barolo Chinato che prende vita dal Barolo Classico in cui si fa macerare China Calissaia e China Succirubra per circa 20 giorni passati i quali si aggiungerà una miscela di spezie ottenendo così un estratto aromatico che farà un piccolo affinamento. Al Barolo Classico si aggiungerà questo estratto aromatico, si faranno aspettare dei mesi in botte di rovere, imbottigliato passeranno ancora due mesi per considerarsi pronto. Dotato di una  vena digestiva potente viene accompagnato da piccola pasticceria al cioccolato.

Pio Cesare Alba
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