Benvenuto Rosso di Montalcino – I migliori dieci Rosso di Montalcino a Benvenuto Brunello

Pubblicato in: Verticali e orizzontali
Benvenuto Brunello

di Gianmarco Nulli Gennari

Davvero singolare il destino del Rosso di Montalcino. Una tipologia che, senza l’ombra ingombrante del celeberrimo fratello maggiore, non temerebbe rivali né con la concorrenza agguerrita degli altri sangiovese né con le migliori denominazioni in rosso dello Stivale. Ma il destino, appunto, gli ha riservato il ruolo di cadetto di uno dei vini italiani più famosi del mondo, che sta vivendo negli ultimi anni la sua età dell’oro.

Ed ecco che il Rosso di Montalcino si trova costretto a recitare la parte dell’attore non protagonista, quando non del brutto anatroccolo. È una vera ingiustizia: si tratta spesso di vini ottimi se non eccellenti, freschi, fruttati, di grande dinamica gustativa ed ineguagliabile versatilità a tavola. Vini che restituiscono tutti i tratti più sinceri del sangiovese giovane, senza gli orpelli e l’ingombrante affinamento in legno che a volte penalizza i Brunello meno riusciti. Oltretutto in molti casi sono frutto di uve di primissimo ordine, iscritte all’albo del Brunello e poi “declassate”.

Forse è il caso di consigliare sommessamente ai produttori di uscire dall’equivoco del “brunellino”, che in molti si ostinano a percorrere cercando di imitare in scala ridotta la potenza, l’estrazione e la complessità del re di Montalcino: il Rosso ha da essere un vino diverso. Ben vengano, per carità, esemplari di grandissimo vino da invecchiamento anche in questa tipologia (e ne abbiamo trovati anche quest’anno), ma strategicamente forse non è l’orizzonte più consono.

Laici come sempre, nella seguente selezione dei migliori Rossi assaggiati a Montalcino nella recente edizione 2017 di Benvenuto Brunello non abbiamo fatto distinzioni di annata, di struttura e di prezzo, ma restiamo convinti che la tipologia debba guardare più alla finezza che alla potenza, più alla bevibilità che all’estrazione, più al suo nobile destino di vino “quotidiano”, per la tavola, lasciando al fratello maggiore le giuste ambizioni. Dopodiché, ben venga anche il Rosso che “brunelleggia”, soprattutto se proposto a prezzi più umani!

Un’ultima considerazione: l’annata 2014, fresca, piovosa, e che qui gode di un ulteriore affinamento in botte e in vetro, potrebbe essere presa ad esempio di tutto ciò che abbiamo scritto finora, perché si tratta, al loro meglio, di vini di grande beva, stuzzicanti, poco impegnativi ma golosi e, ripetiamo, adattissimi alla cucina casalinga italiana. Una strada che forse vale la pena di percorrere anche in futuro, e alcune bottiglie del 2015, pur differenti per maggiore struttura e per precocità, fanno ben sperare in questo senso.

Top ten rosso di Montalcino

 

Altri Rosso di Montalcino da segnalare: Stella di Campalto 2012 (assaggiato fuori salone), Le Ragnaie “annata” 2014, Fattoria del Pino 2014, Caprili 2015, Fattoi 2015, La Fortuna 2015, Lisini 2015, Pian delle Querci 2015, Sesti 2015, Fonterenza L’Alberello 2015 (assaggiato fuori salone).


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