Reportage: serenità mozartiana a Valdonica

Pubblicato in: Giro di vite
Valdonica, la sala da pranzo

di Marina Betto

Siamo inerpicati a cinquecento metri tra biondi e fulvi boschi autunnali nella Maremma toscana ma non sul mare che pure si scorge lontano dalla collina. Valdonica è un’azienda giovane, fondata nel 2006 da Martin Kerres, austriaco, che dismessi i panni di medico pediatra ha trovato qui il luogo giusto dove cominciare una vita diversa. La musica di Mozart si diffonde vibrante nell’abitacolo della sua macchina mentre racconta il colpo di fulmine avuto con questo luogo. Il piccolo podere di Valdonica ( 85 ha di cui dieci a vigneto a 500m s.l.m) è incastonato tra le Colline Metallifere( nella denominazione Monteregio di Massa Marittima) non è stato mai coltivato, era di propietà di un pastore sardo che aveva qui il suo gregge di pecore.

Le vigne di Sangiovese e Vermentino e Ciliegiolo che sono state impiantate sette anni fa si trovano su un terreno ricco e fertile perchè mai sfruttato, di origine vulcanica, composto principalmente da argilla con presenza di pirite e quarzo e monoliti di gesso. Tim Manning l’enologo inglese ideatore dei vini di Valdonica spiega come i suoi trascorsi in Nuova Zelanda e Stati Uniti (Oregon) e poi l’esperienza italiana con importanti aziende toscane dove ha potuto capire le diverse sfumature di Sangiovese lo abbiano influenzato e portato a desiderare di fare vini raffinati che rispecchiassero un territorio con i suoi vitigni. L’azienda certificata biologica dal 2012 vuole essere espressione di una viticoltura sana, a basso impatto ambientale dove trovano occupazione diverse persone del luogo che conoscono e sanno valorizzare i vitigni tradizionali. Agli inizi le uve provenivano da vigneti limitrofi in gestione che producevano oltre al Sangiovese anche Cabernet. L’orientamento di Valdonica oramai è indirizzato ai soli vitigni Sangiovese, Ciliegiolo e Vermentino con i quali attualmente si producono 35.000 bottiglie, numero destinato presto a raddoppiarsi con il previsto ampliamento dell’azienda.

Di Ballarino Maremma DOC, Vermentino in purezza facciamo una piccola verticale con le annate 2011- 2012 e 2013. La fermentazione di Ballarino avviene per il 50% in acciaio a grappoli interi, l’altro 50% viene lasciato a macerare sulle bucce per un periodo che va dai cinque ai trenta giorni per poi proseguire la fermentazione con le uve già presenti in acciaio.

L’annata 2011 si presenta con veste giallo dorata, brillante e trasparentissima. Il naso un po’ chiuso inizialmente apre poi un ventaglio minerale e salino con sentori di erbe e frutta; in bocca è grasso, ampio, con buona freschezza e mineralità lunga e sapida che ricorda la salamoia di olive. La 2012 ha sempre un profilo minerale ma qui ci sono evidenti sentori di frutta secca, nocciole e mandorle; la bocca ha una mineralità in evidenza ma la sensazione di grassezza è minore. L’annata 2013 contiene per la prima volta una piccola parte di uve di propietà ed è caratterizzata da maggiore freschezza che profuma di vento marino con rimandi di frutta secca. Nel complesso questo appare un Vermentino insolito, con queste note grasse e di frutta secca ma decisamente elegante e strutturato (13.5% vol).

Saragio è un Monteregio di Massa Marittima DOC che arriva a 14.5% vol. “Saragia” in dialetto locale è la ciliegia e anche di questo vino da uva Sangiovese assaggiamo quattro annate. Saragio 2008 è rosso rubino trasparente e brillante con naso floreale, rose e viole, marasca sottospirito, refoli boschivi, note speziate e minerali. La bocca è fresca con tannino ben integrato e profilo minerale, un po’ corto se vogliamo trovare un difetto. Una parte delle uve che compongono questo vino non viene diraspata e una volta svinato viene messo per diciotto mesi in barrique di rovere francese. Saragio 2009 si propone al naso con un potpourri floreale e speziato, con note balsamiche e di torrefazione; la bocca è freschissima e il tannino vellutato. Saragio 2010 ha un profilo fruttato ( sorbe) e minerale; la bocca è scattante e giovane con un’incisiva mineralità. L’annata 2012 ha una supplesse fatta di eleganza, con ricordi vegetali, fruttati e floreali e leggera speziatura che ritorna all’assaggio. In nessuna annata del Saragio troviamo note marmellatose e calde che spesso caratterizzano i vini della costa.

Baciòlo è un Monteregio Riserva da uve Sangiovese 100% selezionate; matura 24 mesi in barrique da 225 lt di rovere francese e affina 12 mesi in bottiglia. L’annata 2008 ha un profilo scuro che ricorda il caffè e l’incenso; in bocca è fresco con tannino ben presente e mineralità lunga e piacevole. Baciòlo 2009 è rubino trasparente e brillante, naso che ricorda il caffè tostato e la frutta( sorbe e pere) mentre l’annata 2012 ha un profilo più floreale e sentori di tabacco biondo, bocca fresca e scalpitante, grande acidità e tannino tipico con lunga scia minerale e sapida.

La produzione dell’azienda contempla altri due vini: Arnaio ( Sangiovese 95% e 5% Cabernet) e il Mersino blend di Malvasia, Trebbiano e Vermentino.

La serenità emanata dal volto di Martin Kerres è lo specchio del luogo in cui ci troviamo e viene riflessa anche nei vini, un po’ come la musica di Mozart ascoltata a Valdonica.

 

Valdonica è in Via Dogana 1, I-58036 Sassofortino (Roccastrada),  Grosseto www.valdonica.com


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