Cerasuolo Rabottini: non tutti i rosati sono da consumo immediato

Pubblicato in: in Abruzzo
PER INIZIARE CERASUOLO D'ABRUZZO - RABOTTINI

di Chiara Giorleo

Non tutti i rosati sono “da piscina”. I rosati non sono solo “vini estivi”. I rosati non sono solo da consumo immediato.

Insieme a nomi noti sul panorama regionale nonchè nazionale, il Cerasuolo d’Abruzzo di Rabottini ne è dimostrazione piena: viene rilasciato più di un anno dopo la vendemmia e, per di più, viene conservato ancora più a lungo rendendosi disponibile anche nelle annate precedenti.

In questi mesi ho avuto modo, infatti, di degustare la 2020 come campione di vasca (è stato imbottigliato da poco e sarà rilasciato a breve, non appena lo riterranno pronto) insieme a 2019 e 2018 in bottiglia. Ma procediamo con ordine.

Siamo in Abruzzo evidentemente, dove il rosato, il Cerasuolo d’Abruzzo da uve Montepulciano, assume ruolo centrale nell’identità vitivinicola regionale anche perché si distingue come uno dei migliori rosati d’Italia. Non a caso, nella 50 Top Rosé lanciata nel 2021 con il gruppo editoriale 50 Top che ha premiato i migliori 50 rosati italiani (fermi e bollicine), l’Abruzzo si è distinto per numero di aziende in guida nonché relativo posizionamento.

L’azienda agricola Rabottini si trova sulle colline della prov. di Chieti. Un’azienda a conduzione familiare da tre generazioni; l’imbottigliamento, però, inizia con l’annata 2011 del Montepulciano d’Abruzzo (e a seguire il resto: Trebbiano d’Abruzzo nel 2013, infine Cerasuolo d’Abruzzo nel 2015) con Massimo Rabottini e il prezioso supporto della moglie Isabella Iezzi la quale lascia la sua attività principale per dedicarsi a questa “follia” (come dichiara lei stessa sorridendo, ndr): produzione di vino e olio. Oggi lavorano su un totale di 15 Ha tra vigneti, oliveti e frutteto; le vigne occupano circa 4/5 Ha con piante fino a 50 anni di età, corpo unico, per un totale di circa 15/20.000 bottiglie l’anno.

Il Cerasuolo d’Abruzzo è lavorato solo in acciaio, ottenuto da un contatto con le bucce di 8/10 ore, fermentazione spontanea a temperatura controllata senza aggiunta di solfiti. Una serie di travasi precede l’imbottigliamento che non avviene prima di aprile dopo la vendemmia. Il vino viene commercializzato almeno sei mesi dopo l’imbottigliamento.

 

“Per Iniziare” Cerasuolo d’Abruzzo DOC 2018

Il naso è evoluto con note di ciliegia macerata e sotto-spirito, cenere, mallo di noce, radici e liquirizia con un soffio animale. La nota alcolica lo rende pungente e spinge le note odorose quindi c’è ma per niente isolata o insidiosa. Con l’alzarsi della temperatura emergono note ematiche e di melata di bosco.

Al palato è avvolgente anche a conferma di una buona concentrazione glicerica dell’alcool. Resta austero e dal carattere ombroso all’assaggio sia per le note scure che tornano in piena coerenza rispetto all’analisi olfattiva (cenere, radici e liquirizia, prima che altro) sia per una scia amaricante che può rendersi utile a tavola. Certamente sapido, piuttosto corposo, caldo.

 

“Per iniziare” Cerasuolo d’Abruzzo DOC 2019

Al naso si presenta fine e di buona intensità ma senza eccessi con note fruttate di fragolino e soffi minerali di lavagna insieme a liquirizia e violetta selvatica che lo rendono invitante.

Al sorso è decisamente accogliente grazie a questo ritorno di frutto rosso maturo; buono l’equilibrio, perfetta la forma in questa fase. Intrigante la struttura che lo rende “gastronomico”, invita al secondo sorso grazie a questa beva saporita e rinfrescante.

 

“Per Iniziare” Cerasuolo d’Abruzzo DOC 2020 – campione di vasca

Intenso con note “vinose” e fermentative proprio perché il vino non è ancora completo. La nota di pelliccia è ben integrata con profumi di garofano insieme a ciliegia pura, melagrana e succo di mela Fuji, poi erbe officinali.

Al palato deve ancora integrarsi ma si preannuncia avvolgente e succoso con un ritorno di mela rossa. Asciutto, caldo ma con grado alcolico più integrato data la maggiore concentrazione di frutto.

Ancora esuberante ma lascia molto ben sperare grazie a una bella varietà di frutto bilanciato da note rinfrescanti di erbette, così come una bellissima sapidità e la giusta freschezza a supporto di un estratto che lo rende di buon corpo anche per abbinamenti a tavola.


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